Firenze e gli USA: una relazione tra passato e futuro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 ottobre 2008 14:21
Firenze e gli USA: una relazione tra passato e futuro

17 ottobre 2008- Il prossimo martedì 21 ottobre alle ore 17 presso la Fondazione Circolo Rosselli di Firenze si terrà la presentazione del volume "Il sogno e la politica da Roosevelt a Obama" edito da Firenze University Press, casa editice dell'Ateneo fiorentino.
Alla vigilia delle elezioni presidenziali, le curatrici propongono una selezione esclusiva dei discorsi pubblici proclamati dai maggiori leader del Partito Democratico americano da Franklin Delano Roosevelt fino a Barak Obama: presidenti, candidati presidenziali e figure di spicco della politica americana che attraverso l’arte della comunicazione politica hanno segnato e scandito la storia della nazione.

Il viaggio nella parola declamata in pubblico, dal “Sogno” di Luther King ai diritti delle donne di Hillary Clinton, termina con il discorso di Barack Obama alla Convention del Partito Democratico per l’investitura ufficiale alla Casa Bianca, avvenuta il 28 agosto 2008 a Denver, Colorado. Ogni discorso, tradotto in italiano, è fornito di una breve introduzione delle curatrici e di note che lo contestualizzano storicamente. I saggi introduttivi ripercorrono le caratteristiche dell’oratoria liberal esaminandola nei temi come negli stili retorici.

Il volume è un’occasione per rendersi partecipi dell’evento “mondiale” delle prossime elezioni presidenziali americane, avvicinarsi al mondo politico dei Democrats, approfondirne la conoscenza tramite documenti originali quali sono i discorsi, trascritti, tradotti e annotati. Uno strumento indispensabile per chiunque si voglia avvicinare alla comprensione del lungo, inarrestabile sogno democratico americano. Un sogno perpetrato fino ad oggi grazie al dibattito politico e all’uso sapiente della parola.
Un’impresa degna di un grande orafo e mosaicista fiorentino dell’800, capace di esportare - dalla sua bottega sul Lungarno Nuovo a Firenze fino alla sede presidenziale della Casa Bianca – la sua maestria e il suo gusto raffinato, con un’intraprendenza e un’intuizione commerciale davvero straordinari per quei tempi.

E’ la storia di Giocondo Torrini, antenato del casato orafo più antico al Mondo per continuità familiare, fondato nel 1369, e che ancora oggi a Firenze continua una tradizione ultracentenaria filtrata dall’esperienza di oltre 20 generazioni. Proprio a Giocondo Torrini ed a una parure a lui commissionata nientedimeno che dall’allora presidente statunitense Ulysses Simpson Grant e dalla moglie, è dedicato l’ultimo appuntamento del ciclo di incontri 2008 in programma al Museo Torrini. La mostra “Giocondo Torrini (1827-1896)…il Presidente Grant, la Casa Bianca e una parure ritrovata” sarà in programma dal 23 ottobre al 2 dicembre nelle rinnovate sale del Museo Torrini (Piazza Duomo 1 e 10R, orario martedì e giovedì 15-17, ingresso su prenotazione).

Curata da Laura Bresciani, l’esposizione è incentrata su un ‘pezzo’ d’oreficeria rarissimo, di eccellente fattura, recentemente rinvenuto sul mercato antiquario americano: una parure a tema floreale, in commesso di pietra dura e montatura in oro in stile neoclassico, composta da pendente, orecchini e con uno dei due bottoni ad impreziosire l'abbigliamento. Le opere di Giocondo Torrini – piani di tavolo e i gioielli in commesso - realizzate per l’importante Esposizione Universale di Philadelphia del 1876 (celebrativa del Centenario della Dichiarazione d'Indipendenza americana), costituirono una delle grandi attrazioni internazionali di quell’evento, come riportarono i Journals dell’epoca, conferendo ulteriore fama internazionale all’artista fiorentino.

Tra i pochi orafi dell’800 a firmare i suoi gioielli, e già protagonista delle precedenti Esposizioni Universali dell’800, nelle quali aveva ricevuto importanti riconoscimenti - Medaglia del Progresso a Londra 1862; 1° Premio e Medaglia d’argento a Parigi 1867; Croce d’Oro a Londra 1870; Medaglia del Progresso a Vienna 1873 - Giocondo Torrini superò, grazie alla sua intraprendenza, molti fattori organizzativi, per essere presente oltreoceano all’Esposizione di Philadelphia, insieme a un piccolo gruppo di espositori italiani.

Anche negli Stati Uniti l’antenato di casa Torrini conquistò grande successo: i suoi capolavori furono esposti nelle sale del Memorial Hall e nell'Art Gallery's Annex a Fairmont Park, e riscossero ampi consensi di pubblico, influenzando successivamente la produzione corrente e il gusto dell'epoca. Tra i gioielli di Torrini anche una bellissima parure tuttora conservata con la sua scatola originale. Di fronte a quest’arte raffinata, di cui l’Italia non sembrava aveva competitori, rimasero estasiati il presidente statunitense Grant e sua moglie Julia, grande appassionata di gioielli.

A tal punto che all'interno del coperchio, oltre al nome di Giocondo Torrini e all'indirizzo, compare lo stemma di Casa Savoia affiancato da quello dell'aquila americana. Un privilegio rarissimo, concesso ai fornitori di entrambe le istituzioni. La mostra “Giocondo Torrini (1827-1896)…il Presidente Grant, la Casa Bianca e una parure ritrovata”, che è stata presentata ieri nel corso di una serata a cui hanno partecipato le rappresentanti del Lions Club Firenze, sarà in programma dal 23 ottobre al 2 dicembre al Museo Torrini Firenze.

Il rinnovato Museo, con i suoi 200 mq espostivi e le 3 sale suddivise per epoche che coprono lo spazio temporale di 400 anni, si propone come una delle testimonianze più affascinanti dell’oreficeria italiana e internazionale.

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