Incidente stradale sulla via Pistoiese: forse sarà lutto cittadino.
Anche ieri una vittima a Certaldo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 gennaio 2009 15:08
Incidente stradale sulla via Pistoiese: forse sarà lutto cittadino.<BR>Anche ieri una vittima a Certaldo

Firenze 08.01.2009- Una donna e' stata travolta e uccisa da un'auto guidata da un 35enne in stato di ebbrezza. E' successo ieri sera a Certaldo (Firenze). La vittima e' la 61enne Maria Borghini, un'ex commerciante, che lascia marito e due figli. Allertati da una segnalazione telefonica, gli agenti di Polizia Municipale sono arrivati sul luogo dell’incidente alle 18.45, bloccando il traffico ed effettuando i rilevamenti necessari, mentre il 118 prestava i soccorsi alla vittima dell’incidente, fino al momento in cui è stata constatata la morte della stessa.

La Polizia Municipale ha poi richiesto immediatamente il test alcolemico per il conducente del veicolo coinvolto nell’incidente. In seguito ai risultati del test, conosciuti nella notte, la Polizia Municipale ha coadiuvato i Carabinieri di Certaldo nella operazione di arresto del conducente, disposta dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Leopoldo De Gregorio, conducendo l’arrestato nel carcere di Sollicciano.
Nella giornata di ieri sono morte due ragazze sedicenni in seguito all'incidente stradale in via Pistoiese a Firenze.

Saranno donati gli organi di Francesca e Margaux, le ragazze 16enni morte a Firenze nell'incidente automobilistico avvenuto in via Pistoiese nella notte tra il 5 e il 6 gennaio. Indagato omicidio colposo il 19enne alla guida dell'auto.
L'alta velocità sarebbe la causa principale dell'incidente. È quanto è emerso dalle indagini in corso da parte della Polizia Municipale. L'alta velocità della vettura, una Lancia Y con cinque persone a bordo, sarebbe stata confermata da un testimone che ha assistito al sinistro, avvenuto intorno a mezzanotte e mezzo.

Secondo la ricostruzione della Polizia Municipale, l'auto stava percorrendo via Pistoiese quando sarebbe entrata ad alta velocità nella rotatoria situata all'altezza di via Fra' Golubovich. Nel rimmettersi nella strada principale, il conducente avrebbe perso il controllo. Secondo le prime rilevazioni dei vigili l'auto avrebbe sbattuto sul cordolo di sinistra (in prima istanza o dopo aver urtato il marciapiede di destra, su questo punto le verifiche sono ancora in corso) e si sarebbe ribaltata sul fianco destro invadendo così la corsia opposta e finendo contro un albero.

Dal veicolo è quindi uscito dal finestrino il passeggero del sedile anteriore, unico illeso, mentre gli altri sono rimasti all'interno nell'auto fino all'arrivo dei soccorsi. Il conducente e i quattro passeggeri sono stati ricoverati in ospedale. Da alcuni controlli effettuati oggi il guidatore è risultato positivo all'alcoltest con un valore di 0,64 grammi per litro e alla presenza di cannabinoidi. Sempre oggi è stata avviata la procedura di morte celebrale per due dei passeggeri (due ragazze di 16 anni).
Il sindaco di Firenze Leonardo Domenici ha espresso la vicinanza da parte di tutta la città ai familiari, ai parenti, agli amici dei ragazzi: "Sono sconvolto, l'intera città è sconvolta, questo è un momento di dolore e di lutto per l'intera comunità cittadina.

Siamo profondamente vicini ai familiari, ai parenti, agli amici dei ragazzi. E troveremo il modo e la forma per un momento di raccoglimento e di condivisione collettiva di questo dolore". Sono le parole del sindaco Leonardo Domenici, dopo l'incidente stradale avvenuto due notti fa in via Pistoiese che ha provocato la morte di due ragazze di sedici anni e il grave ferimento di altri due giovani, uno dei quali in pericolo di vita. "Quanto è successo è un fatto tragico e gravissimo che ci pone tutti, istituzioni per prime, di fronte ad un problema che non si può più definire soltanto di sicurezza stradale, ma ci chiama ad una riflessione e ad un impegno che vanno oltre, poichè riguardano i comportamenti e gli stili di vita dei nostri giovani - aggiunge il sindaco - Si tratta ormai un'emergenza sociale che va combattuta in ogni sede e ad ogni livello: nelle città, nei luoghi di aggregazione, nelle scuole, nelle famiglie, nell'intera società.

