L’Italia non è un Paese povero: la metanizzazione di una nazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 ottobre 2008 19:02
L’Italia non è un Paese povero: la metanizzazione di una nazione

Nell’ambito di FEI – Forum Energetico Internazionale, organizzato dalla associazione FederUtility e da TOSCANA ENERGIA, in collaborazione con Cenacolo e Gruppo Italia Energia, verrà proiettato, nella serata del 22 ottobre, il film “L’Italia non è un Paese povero” presso il Lumière Cinema (vicolo del Tidi, 6 – Pisa). Pellicola girata tra il 1959 e il 1960, diretta dal regista olandese Joris Ivens (con la collaborazione dei fratelli Taviani, di Valentino Orsini, Tinto Brass e con il commento di Alberto Moravia), “L’Italia non è un Paese povero” è un documentario in tre episodi sulla metanizzazione del nostro Paese e sui cambiamenti ad essa congiunti.

La prima delle tre parti, dal titolo “Fuochi della val padana”, documenta la ricerca e la distribuzione del metano nella Valle del Po; la seconda è invece divisa in due parti: “Due città”, dedicata a Venezia e Ravenna e la produzione di gas, e “Storia di due alberi”, nella quale vengono messi a confronto un albero di olive, da cui dipende la vita di sette famiglie di contadini, ed un “albero di Natale”, attrezzatura che controlla l'imboccatura dei pozzi di petrolio e gas. La terza parte si intitola “Appuntamento a Gela” ed è incentrata sul matrimonio tra una ragazza siciliana ed un uomo del Nord, che lavora su una piattaforma off-shore.
Questo film ha conosciuto svariate vicissitudini: commissionato da Enrico Mattei, presidente dell’Eni, anche per documentare l’influenza americana nell’ambito dell’estrazione e della raffinazione degli idrocarburi nel nostro Paese, viene dapprima rifiutato dalla Rai, che non ha intenzione di trasmetterlo integralmente (lo spaccato dell’Italia rappresentatovi era ritenuto troppo duro), e poi mandato in onda dalla stessa, in seguito a lunghe trattative e ad un’abbondante censura (viene difatti presentato come un non meglio precisato “Frammenti di un film di Ivens”, mutilato in molte sue parti).

Ne esistono almeno tre versioni: quella originale, montata da Ivens; la versione riassemblata dalla Rai (contenente una lunga intervista di Paolo Taviani ad Enrico Mattei); una versione industriale con commento in inglese.

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