Il grande cinema d’autore per il “Costituto Senese”

Siena celebra i 700 anni della volgarizzazione delle norme e leggi che regolavano la vita della Repubblica senese, all’insegna della passione per il medioevo con un ricco cartellone di eventi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 agosto 2009 16:59
Il grande cinema d’autore per il “Costituto Senese”

Anche il cinema arricchisce il programma de “La Città del Sì”, il festival voluto dal Comune di Siena per festeggiare i 700 anni del “Costituto Senese”, la prima volgarizzazione delle norme e delle leggi che regolavano la vita della Repubblica. E protagoniste di questa retrospettiva non potevano che essere alcune tra le più famose e belle pellicole di ambientazione medievale. Tra i nomi che faranno rivivere al pubblico l’affascinante mondo trecentesco non poteva mancare quello del regista e sceneggiatore italiano Mario Monicelli.  La rassegna “Sì è Cinema, finzioni del Medioevo al cinema”, che si inaugurerà venerdì 18 settembre nella Cappella del Manto del Santa Maria della Scala, ha infatti tra le pellicole in programma anche il dittico burlesco L’Armata Brancaleone (1966) e Brancaleone alle Crociate (1970), dove Monicelli inventa un “nuovo” e personalissimo Medioevo, caratterizzato da una inverosimile lingua maccheronica che ha fatto epoca.

Ospite d’onore per l’inaugurazione della rassegna (18 settembre), sarà Simone Annichiarico, figlio d’arte di un indimenticabile Walter Chiari e Alida Chelli, nella veste di conduttore della trasmissione “La valigia dei sogni” in onda su La7, che si propone di far conoscere al grande pubblico i capolavori del cinema italiano. Con lui si aprirà quindi la programmazione delle pellicole proposte da “La Città del Sì” con film come Il nome della rosa di J.J. Annaud (1986), un’opera che racconta un Medioevo più fitto di misteri, il regista francese Daniel Vigne con “Il ritorno di Martin Guerre” (1982) e  il più “senese” La ragazza del Palio di Luigi Zampa (1957) con Vittorio Gassman indimenticabile interprete. Grande attenzione sarà riservata al medioevo descritto dal grande Roberto Rossellini nel suo Francesco, giullare di Dio (1950), dove attraverso episodi tratti da “I fioretti” di San Francesco e dalla vita di Frate Ginepro (uno dei discepoli del santo di Assisi), si raccontano gli aspetti inconsueti della vita francescana. Non potevano infine mancare Massimo Troisi e Roberto Benigni con Non ci resta che piangere (1984), il film scritto, diretto e interpretato dai due comici. Spazio poi, al Medioevo in animazione con film adatti anche ai più piccoli come La Spada nella Roccia di Wolfgang Reithermann e Walt Disney (1963) e Il Gobbo di Notre Dame di Gary Trousdale e Kirk Wise (1996). di Marco Cei

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