Questo deve essere un impegno primario della politica e delle istituzioni, a Firenze come nell'intero paese".
"La sicurezza stradale ormai è diventata una vera e propria emergenza sociale - commenta l'assessore alla sicurezza e vivibilità urbana Graziano Cioni -. Gli incidenti non sono soltanto episodi drammatici slegati tra di loro, ma rappresentano il preoccupante segnale di un fenomeno che investe l'intera società. Sono come la punta di un iceberg che nasconde la perdita dei valori fondamentali, come il senso di responsabilità e il rispetto della vita propria ed altrui".

L'assessore Cioni ricorda poi che gli incidenti gravi sono causati principalmente dalla eccessiva velocità e dal guida in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione da sostanze stupefacenti. "Un segnale che il problema riguarda gli stili di vita delle persone, soprattutto dei giovani. Nel 2008 sono stati elevati 22.888 verbali per eccesso di velocità mentre in seguito agli accertamenti di incidenti in 1.954 casi il conducente aveva un tasso alcolemico superiore ai limiti di legge mentre 179 erano i guidatori positivi ai controlli per le sostanze stupefacenti.

Questi numeri - aggiunge l'assessore - evidenziano un problema più generale, un problema sociale che può essere contrastato efficacemente soltanto con interventi che riguardino i valori alla base della società, il nostro modo di vivere. Le misure preventive e repressive utilizzate finora, dagli interventi strutturali come gli autovelox alla maggior presenza degli agenti di Polizia Municipale fino ai divieti di somministrazione di alcolici in determinati orari, non bastano come purtroppo testimoniano i gravi incidenti che ancora avvengono.

E questo perché sono soltanto interventi 'difensivi'. Quella che dobbiamo combattere è una battaglia prima di tutto culturale e che deve coinvolgere tutta la società. Soltanto scuotendo la comunità dal torpore, dalla fatalità e dal senso di assuefazione e chiedendo ad ognuno di fare la sua parte, in primo luogo la scuola e la famiglia, è possibile intervenire in modo incisivo e duraturo. La sicurezza stradale - conclude l'assessore Cioni - è solo un aspetto di una battaglia che riguarda la caduta dei valori, del rispetto per la vita, della legalità.

Una battaglia che si può vincere soltanto combattendo tutti insieme".
"Tutti parlano, tutti analizzano, tutti giustamente piangono -commenta Salvatore Calleri Presidente della Fondazione Caponnetto- Ma per una volta fingiamoci svedesi ed analizziamo attentamente le cause. Sento di parlare di velocità, alcol e droga. Non sento parlare di cinture di sicurezza probabilmente non usate. Non sento parlare di presenza o meno del controllo di stabilità sulla lancia y. A questo punto occorre analizzare l'incidente senza i soliti luoghi comuni...

Come avviene appunto in Svezia. La macchina andava veloce? Dalle prime immagini non sembra. L'abitacolo è integro sul davanti e schiacciato dal lato del ribaltamento. Le immagini uscite sono tra l'altro successive all'intervento dei vigili del fuoco che sono intervenuti aprendo le lamiere per prestare soccorso. La macchina si è ribaltata? Si, è evidente ed a seguito di sbandata non corretta. Va verificata la presenza dell'esp. Il guidatore in che stato si trovava? Aveva bevuto ed il tasso riportato dai giornali è pari a 0,64 poco al di sopra del limite.

Tracce di cannabis presenti. La cannabis comunque rimane a lungo nel sangue. Siamo di fronte solo ad una concausa. Le cinture di sicurezza erano allacciate? Avanti e dietro? Dietro è probabile no. In caso di urto se dietro non sono allacciate si vanifica l'efficacia di quelle davanti. Nei giornali non c'è traccia di ciò. Altra concausa. La macchina in che condizioni era? Dalle immagini è la y ultima serie. Non si sa nulla delle gomme se erano gonfiate correttamente per il carico. Non bisogna dimenticare che gli occupanti erano cinque, su di un utilitaria.

