Donadel: Zanetti era un mio idolo

Parla il centrocampista viola, uno degli uomini più in forma del momento. Sicuro, punta tutto sul gruppo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 ottobre 2009 18:36
Donadel: Zanetti era un mio idolo

Lavoro e dedizione. Sembrano queste la parole chiave di Donadel. Lavoratore serio, calciatore duttile. Ecco le sue qualità di uomo e di atleta. Mai una polemica, mai un parola fuori posto per il mediano di Prandelli. Anche per questo campionato, non è partito indossando una maglia da titolare ma, con l'impegno e la carica emotiva, sta conquistando spazi importanti. Marco sa di godere della stima del mister e questo elemento è la sua reale forza. Nella mente dell'allenatore è la diga in mezzo al campo.

Il distruttore del gioco avversario. Ma Donadel, con il tempo, è anche cresciuto in fase di impostazione. Davanti a lui, al momento, c'è il solo Zanetti. Marco non sente il peso della concorrenza anzi ne è onorato. La dimostrazione nelle sue parole tratte dal sito ufficiale della società:"Zanetti e Di Biagio erano i miei idoli da ragazzo. Avere a fianco uno dei due è una grande soddisfazione". Da grande combattente non può far a meno di pensare al prossimo impegno di campionato in casa della vecchia signora: "Contro la Juve mi aspetto una partita fatta di tattica e grande grinta, non so se basteranno i singoli a deciderla". Il riferimento è al gruppo nel quale crede molto:"Tante volte si parla di gruppo e di spogliatoio in maniera scontata, invece la Fiorentina è la dimostrazione che se la squadra lavora per obiettivi comuni, superando dualismi e individualità, alla fine i risultati si vedono". Come dargli torto.

La saggezza di Donadel può essere paragonata al suo dinamismo. C'è e si sente. La Juve è avvisata. GS nella foto, tratta dal sito acffiorentina.it, Donadel

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