Imparare dai migliori: arbitri sauditi a Coverciano

Nell’ambito del protocollo d’intenti stilato tra la FIGC e la Federazione Saudita sono giunti a Firenze 22 arbitri dell’Arabia Saudita.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 ottobre 2009 19:21
Imparare dai migliori: arbitri sauditi a Coverciano

Nell’ambito del protocollo d’intenti stilato tra la FIGC e la Federazione Saudita sono giunti a Firenze 22 arbitri dell’Arabia Saudita accompagnati dal mediatore linguistico culturale Eddaoudi Tilouani (incaricato direttamente dal Principe), da un membro e dal segretario della Commissione Arbitri del paese arabo. La delegazione – che alloggerà per l’intera durata del ritiro al centro tecnico di Coverciano – resterà in Italia fino al 27 ottobre avendo dunque modo di partecipare alle numerose lezioni tecniche organizzate dall’AIA e di sottoporsi agli allenamenti agli ordini dei preparatori atletici della squadra di Carlo Castagna, che sarà anche protagonista – nella giornata di oggi – di una lezione sulle modalità di preparazione atletica alla prestazione arbitrale.

Gli arbitri sauditi hanno già partecipato alle lezioni tecniche tenute da Vincenzo Fiorenza e Antonino Zampaglione (vice-responsabili del Settore Tecnico) e dal designatore Pierluigi Collina, nei riguardi del quale l’ammirazione dei sauditi è pressoché totale. Nei prossimi giorni sono attesi gli interventi dei Commissari CANPRO e CAND Stefano Braschi e Stefano Farina, del Responsabile del Settore Tecnico Alfredo Trentalange, dell’altra vice-responsabile Sabrina Rondoletti, ed infine del responsabile del Perfezionamento Tecnico all’interno dell’Area Formazione, Marco Ivaldi. Ad attenderli all’aeroporto nella giornata di sabato c’era il presidente della sezione arbitri di Firenze, Paolo Tepsich, che seguirà la delegazione saudita nei vari incontri per tutta la durata del ritiro.

Domenica la Fiorentina ha garantito la sua ospitalità per assistere alla gara contro il Napoli, mentre numerose sono state le visite nei posti più suggestivi del capoluogo toscano. Il coinvolgimento della sezione fiorentina registra, però, altri importanti interventi: la delegazione straniera ha infatti visitato la sede degli arbitri fiorentini in Via D’Annunzio, apprendendo anche nozioni importanti sull’organizzazione tecnica ed associativa di una sezione arbitri (quella di Firenze è tra le più importanti d’Italia), mentre nella mattinata di domenica ha assistito ad una gara di allievi regionali presso il centro sportivo della Settignanese. La sezione di Firenze ha inoltre offerto la possibilità ai 22 arbitri sauditi (tra questi due internazionali e cinque assistenti) di sottoporsi a dei test fisici messi a punto dal dott.

Leonardo Cappelletti, associato fiorentino laureato in Infermieristica e capo sala presso una struttura privata del capoluogo toscano, che con la collaborazione di Dario Pettini ha curato direttamente la rilevazione dei dati, gli stessi test fisici sottoposti agli associati fiorentini durante il raduno estivo a Castagneto Carducci: “Abbiamo visionato per ogni arbitro determinati parametri, come la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e la saturazione, ed è proprio il monitoraggio di quest’ultima, ovvero l’ossigenazione dei tessuti periferici, è un aspetto molto importante, perché permette di approfondire la condizione fisica dell’arbitro e capirne il grado di allenamento nel corso del tempo”.

Consigli preziosi di cui gli arbitri sauditi faranno sicuramente tesoro visto l’attenzione e la curiosità mostrata verso queste moderne rilevazioni, al pari della lezione tecnica tenuta da un altro associato fiorentino, il dott. Nicola Sereni (psicoterapeuta), che ha mostrato ai colleghi arabi l’importanza che può rivestire, oltre ai parametri della condizione atletica e della dieta alimentare, quello della personalità. Così come illustrato agli associati fiorentini nel corso del raduno estivo, il dott.

Nicola Sereni ha spiegato la teoria dell’enneagramma dell’arbitraggio, ovvero essere consapevoli delle proprie caratteristiche predominanti ed indirizzarle verso una ‘giusta via’, senza cambiare se stessi, ma bensì imparando a servirsi (mediando) di tutte le risorse comportamentali innate in ognuno di noi, senza restare su un’unica posizione, su un’unica caratteristica, e dunque adeguandosi ai diversi contesti e gestendo le proprie emozioni. Molto soddisfatto – sotto tutti i punti di vista – Eddaoudi Tilouani, assistente della delegazione incaricato direttamente dal Principe saudita: “Non possiamo che esprimere la nostra gratitudine per la splendida accoglienza che ci è stata riservata, un’accoglienza vera e sincera sia sotto il profilo umano, che tecnico.

Abbiamo notato il vero piacere con cui i rappresentanti dell’AIA hanno tenuto le lezioni tecniche, così come hanno seguito gli allenamenti. Inoltre rivolgiamo un particolare ringraziamento al presidente Paolo Tepsich, la cui disponibilità nei nostri confronti è ammirevole ”; Eddaoudi Tilouani ribadisce, inoltre, come la scelta dell’Italia come sede del ritiro sia stata ponderata: “L’anno scorso il Principe saudita con il suo staff, composto da esperti dello sport, ha visitato numerosi paesi (Germania, Francia, Spagna, Marocco, Argentina, Brasile, etc.) per individuare la sede ideale per ospitare il ritiro ed ha deciso di scegliere la sede italiana di Coverciano”.

Senza dubbio la competenza tecnica del settore arbitrale italiano ha inciso sulla scelta di Coverciano, come confermato dalle parole dei membri della Commissione arbitri saudita: “Riteniamo la categoria arbitrale italiana tra le più preparate al mondo e Collina il miglior arbitro di tutti i tempi”.

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