Apre il Festival Internazionale ''I Grandi Appuntamenti della Musica''

Eliahu Inbal inaugura Il Festival Internazionale di Arezzo dirigendo l’Orchestra della Toscana in anteprima. Musiche di Mozart e Beethoven giovedì 5 novembre Arezzo Chiesa Santissima Annunziata ore 21:15.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2009 10:28
Apre il Festival Internazionale ''I Grandi Appuntamenti della Musica''

Il primo evento musicale di un Festival all’insegna della qualità e del prestigio vede protagonista Eliahu Inbal, musicista israeliano direttore della Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra, celebre in tutto il mondo e molto noto anche in Italia per la direzione della Fenice di Venezia. In testa al cartellone del Festival aretino spicca un concerto imponente. Un programma che è un inno alla classicità, comprendente il Primo Concerto per violino e orchestra e 2 Arie per soprano di Mozart, l’ouverture Coriolano e la Sinfonia n.

7 di Beethoven: un repertorio che racchiude in sé le massime espressioni dei due massimi geni della storia musicale. In scena oltre all’Orchestra della Toscana ottime soliste rumene come Silvia Marcovici e sua figlia, la giovanissima Sarah Pagin, rispettivamente violinista e soprano. La prima l’ascolteremo interpretare il Primo Concerto mozartiano, la seconda l’apprezzeremo nelle arie da “Idomeneo” e da “Il Re Pastore”. Beethoven con la Settima Sinfonia domina nella seconda parte del programma. L’Orchestra della Toscana L’orchestra si è formata a Firenze nel 1980 per iniziativa della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze.

Nel 1983, durante la direzione artistica di Luciano Berio, è diventata Istituzione Concertistica Orchestrale per riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. Attualmente la direzione artistica è affidata ad Aldo Bennici, uno dei padri fondatori dell’ORT. Composta da 45 musicisti, che si suddividono anche in agili formazioni cameristiche, l’Orchestra realizza le prove e i concerti, distribuiti poi in tutta la Toscana, nello storico Teatro Verdi, situato nel centro di Firenze.

Sarah Pagin soprano Inizia gli studi al Conservatorio di musica di Ginevra nella classe di Maria Diaconu e successivamente continua la sua formazione a Verona con Alida Ferrarini e in Francia, a Strasburgo con Magdalena Cononovici. Sarah ha debuttato nel 1999 nel ruolo di “Maria” in West Side Story di Bernstein andato in scena al Palais de la Musique et des Congrès di Strasburgo e da allora ha tenuto una serie di recital nella casa di Edvard Grieg in Norvegia, a Vienna, al Festival “Les Harmonies” di Biller (Francia) e al concerto finale del Festival di St-Jean-Cap-Ferrat.

Ha partecipato nel ruolo di “Modista” alla rappresentazione dell’opera di Nino Rota Il cappello di paglia d’Italia (Ginevra 2005); successivamente al Teatro dell’Opera Timisoara, in Romania, è stata “Barbarina” ne Le nozze di Figaro e ha interpretato la “Grande Sacerdotessa” nell’Aida di Verdi a Montpellier. Silvia Marcovici violinista Silvia Marcovici è nata in Romania e ha studiato a Bucarest con Stefan Gheorghiu. Debutta a 16 anni con la Residentie Orkest dell’Aia guidata da Bruno Maderna nel Concerto per violino di Čajkoskij e poco dopo è interprete del Concerto di Glazunov insieme alla London Symphony Orchestra diretta da Leopold Stokowski.

Si esibisce regolarmente nelle capitali americane, in Giappone, in Israele e in tutta Europa. Ha inciso le Dieci sonate per violino e pianoforte di Beethoven ed anche il Concerto per violino di Sibelius con la Sinfonica di Göteborg diretta da Neeme Järvi. Suona un violino Albani del fine ‘800. Silvia Marcovici è sposata con il violinista Diego Pagin, vive a Strasburgo e ha due figli. Si esibisce spesso con il figlio, il pianista Aimo Pagin e questa volta si presenterà con l’Orchestra della Toscana insieme alla figlia Sarah Pagin, soprano. Eliahu Inbal direttore Nato in Israele nel 1936 inizia gli studi alla Jerusalem Academy e prosegue poi a Parigi al Conservatoire National Superieur, a Hilversum e a Siena con Franco Ferrara e Sergiu Celibidache.

