Le meridiane di Santa Maria Novella il 19 giugno 2009, ore 12.30

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 giugno 2009 13:57
Le meridiane di Santa Maria Novella il 19 giugno 2009, ore 12.30

Venerdì 19 giugno alle ore 12.30 nella Basilica di Santa Maria Novella è in programma l'osservazione guidata del solstizio d'estate. Torna il magico evento che renderà visibile il cammino del Sole, un'esperienza emozionante e uno dei quattro appuntamenti annui dedicati dall'Istituto e Museo di Storia della Scienza all'osservazione degli equinozi e dei solstizi. L'osservazione del solstizio d'estate viene resa possibile grazie all'allestimento temporaneo di una linea meridiana sul pavimento della Basilica.

Progettata già oltre 400 anni fa ma mai eseguita, la meridiana doveva far parte di un insieme di antichi strumenti astronomici ideati da Egnazio Danti.
Lo gnomone, il quadrante e l'armilla equinoziale
Tra il 1572 e il 1575, il cosmografo Egnazio Danti (1536-1586) installò sulla facciata di Santa Maria Novella ben tre strumenti astronomici: un grande quadrante con orologi solari, unarmilla equinoziale, e un foro gnomonico per una meridiana a camera oscura. Questi strumenti avevano lo scopo di favorire nuovi calcoli astronomici destinati al progetto di riforma del calendario giuliano che avrebbe dovuto ristabilire definitivamente la data liturgicamente esatta della Pasqua e delle annesse feste mobili.

Danti era convinto che i problemi dell'epoca, relativi al calendario, richiedessero una revisione completa di ciò che si conosceva sui movimenti del Sole. Favorito dal mecenatismo di Cosimo I de' Medici, sostenitore del progetto di riforma poi attuato da Gregorio XIII, Danti spese i suoi ultimi anni fiorentini nella costruzione di questo monumento di astronomia. Lo gnomone fu progettato nel 1575 ma Danti non riuscì a portare a termine il tracciamento della linea meridiana sul pavimento della chiesa.

Aprì solo il foro gnomonico, prima sulla vetrata del rosone, poi sulla facciata della chiesa, assai più in alto, praticando due aperture anche sulla volta interna in modo da lasciar passare il sole solo durante gli equinozi e il solstizio d'inverno.

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