Mario Monicelli a Siena per un’intervista senza tempo

Mario Monicelli a Siena per un’intervista senza tempo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 ottobre 2009 14:00
Mario Monicelli a Siena per un’intervista senza tempo

“Il cinema non morirà mai, ormai è nato e non può morire”. Ecco uno degli argomenti preferiti del grande regista italiano Mario Monicelli che venerdì 30 ottobre, sarà a Siena in occasione del festival “La Città del Sì”, per un’intervista senza tempo. Il Santa Maria della Scala sarà lo scenario dove Alessandro Boschi critico della trasmissione “La Valigia dei Sogni” di La7, e Marcello Flores assessore alla cultura del comune di Siena, intervisteranno Monicelli che racconterà la sua vita segnata da grandi successi. L’evento è parte della particolare rassegna cinematografica “Sì è Cinema, finzioni dal Medioevo al cinema”, pensata per i festeggiamenti dei 700 anni dalla traduzione in volgare del Costituto Senese, che vede in programma alcune tra le più famose e belle pellicole di ambientazione medievale.

E venerdì 30 ottobre sarà la volta de “L’Armata Brancaleone” alla presenza del suo ideatore. Interpretato da un cast d’eccezione tra i quali spicca il grande Vittorio Gassman, la pellicola del 1966, considerata uno dei più grandi successi del cinema italiano del dopoguerra, insieme a “Brancaleone alle Crociate” (1970), forma il dittico burlesco per eccellenza dove Monicelli inventa un nuovo e personalissimo Medioevo, comico e condito da una assolutamente inverosimile lingua maccheronica che ha fatto epoca.

Si tratta, infatti, dell’invenzione che è poi stata definita il colpo di genio del film, di un idioma immaginario, a cavallo tra il latino maccheronico, la lingua volgare e l’espressione dialettale, che caratterizza tutti i personaggi. Quello di Monicelli è un Medioevo straccione, popolato di disperati, miserabili, cialtroni ed appestati, fortemente manicheo, perennemente diviso tra fede e peccato, spirito e carne, eros e morte, che rivisita pesantemente il mito delle gesta cavalleresche. A distanza di 60 anni dal suo esordio registico ufficiale, avvenuto in coppia con Steno, con il film “Al diavolo la celebrità” del 1949, Siena ha deciso di raccontarlo così, ospitandolo per un’intervista tutta da scoprire attraverso il suo lungo e affascinante percorso, che l’ha portato ad essere definito come il regista che meglio di tutti ha interpretato lo stile e i contenuti del genere della Commedia all’italiana. Genio della “commedia all’italiana”, Monicelli ha collaborato con tutti i più importanti attori del nostro paese come Aldo Fabrizi, Vittorio De Sica, Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Giancarlo Giannini, Alberto Sordi.

A lui va inoltre il merito di aver scoperto le grandi capacità comiche di due attori nati artisticamente come drammatici: Vittorio Gassman ne “I soliti ignoti”e Monica Vitti ne “La ragazza con la pistola”. Continua, quindi, a risplendere il Medioevo a Siena con il festival “La Città del Sì” e venerdì 30 ottobre, lo fa con il sorriso amaro che accompagna sempre le vicende narrate e l’ironia con cui ama tratteggiare le storie di simpatici perdenti che caratterizzano il Medioevo di Mario Monicelli.

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