Integrazione e sanità: l'assistenza diventa un miraggio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 settembre 2008 13:17
Integrazione e sanità: l'assistenza diventa un miraggio

di Mbaye Diaw, consigliere di Rifondazione Comunista
Mercoledì 3 settembre alle ore 8.00, mi sono presentato al segretariato sociale ASL del Lungarno Santa Rosa, insieme ad una famiglia d'origine straniera. Ci sentiamo dire che i numeri erano finiti: danno solo 7 numeri al giorno. Era la seconda volta che andavamo all'ASL. Ritorneremo domani per la terza volta, alle 6 di mattina, sperando che sia la volta buona. Lo sapete cosa vuol dire per un cittadino, chiedere 3 volte di seguito il permesso dal lavoro per sbrigare faccende burocratiche? Quelle ore di lavoro perse, chi gliele rimborserà? Spesso sono cittadini con stipendi da 900 euro al mese che dichiarano di avere problemi con il datore di lavoro per le troppe assenze, o per andare all'ASl, o in questura, o alle poste.

C'è bisogno di un sistema più efficiente, specialmente nei settori sensibili in grado da dare delle risposte. Un'organizzazione del lavoro che sappia rispettare le esigenze di tutti. Un settore come quello dell'assistenza non può essere basato sul personale precario, una famiglia spesso si trova nel giro di 2 anni ad avere 3 assistenti sociali diverse, i contratti a termine sono una mina vagante specie in settori importanti e delicati come quello del sociale dove la continuità del rapporto può salvare o prevenire situazioni familiari gravi..

Un assistente precario non fa in tempo a iniziare un percorso che già il contratto è scaduto, e così si deve ricominciare tutto daccapo con un'assistente nuovo, che deve leggere tutte le pratiche, riattivare il rapporto e così via perdendo tempo prezioso. L'assistenza ha bisogno di un personale stabile, formato, pronto ad accogliere le famiglie più bisognose senza creare ogni volta aspettative e miraggi inutili e dannosi. Tutti sanno che il mese di settembre, è critico per le famiglie specie per quelle straniere appena arrivate e il lavoro dell'assistenza sociale in alcuni casi è fondamentale per poter mandare i propri figli a scuola E allora mi domando, come mai sono poche le persone che lavorano in questo importante settore all'ASL di Santa Rosa? E' chiaro che non possono coprire le richieste del vasto bacino di utenza di questa zona.

Un sistema sociale organizzato ed efficiente è il primo anello della catena assistenziale e pone buoni presupposti per una effettiva accoglienza e integrazione. L'assistenza non è un lusso ma un diritto per tutti. Ridurre l'organico al minimo, non è una buona pratica e nemmeno un buon metodo per rendere più efficace il servizio. E' necessario potenziare questi settori per i cittadini bisognosi ed intervenire più concretamente agevolando e non ostacolando il servizio sociale. Vi assicuro che accompagnare una famiglia straniera in tutto l'iter burocratico per ottenere i vari permessi di assistenza è molto più utile di tante parole per capire cosa c'è da fare.

A volte la pratica insegna molto e rende più chiare le priorità da seguire.

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