La guerra e i monumenti di Firenze: dopo lo scempio, la ricostruzione

È uscita la seconda parte della relazione del '46 sui capolavori salvati dall'architetto Morozzi.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 ottobre 2009 16:23
La guerra e i monumenti di Firenze: dopo lo scempio, la ricostruzione

È arrivata in libreria la seconda parte della relazione che l'architetto Guido Morozzi scrisse a Firenze nel 1946 per documentare gli enormi danni subiti da chiese e monumenti negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale. Il nuovo volume (Polistampa, pp. 104, euro 6), sempre curato dallo storico dell'arte Claudio Paolini, si concentra sul territorio della provincia di Firenze, descrivendo lo stato di 44 di edifici storici dopo la fine dei bombardamenti ed i lavori di ricostruzione programmati. Una parte dei monumenti, localizzati lungo il corso dell'Arno, in prossimità della linea ferroviaria, furono colpiti con la precisa volontà di rallentare l'avanzata delle truppe alleate (o viceversa rendere difficili gli approvvigionamenti) facendo saltare ponti, danneggiando le strade di maggior importanza e i principali snodi ferroviari.

Un secondo gruppo invece è collocato perlopiù nella zona tra il valico del Giogo e Firenzuola, dove passava la cosiddetta Linea Gotica. Le cause dei danni, inflitti sia dall'esercito tedesco che dalle forze alleate, furono molteplici: alcuni edifici furono minati e fatti saltare, altri raggiunti dalle bombe dell'aviazione, altri ancora furono colpiti durante i numerosi scontri a terra o distrutti per rappresaglia nei confronti degli abitanti. Per salvare un simile patrimonio artistico il Comitato di Liberazione istituì un ufficio speciale costituito da giovani architetti e ingegneri: furono 160 i cantieri aperti tra la provincia di Firenze e quelle di Arezzo e Pistoia. L'entità dei danni, così come la tipologia degli interventi volti a ricostruire o restaurare le opere danneggiate, sono riportati insieme a numerose foto nella relazione di Morozzi, che diresse personalmente buona parte dei cantieri citati nel testo.

Il volume è stato realizzato in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni architettonici di Firenze, Pistoia e Prato, e il Ministero per i Beni e le attività culturali.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza