Chianti e colli fiorentini: attenzione agli attacchi di peronospora

Redazione Nove da Firenze
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23 aprile 2009 14:04
Chianti e colli fiorentini: attenzione agli attacchi di peronospora

Firenze, 23 aprile 2009- “Il clima di questi ultimi giorni ha creato le condizioni ideali per lo sviluppo di attacchi di peronospora e oidio sui filari di viti, dall’area del Chianti a quella dei Colli fiorentini”.
Simone Tofani, responsabile dell’Area tecnica della Cooperativa Agricola di Legnaia lancia l’allarme sui possibili attacchi fungini e sulla necessità di mantenere alta la guardia per non rischiare di pregiudicare la prossima vendemmia.
“In una fase particolare dello sviluppo della vite – spiega Tofani –, con i tralci che hanno iniziato a superare i 10 centimetri, un clima caratterizzato da temperatura mite e pioggia, il rischio che si possa scatenare l’infezione è alto.

Lo scorso anno, molte realtà vitivinicole del nostro territorio hanno subito una forte pressione per gli attacchi di peronospora e oidio, malattie che hanno creato diversi danni alle aziende in termini di minor produzione, per questo l’invito è a effettuare attente verifiche per valutare l’insorgenza di focolai d’infezione. Una particolare attenzione andrà rivolta ai trattamenti che inizieranno nei prossimi giorni, anche perché abbiamo visto che, di fronte alla crisi economica e all’aumento dei prezzi dei prodotti per i trattamenti e dei fertilizzati, molte imprese hanno risposto riducendo gli interventi al minimo e questo può essere pericoloso, se non si riesce a valutare attentamente la situazione”.
Peronospora e oidio, infezioni legate a un patogeno fungino, sono sempre in agguato.
“Le forme svernanti – ricorda Tofani – sono giè presenti sul terreno e sulle piante e i patogeni tendono a “risvegliarsi” in queste condizioni.

La peronospora sverna sotto forma di oospora, presente nelle foglie infette cadute sul terreno e rimaste sotto la vite, che germina poi a primavera. L’oidio, invece, si ritrova in forme asessuate di cleistotecio, una sorta di corpo fruttifere che si sviluppa sulla vegetazione, e sotto forma di micelio sui rametti. Verifiche e monitoraggi, insieme ai trattamenti consueti, sono le armi migliori per non correre rischi”.

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