Per gli inquirenti l'aggressione al ragazzo gay non era una spedizione punitiva

Intanto il Quartiere 1 di Firenze, dove si è consumato il brutale pestaggio, ha deciso di costituirsi parte civile nel processo contro gli aggressori del giovane gay.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 2009 18:09
Per gli inquirenti l'aggressione al ragazzo gay non era una spedizione punitiva

“Non è stata una spedizione punitiva”. E' quanto spiegato ieri dagli inquirenti a proposito del pestaggio avvenuto nella notte fra il 9 ed il 10 settembre in piazza Salvemini a Firenze e che ha ridotto in fin di vita un ragazzo gay. “Siamo profondamente sconcertati per quanto è accaduto al giovane aggredito a Firenze. Atti di questo genere devono essere fermamente condannati e puniti”. Così Annamaria Celesti, vicepresidente Commissione Sanità, e Maurizio Dinelli, presidente Commissione Speciale Unione Europea, entrambi consiglieri regionali di Fi-PdL, si sono espressi dopo avere avuto un incontro con il ragazzo omosessuale aggredito. “Vedere un giovane sfigurato per i calci e pugni ricevuti solo per la sua diversità di orientamento sessuale - continuano i due esponenti azzurri - dimostra che nella nostra società esistono sacche di non cultura, violenza e odio omofobiche.

E’ inaccettabile che possano aggirarsi tra di noi persone che compiano gesti tanto scellerati. E’ importante essere arrivati al rapidissimo arresto dei responsabili, grazie dell’egregio lavoro svolto dalla Squadra Mobile di Firenze coordinata da Filippo Ferri al quale abbiamo espresso le nostre congratulazioni pregandolo di estenderle ai suoi collaboratori. In conseguenza di questo, abbiamo presentato una mozione in Consiglio affinchè la Regione promuova presso gli enti locali e le varie istituzioni iniziative per favorire la cultura del rispetto e della dignità della persona anche attraverso campagne contro l’omofobia nelle scuole, nelle università e su tutti i mezzi di informazione”. “Un atto dovuto nei confronti di un episodio di violenza avvenuto nel centro storico”.

Così il presidente del Q1 Stefano Marmugi ha commentato la decisione presa dal collegio di presidenza di quartiere di costituirsi parte civile nel processo contro gli aggressori. Il presidente Marmugi fa sapere che "prosegue incessante e con ottimi risultati il lavoro della Questura di Firenze nella zona di san Pierino e piazza Salvemini, coordinata da Francesco Tagliente. I risultati dei controlli effettuati a tappeto sui 'punkabbestia' ammontano a 74 identificazioni con 16 sanzioni.

Sono risultati frutto di collaborazione, partecipazione con i cittadini e gli operatori economici della zona interessata alle operazioni".

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