La rotonda in via Pistoiese può avere influito? In genere le rotonde se costruite bene ed adeguatamente illuminate contribuiscono a diminuire gli incidenti. Via Pistoiese ha numerose rotonde, spesso oggetto di polemiche in passato, la sensazione nel caso in oggetto è che chi guidava la rotonda non l'ha vista ed ha sbandato per evitare l'impatto. Così appare da una prima analisi. La rotonda potrebbe quindi essere un'altra concausa dell'incidente. Bisogna vedere chi l'ha progettata e se è sufficientemente visibile.

Il guidatore era esperto? Vista la giovane età è presumibile una scarsa conoscenza delle tecniche di guida. È solo presumibile quindi vanno accertate le capacità di guida. Per evitare questo tipo d'incidenti gli autovelox servono? No. Non sarebbero serviti. A questo punto oltre a piangere i morti, che vanno pianti bisogna analizzare in modo scientifico le cause e poi provvedere a rimuoverle anche con l'educazione ma anche con lo studio delle strade e della loro sicurezza. Non occorre inoltre creare mostri.

La Fondazione Antonino Caponnetto nei prossimi mesi farà un rapporto sul punto".
«Sulla sicurezza stradale il Comune deve fare la sua parte». E' quanto sostengono i consiglieri Marco Stella (FI-PdL) e Stefano Alessandri (AN-PdL) dopo l'incidente, avvenuto la notte di Befana in via Pistoiese, nel quale hanno perso la vita due ragazze di sedici anni ieri. «Non sappiamo se possiamo evitare gli incidenti stradali - hanno aggiunto i due esponenti del centrodestra - sappiamo che l'amministrazione deve fare di più per evitare che accadano.

A Firenze, nei primi otto mesi del 2008, si sono verificati 2.974 incidenti, dei quali 2.444 con lesioni alle persone, e 8 persone sono decedute. In via Pistoiese, sempre nei primi otto mesi del 2008, si sono registrati 55 incidenti: solo in via Baracca se ne sono verificati di più, 58 incidenti». «L'amministrazione - secondo Stella e Alessandri - deve anzitutto mettere sicurezza le strade a partire da quelle individuate a più alto tasso di incidentalità. Poi deve intervenire sulla formazione dei giovani e garantire risorse adeguate.

In particolare, il Comune deve applicare quanto disposto dall'articolo 4 del nuovo codice della strada, entrato in vigore con il decreto legislativo 285/92, che prevede di destinare una quota pari almeno al 50% dei proventi delle sanzioni amministrative per violazioni al codice stesso ad interventi mirati alla sicurezza stradale». «Ci domandiamo - hanno proseguito - come mai nel bilancio previsionale del 2008 la voce di spesa prevista dal codice della strada è pari a 36.750.687 euro sia suddivisa in maniera abbastanza singolare.

Per le spese funzionamento polizia municipale sono destinati 6.830.446 euro; per la manutenzione mezzi tecnici 296.000 euro; per l'educazione stradale 68.500; per il fondo assistenza e previdenza corpo polizia municipale 103.291; per le spese per miglioramento viabilità, circolazione, sicurezza stradale, per la tutela degli utenti deboli soltanto 20.489.201 euro; per la redazione piani urbani 55.000 euro, ed infine per le spese per il rimborso prestiti 8.908.248 euro. Perché invece il Comune non destina l'intera somma alla sicurezza stradale? Con i proventi destinati alla sicurezza stradale si pagano addirittura le spese per il rimborso dei prestiti».

«Inoltre - hanno sottolineato i due consigliere del PdL - l'amministrazione ha il dovere di garantire che le nostre strade siano provviste di illuminazione: come mai molti punti della città rimangano totalmente privi di illuminazione dopo le ore 23? Sappiamo che l'abuso di alcool è diventato un fenomeno preoccupante tra i nostri giovani, ed è ancora più pericoloso quando si guida dopo aver bevuto: perché la polizia municipale effettua la stragrande maggioranza degli alcool test soltanto dopo gli incidenti? Si provveda a dare indicazioni di effettuare l'alcool test anche ai posti di blocco, in funzione preventiva».

«Per affrontare l'emergenza - hanno concluso Stella e Alessandri - le misure repressive da sole non bastano più, autovelox, fotored, divieto di vendita alcolici, da sole sono insufficienti, occorrono misure di prevenzione insieme alle misure di repressione, soltanto così si potrà combattere efficacemente un fenomeno di dimensioni spaventose».

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