In mostra a Palazzo Medici Riccardi le ‘ Armonie di forme e colori’ di Francesco Pagliazzi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 ottobre 2008 16:42
In  mostra a Palazzo Medici Riccardi  le ‘ Armonie di forme e colori’ di Francesco Pagliazzi

Nella prestigiosa cornice della Limonaia di Palazzo Medici Riccardi si inaugura sabato la mostra di Francesco Pagliazzi “Armonie di forme e colori . L’esposizione ,organizzata dalll´Associazione Culturale Palazzuolo per le Arti in collaborazione con la Provincia di Firenze -e con il Comune di Palazzuolo sul Senio presenta l´esperienza pittorica dell´artista, vissuto tra il 1910 ed il 1988 e attivo tra Firenze, Parigi, Venezia, New York, a partire dagli anni della guerra fino alla metà degli anni Cinquanta, racchiusa in una cinquantina di opere tra paesaggi, nature morte, ritratti; sono inoltre presenti le opere ispirate da Palazzuolo, residenza prediletta del pittore.


Formatosi all´Istituto d´Arte di Porta Romana sotto la guida di Libero Andreotti e di Giuseppe Lunardi, negli anni Trenta Pagliazzi costituì insieme ai compagni ed amici Granchi, Toschi, Pignotti, una sorta di `gruppo´ che per il carattere eminentemente cromatico e luministico della pittura si differenziava dai modelli novecentisti, e venne riconosciuto da critici autorevoli come uno fra i più promettenti della Firenze del tempo. L´interesse per la pittura impressionista e per le cadenze dell´Ecole de Paris si fanno sempre più riconoscibili nei dipinti di Pagliazzi, che presentati a mostre importanti come le Biennali di Venezia e le Quadriennali romane, vengono apprezzati da critici e collezionisti, che ne lodano l´abilissima fattura, l´espressività comunicativa e la capacità di utilizzare il colore in funzione della luce.


La guerra porta l´artista a Palazzuolo sull´Appenino tosco- romgnolo, dove si dedica essenzialmente al paesaggio e ai quadri d´interno pervasi di una sospesa malinconia; quadri dalle cadenze pacate, di reminiscenza macchiaiola, ed evocativi del clima dell´Ottocento toscano. A Palazzuolo grazie a Edoardo Gordigiani, Pagliazzi scopre il gusto di dipingere en plein-air. Dal 1950, quando le sue riflessioni sull´attualità dei valori pittorici dell´impressionismo trovano conferma nella critica più autorevole, Pagliazzi ottiene un successo di critica e di pubblico internazionale che lo porterà a lavorare all´estero, a New York in Svizzera, ma soprattutto a Parigi dove espone con cadenza annuale fino al 1972, quando la scomparsa dell´amata figlia Adelina lo induce ad abbandonare la pittura per rifugiarsi a Palazzuolo.


Il catalogo della mostra, edito da Polistampa, Firenze, è curato da Silvestra Bietoletti con la prefazione di Simonella Condemi, vicedirettrice della Galleria d´arte moderna di Palazzo Pitti.

Collegamenti
In evidenza