All’età di ventisei anni inizia una brillante carriera internazionale alla testa delle maggiori orchestre europee, statunitensi e giapponesi. Dal 1974 al ‘90 è direttore musicale dell'Orchestra della Radio di Francoforte e nel 199. Con questa orchestra tiene concerti in Europa, Stati Uniti e Giappone e incide il ciclo delle sinfonie di Mahler, Bruckner, Berlioz, Schumann, Berg, Schönberg, Webern e Brahms. Le registrazioni mahleriane ottengono il “Deutsche Schlallplattenpreis”, il “Grand Prix du Disque” e le incisioni di Brückner ricevono il “Prix Caecilia”.

Altrettanto apprezzate le sue incisioni dell'opera completa di Ravel con l'Orchestre National de France, del ciclo delle opere di Dvořák e Stravinskij con la Philharmonia Orchestra di Londra. Dal 1984 al ‘87 è direttore principale del Teatro La Fenice di Venezia. Dal 1995 al 2001 è direttore principale dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino con la quale completa la Tetralogia di Wagner ottenendo il Premio Abbiati e il Premio Viotti 1998. Dal 2001 al 2006 alla guida dell’Orchestra Sinfonica di Berlino.

Nel 2007 Inbal ha siglato un nuovo contratto con il Teatro La Fenice come direttore musicale e dal 2008 è direttore principale della Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra. Ha diretto in più occasioni l’Orchestra della Toscana insieme all’Orchestra Giovanile Italiana. La location Chiesa della Santissima Annunziata. Una chiesa rinascimentale di Antonio da Sangallo con uno splendido ciclo “pittorico” di 12 vetrate del 1500 e una deposizione del Vasari fa da sfondo al concerto inaugurale Mostra di libri futuristi L’apertura di tutte le attività del Festival si terrà la mattina di giovedì 5 novembre alle ore 11 presso la sede dell’Ente Filarmonico con l’inaugurazione della mostra di libri futuristi.

Un’inaugurazione “colta e spumeggiante” promette Giulia Ambrosio direttore del Festival. Un allestimento speciale e scenografico per mettere in mostra bellissime ristampe anastatiche di libri futuristi oltre a preziosi libri originali dello stesso periodo. Tutti i presenti brinderanno con il sontuoso champagne Grand Tour di Antonio Moretti. Un ensemble di leggii ospiterà la mostra di opere futuriste e attorno al Futurismo che il Festival ha organizzato in collaborazione con la casa editrice Vallecchi. Punte di diamante della mostra saranno le edizioni, fuori commercio, delle seguenti opere: Filippo Tommaso Marinetti, SCATOLE D’AMORE IN CONSERVA (ed.1927); Giovanni Papini, STRONCATURE (1942), MASCHILITA’ (ed.

1915), SETTANT’ANNI (1951, in occasione del suo settantesimo natalizio), ARLECCHINO (1987), L’ESPERIENZA FUTURISTA (1981); Ardengo Soffici, PRIMI PRINCIPI DI UNA ESTETICA FUTURISTA (1920) e infine di Umberto Boccioni, PITTURE E SCULTURA FUTURISTE (1977). La mostra esporrà anche il DIZIONARIO DEL FUTURISMO curato da Ezio Godoli, due splendidi ed eleganti volumi con illustrazioni, dedicati all’intero universo del Futurismo. Inoltre due collezioni integrali anastatiche curate da Giorgio Luti e dedicate alle celebri riviste futuriste LEONARDO (1903-1907), riedita da Vallecchi per celebrare i cento anni della rivista e LACERBA (1913-1915), rivista fondata da Giovanni Papini e Ardengo Soffici, oggi introvabile nelle librerie antiquarie. Altri imperdibili volumi riempiranno il bookshop del Festival e saranno un piacevole argomento di conversazione per il pubblico e gli amici del Festival che animerannno la sede per acquisire informazioni e comprare i biglietti d’ingresso ai concerti.

Tutti i giorni, per gli amici del Festival, sarà aperta la caffetteria con caffè e pasticcini (buoni e fragranti, non futuristi..!). Tra i libri in vendita, si potranno trovare volumi veramente interessanti: RUMORI FUTURI di Daniele Lombardi e Carlo Piccardi, ANNI INCENDIRARI 1909-1919: IL DECENNIO CHE SCONVOLSE L’ARTE E IL PENSIERO, LA STORIA E LA VITA a cura di Marcello Veneziani, GINO BIANCHI. RESULTANZE IN MERITO ALLA VITA E AL CARATTERE di Pietro Jahier, ARCIVIAGGIO di Giovanni Bellini, la rarissima raccolta di poesie BIF&ZF+18 di Soffici, infine L’ALCOVA D’ACCIAIO e COME SI SEDUCONO LE DONNE (con splendida prefazione di Carmen Llera) di Filippo Tommaso Marinetti.

M. Locandro

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