Firenze: presto cittadinanza onoraria ad Aung San Suu Kyi?

La proposta è della presidente della commissione pace Susanna Agostini (PD)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 agosto 2009 15:26
Firenze: presto cittadinanza onoraria ad Aung San Suu Kyi?

“Presto la cittadinanza onoraria per il premio Nobel Aung San Suu Kyi in riconoscimento delle battaglie internazionali per la democrazia e la libertà di espressione politica”. E’ quanto chiede la presidente della commissione pace di Palazzo Vecchio Susanna Agostini (PD). “Porrò la questione alla prima riunione di Commissione dopo l’interruzione estiva – ha detto l’Agostini- . In questo modo vorrei anche riprendere un tema, quello delle cittadinanze, che alla fine del passato mandato amministrativo aveva stimolato una particolare riflessione nel Consiglio comunale.

Ritengo sia argomento da affrontare da subito e auspico unanimità sui contenuti che dovranno fare da cornice alle presenti e future cittadinanze onorarie. La nostra città – ha proseguito Susanna Agostini - ha una visibilità mondiale e deve quindi proporsi come locomotiva sul fronte delle garanzie democratiche. Non vogliamo girare la faccia di fronte a storie contemporanee come quella d Aung San Suu, di Anna Politkovskaya, Nataliya Estemirova, Zarema Sadulayeva e Clotilde Reiss. Storie di un nuovo eroismo, solitario e senza codici internazionali di tutela”.

La Presidente della commissione pace e solidarietà internazionali ha anche sottolineato il segnale di solidarietà con la persona e il riconoscimento dei diritti umani internazionali rappresentato dalla decisione dell’amministrazione comunale di porre la gigantografia di Aung San Suu Kyi. Sulla facciata di Palazzo Vecchio. “Firenze – ha aggiunto Susanna Agostini- si pone in prima fila a dimostrare la solidarietà con questa scritta: “Freedom for Aung San Suu Kyi”, e sottolinea il bisogno di inedite prese di posizione in tema di diritti internazionali.

Non basta la “Grave preoccupazione” per la sentenza nei confronti di Aung San Suu Kyi espressa dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. E’ del tutto insufficiente un documento frutto di un compromesso tra Paesi occidentali e Cina, che non contiene la richiesta esplicita di liberare il premio Nobel per la pace. Richiesta che era invece presente nella bozza proposta dagli Usa”. (lb)

Notizie correlate
In evidenza