Tutela del Made in Italy ed etica d’impresa: convegno ad Artimino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 giugno 2009 14:06
Tutela del Made in Italy ed etica d’impresa: convegno ad Artimino

“Tutela del Made in Italy ed etica d’impresa per il futuro del sistema moda” è il tema al centro della tavola rotonda che Cna Federmoda organizza per giovedì 11 giugno, con inizio alle ore 17, presso la Villa Medicea di Artimino (viale Papa Giovanni XXIII 1 - Artimino - Prato), con l’obiettivo di analizzare con interlocutori di livello nazionale il rilancio del settore moda che passa necessariamente attraverso la tutela e valorizzazione del made in Italy e dell’etica d’impresa.
Alla tavola rotonda parteciperanno, insieme a imprenditori del settore: Luigi Rossi, Presidente Nazionale CNA Federmoda; Alessandra Vittoria, Segretario ITF – Italian Textile Fashion; Laura Barlotti, Crt – Cna Srl – Referente Etica e PMI; Valeria Fedeli, Presidente ETUF – TCL (European Trade Union Federation of Textiles, Clothing and Leather); Gen.

Giuseppe Vicanolo, Comando Generale Guardia di Finanza; Giuseppe Peleggi, Direttore Generale Agenzia delle Dogane; Romeo Romei, Presidente Regionale Federconsumatori; Filippo Mannucci, Manitese/Clean Clothes Campaign; Simone Sorbi, Responsabile Settore Innovazione e Trasferimento Tecnologico e Responsabilità Sociale delle Imprese - Regione Toscana. Coordineranno il dibattito: Antonio Franceschini, Responsabile Nazionale CNA Federmoda; Simone Marchi, Responsabile CNA Federmoda Toscana. Con 68.500 imprese e 900.000 addetti il sistema moda rappresenta uno dei principali settori economici italiani e contribuisce con più dell’11% dell’export nazionale alla bilancia commerciale del nostro paese e, di fatto, a pagare la bolletta energetica.
Oggi più che mai occorrono progetti di innovazione, riorganizzazione e promozione per il futuro del settore, tuttavia questi processi sono messi in pericolo dalla mancanza di chiarezza e trasparenza nelle regole sull’origine dei prodotti, da un lato, e da fenomeni di concorrenza sleale e mancato rispetto delle regole sia a livello internazionale che nazionale.

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