Museo Nazionale Alinari della Fotografia: Carlo Mollino (19 Febbraio – 14 Giugno 2009)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 febbraio 2009 19:24
Museo Nazionale Alinari della Fotografia: Carlo Mollino (19 Febbraio – 14 Giugno 2009)

Il Museo Nazionale Alinari della Fotografia presenta la mostra retrospettiva completa dell’opera fotografica di Carlo Mollino, protagonista del design, dell’architettura e della fotografia del ‘900, riconosciuto dal mercato come il più ambito autore del secolo appena trascorso. A lui spetta il record mondiale di prezzo di aggiudicazione di un mobile del ‘900: 3.800.000 dollari per un tavolo realizzato nel 1948.
L’opera di Mollino è costituita sempre da “pezzi unici”, sia che si tratti di mobili che di fotografie.

L’elitario architetto non produsse mai alcuna edizione delle sue immagini e firmò nella sua vita meno di 40 fotografie, copie uniche spesso ritoccate. La mostra è organizzata dalla Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia e dal Museo Casa Mollino. La selezione dei suoi lavori fotografici è curata da Fulvio e Napoleone Ferrari, fondatori del Museo Casa Mollino, che dal 1985 hanno raccolto e analizzato in numerose mostre e pubblicazioni internazionali la storia e l’opera dell’architetto.

Attraverso 140 opere che vanno dal 1936 al 1973, ed alcuni disegni e materiali storici a loro legati, la mostra al MNAF svela i “mondi fotografici” di Mollino: l’architettura, lo sci e, sopratutto, l’importante corpus dei ritratti femminili, scanditi da tre nette cesure temporali: l’anteguerra, gli anni ’50 e le Polaroid negli anni ’60/’70.
Fin dagli anni ’30 Mollino appunta la sua attenzione a cogliere il senso della fotografia, della sua specificità, che è ben disgiunta da quella della pittura.

L’argomento è tutt’altro che scontato in quella prima metà del ‘900 e con grande perizia Mollino lo affronta e lo risolve, con i molti temi che toccano questa “nuova” arte, stendendo nel 1943 un testo critico intitolato “Il Messaggio dalla Camera Oscura”, che verrà pubblicato nel 1949, ricco di un apparato iconografico di oltre 300 immagini eseguite da 142 fotografi di tutto il mondo. Tra le tavole pubblica parte del suo lavoro, inserendosi a pieno titolo tra gli operatori “dell’ultima nata, figlia della dea Mnemosine”: l’Arte fotografica.
Mollino, professore presso il Politecnico di Torino, fonda un laboratorio di fotografia nella Facoltà di Architettura.

Considera la fotografia come opportuno strumento per intervenire ancora sulle proprie opere edificate esaltando con ogni artificio tecnico e persino letterario l’autentico spirito dei suoi interni e degli edifici. Il vero soggetto delle sue fotografie appare essere costituito, salvo alcune eccezioni tra gli anni 30-40, esclusivamente da ritratti femminili ed è specificatamente molliniano nel suo nascondimento (Mollino “viveva” di notte, faceva perdere le sue tracce, non rispondeva volentieri al telefono).

Sappiamo oggi che in decenni di lavorio fotografico egli non ha semplicemente ritratto modelle, ma ha preparato, per noi, il Messaggio dalla sua Camera Oscura: il progetto di una donna composta da centinaia di visi, di corpi e di espressioni. E’ una donna esclusivamente fotografica, l’autentico amore di Mollino.

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