Braccianti agricoli: giovedì 18 dicembre a Firenze manifestazione regionale con presidio sotto la sede INPS

Redazione Nove da Firenze
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16 dicembre 2008 19:16
Braccianti agricoli: giovedì 18 dicembre a Firenze manifestazione regionale con presidio sotto la sede INPS

Firenze 16.12.2008- Le Segreterie nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno indetto la mobilitazione generale dei lavoratori agricoli per il prossimo 18 dicembre. Tale decisione è stata presa a seguito della mancata convocazione da parte del Ministro del Welfare del tavolo nazionale sul mercato del lavoro agricolo e sull’emersione del lavoro nero, come richiesto mesi fa dalle organizzazioni sindacali e come promesso dallo stesso Ministro.
I braccianti agricoli si stanno preparando alla grande giornata di mobilitazione indetta da Flai Cgil Fai Cisl, e Uila Uil per il prossimo 18 dicembre contro la mancata convocazione del tavolo nazionale sull’agricoltura, per gli oltre 20 contratti provinciali di lavoro ancora da rinnovare e per chiedere a governo, Inps e controparti interventi urgenti in favore di una migliore gestione del mercato del lavoro e della previdenza in agricoltura.

A Firenze è in programma una manifestazione regionale con presidio sotto la sede dell'INPS in via del Proconsolo, 10. Il presidio prenderà il via alle 10 e andrà avnati per due ore. Nel corso del presidio una delegazione di sindacalisti e di lavoratori saranno ricevuti dal presidente e dal direttore dell'istituto di previdenza.
“La giornata del 18 dicembre non è che un primo forte momento di mobilitazione della categoria” – ha dichiarato il Segretario generale della Flai-Cgil – “perché riteniamo che non si possa e non si debba più aspettare per dare risposte al milione di braccianti agricoli italiani”.

“Abbiamo cercato un confronto su questi temi con il governo, l’Inps e le controparti” – ha continuato Crogi – “ma abbiamo incassato solo una solenne presa in giro da parte loro”. “E’ giunta l’ora” – ha poi concluso il Segretario generale della Flai – “che si trovino tutti quegli strumenti in grado di far emergere l’illegalità, di equiparare la previdenza agricola a quella di tutti gli altri settori produttivi e di restituire dignità e diritti ai lavoratori”.

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