Gaza: la Sinagoga di Pisa imbrattata da ignoti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 gennaio 2009 00:00
Gaza: la Sinagoga di Pisa imbrattata da ignoti

Firenze– Duri scontri alla periferia della città. Spari contro lo Stato ebraico al confine con la Giordania. Sale a 919 morti e 4.300 feriti il bilancio delle vittime palestinesi. Da Hamas: ''Riserve su proposta egiziana per il cessate il fuoco'' Il capo dell'esercito di Israele: ''C'è ancora molto lavoro da fare''.
“Un atto esecrabile, di gravità estrema, lontano dalla cultura e dalle tradizioni democratiche di Pisa e di tutta la Toscana”. Lo sottolinea, in una nota, il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini, appena informato dell’imbrattamento della sinagoga di Pisa.

Nencini, che ha fatto pervenire al presidente della comunità ebraica di Pisa, Guido Cava, la solidarietà e la condanna del gesto a nome di tutto il Consiglio regionale, aggiunge che “è una immagine triste quella della facciata di un tempio religioso segnato dalla vernice rossa lanciata da ignoti. Non possiamo che esprimere, insieme alla condanna più ferma, un senso di sgomento ma anche la volontà di riaffermare le ragioni della pace e della comprensione fra i popoli”.
Il Consiglio provinciale ha affrontato la guerra nella Striscia di Gaza approvando una mozione del capogruppo del PD Riccardo Gori, emendata dal PRC, che chiede con forza l’immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la fine dell’embargo contro la popolazione civile di Gaza.

Invita il governo nazionale ad attivarsi in tutte le sedi per questa soluzione e ad intraprendere tutte quelle azioni che, come il piano Sarkozy–Mubarak forte anche del consenso USA e ANP, possano determinare rapidamente le condizioni per una tregua stabile – premessa per una iniziativa politica di più ampio respiro – che veda di nuovo protagonista la parte più moderata del popolo palestinese. Approvato anche un maxi emendamento, sempre del PD, che riscrive una mozione di PRC che chiede al Governo e al Parlamento di impegnarsi in tutte le sedi istituzionali per chiedere: l’immediata cessazione di ogni azione militare nella Striscia di Gaza.

La fine dell’embargo contro la popolazione civile di Gaza e impegna il Presidente e la Giunta a rappresentare questi indirizzi in tutte le sedi possibili, a inviare – in collaborazione con altri Enti Locali – aiuti urgenti nella Striscia di Gaza, a sviluppare la cooperazione con il popolo palestinese, a partire dal gemellaggio con Nablus e dai progetti attualmente in atto, per dare concretezza all’azione di pace della provincia di Firenze che investa, come accaduto in passato, anche la parte israeliana.

Respinta la mozione originaria del gruppo PRC e la mozione di FI e An che riscriveva la mozione del PD e che apprezzava la relazione del ministro degli esteri Frattini, in audizione davanti alla Commissione Esteri della Camera e del senato in merito agli sviluppi della situazione nella Striscia di Gaza e condivideva la risoluzione ONU considerandola la via più corretta che la nostra politica estera possa imboccare se vogliamo avere un ruolo di mediatori credibili. Per Gori (PD): “L’unico obiettivo è la richiesta, fatta con forza, per un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza che significherebbe, in altri termini, la richiesta per Israele di interrompere le operazioni militari senza dimenticarsi che devono venir meno le azioni di Hamas, per quanto riguarda il lancio di missili sul territorio israeliano.

Al di là di questo tipo di posizione il Consiglio Provinciale, nonostante sia auspicabile che in questa sede si possa sviluppare un dibattito su questa situazione, non possa e non debba andare”. Per Targetti (PRC): “Occorre tornare a chiedere l’immediata cessazione di ogni azione militare nella striscia di Gaza, la fine dell’embargo contro la popolazione civile di Gaza, chiediamo il congelamento degli accordi politici e militari tra Italia e Israele, in quanto lo stato di Israele si sta rendendo colpevole di un’azione militare che determina l’assassinio di centinaia e centinaia di persone.

Chiediamo la fine dell’occupazione israeliana nella Palestina nell’ambito del principio di due Popoli, due Stati e nel rispetto delle risoluzioni dell’ONU”. Per Lensi (FI): “Il Governo Italiano ha affrontato bene negli ultimi giorni la situazione. Io non sono molto fiducioso: terra in cambio di pace, due Popoli, due Stati. La comunità internazionale non ha saputo né imporli, né far sì che siano condivisi dalle due parti in lotta, due Popoli, due Stati significherebbe, dal mio punto di vista, la nascita di uno Stato nazionale sovrano in quella zona che non porterebbe con questi presupposti a una situazione di pace futura, ma che anzi, secondo me, sarebbe l’innesco di una nuova e ancora più lacerante guerra”.

Per Calò (PRC): “Sono le immagini che continuano a giungere da Gaza che continuano a parlarci di una tragedia di dimensioni straordinarie dove le parole, anche se dosate con la dovuta calma, non bastano per esprimere questa indignazione. Non è facile scendere in piazza e rompere quel silenzio, visto col passare dei giorni cresce la barbarie. Vengono annientate delle vite, vengono continuamente annientati gli insegnamenti civili, vengono negati quei diritti elementari, che normalmente non si negano a nessuno”.

Per Bevilacqua (FI): “Il Governo italiano ha tracciato una strada alla quale poi si è arrivati al traguardo di una risoluzione ONU. Questa tragica situazione nella Striscia di Gaza si è venuta a creare per l’interruzione unilaterale da parte del Governo dell’Olp, in mano al partito di Hamas. L’azione del Ministro Frattini è stata un’azione concreta e portata avanti con determinazione. Tant’è che ciò che l’Italia ha chiesto fin dall’inizio poi si è tradotto in una risoluzione che il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha votato all’unanimità, con una sola astensione da parte degli Stati Uniti”.

Per Giunti (PD) ha dato massima disponibilità: “Affinché la Settima Commissione consiliare affronti un tema così importante e così complesso. La situazione è complessa perché si vanno a intersecare situazioni che hanno radici religiose, con complessità politiche e geografiche”. Per Avezzano Comes (FI): “Il popolo palestinese è, in questo momento, la vera vittima di questa situazione. Non esiste nel nostro pianeta una popolazione che riceve tanti fondi dalla comunità internazionale come il popolo palestinese.

E la condizione di questo popolo è quella che è sotto gli occhi di tutti. Bene ha fatto il Ministro Frattini a dire che il sistema sanitario a Gaza non è a collasso perché è già collassato da tempo. Il peggiore nemico del popolo palestinese non è Israele, il peggiore nemico del popolo palestinese sono i leader palestinesi che si sono succeduti”. Infine Romei (PD): “I veri governi, in Europa, sono impegnati in prima persona per cercare di risolvere questa situazione. L’abbiamo visto fare a Sarkozy e l’abbiamo visto fare a Brown che sono impegnati in prima persona mentre ho ancora da sentire un commento, un giudizio, un atto del Presidente del Consiglio italiano.

Occorre davvero un impegno delle istituzioni locali affinché si riesca, in qualche modo, a dare un contributo al cessate al fuoco, che è il primo atto da sostenere con forza e sabato prossimo c’è una manifestazione nazionale alla quale parteciperanno moltissime associazioni e istituzione locali dove si chiederà con fermezza il cessate il fuoco”.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza