Badia a Passignano: un monastero la sua storia

Redazione Nove da Firenze
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13 maggio 2009 20:25
Badia a Passignano: un monastero la sua storia

Tavarnelle Val di Pesa, 13 maggio 2009- Si intitola “Badia a Passignano: un monastero la sua storia - Una Signoria sulle anime, sugli uomini, sulle comunità (Dalle origini al sec. XIV)” il volume che sarà presentato sabato prossimo, 16 maggio, alle ore 10.30 nella Sala Consiliare Luigi Biagi, in piazza Matteotti 4, a Tavarnelle val di Pesa. Il volume, voluto e finanziato dall’Amministrazione Comunale, e stampato per i tipi di una casa editrice prestigiosa come Olschki.
La pubblicazione è stata curata dal professor Paolo Pirillo, docente all’Università di Bologna, e dal professor Italo Moretti dell’Università di Siena.

Alla presentazione, oltre ai curatori, sarà presente anche il prof. Gianfranco Pasquali, dell’Università di Bologna. Il volume è il frutto di una approfondita ricerca storica durata due anni commissionata dal Comune di Tavarnelle al gruppo di studiosi con il compito di ricercare e valorizzare, attraverso la consultazione di archivi e documentazione inedita, la storia del monastero di Badia a Passignano.
“Abbiamo investito consistenti risorse per indagare sul passato di Badia a Passignano – dichiara il sindaco Stefano Fusi – e valorizzare così una delle testimonianze più ricche di storia del nostro territorio, scegliendo di puntare sulla conoscenza e sulla cultura come elemtni di promozione del territorio”.
Badia a Passignano rappresenta certamente uno dei luoghi simbolo del territorio di Tavarnelle e dell’intero Chianti fra i più ricchi di storia, di arte, e di preziosi documenti storici.

Eppure gli studi approfonditi su Badia a Passignano, importante complesso religioso del Chianti, si fermavano finora agli Anni Trenta con le ricerche di Johan Plesner e Elio Conti.
La storia del monastero di Passignano ha rappresentato per la medievistica, italiana e non, un osservatorio di prim’ordine. La grande ricchezza dell’archivio dell’ente non ha mancato di attirare l’attenzione di alcuni studiosi del secolo scorso: prima Johan Plesner e poi Elio Conti seppero infatti trarre profitto dell’enorme quantità di informazioni offerte dalle pergamene e dalle imbreviature prodotte dai notai che, dopo la sua fondazione, lavorarono per il monastero.

I risultati delle ricerche di Plesner e Conti hanno costituito dei punti di riferimento irrinunciabili per chi si sia avvicinato, a qualsiasi titolo, alla storia del medioevo toscano, delle campagne, dei rapporti tra città e contado, della proprietà fondiaria, delle origini dei Comuni rurali.
Lo studio è stato condotto con l’obiettivo di inserire la storia di Passignano all’interno delle più recenti interpretazioni e conoscenze storiografiche, rileggendo così l’intera vicenda storica dell’abbazia ed il contesto generale del Chianti.

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