Melarancio: frana la galleria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 agosto 2008 13:09
Melarancio: frana la galleria

Firenze, 28 agosto 2008- E' crollata una parte della nuova galleria del Melarancio in costruzione sull'A1, tra gli svincoli di Firenze Certosa e Firenze Scandicci, per i lavori di ampliamento della terza corsia. Un cratere profondo trenta metri, operai in fuga, lavori per la terza corsia dell'A1 interrotti e lavoratori in cassa integrazione.
Fillea CGIL, Filca CISL, Feneal UIL ieri, mercoledì 27, hanno sottoscritto l’accordo per la messa in cassa integrazione di 120 dipendenti della Baldassini Tognozzi Pontello Spa dichiarati temporaneamente in esubero a causa del crollo.

Le organizzazioni sindacali nei prossimi giorni chiederanno incontri oltre che ai vertici dell’impresa, alle istituzioni del territorio e al committente Autostrade per avere assicurazioni sul rispetto delle condizioni di sicurezza, sui tempi di ripresa dei lavori che incidono, oltre che sulla continuità occupazionale dei lavoratori, sui tempi di realizzazione dell’opera. Fillea CGIL, Filca CISL e Feneal UIL hanno richiesto alla Baldassini Tognozzi Pontello Spa il massimo impegno a ricollocare temporaneamente le maestranze su altri cantieri.
Autostrade per l’Italia precisa: "L’evento accaduto rientra nel novero di quelli probabili in contesti geologici come quello interessato dallo scavo della Galleria Melarancio.

Soprattutto, va chiarito che è assolutamente fuori luogo parlare di crollo, essendosi trattato di un fornello, ovvero di un movimento del fronte di scavo che può anche causare modesti e non preoccupanti risentimenti in superficie, come in questo caso. Si tratta di eventi non prevedibili, ma abbastanza frequenti. Le procedure di sicurezza previste per i lavori in galleria servono proprio ad evitare che abbiano conseguenze. Il fatto che nessuno si sia fatto male non è un caso, ma il risultato di una procedura organizzativa collaudata.

L’evento è sempre stato sotto controllo e non ha mai determinato preoccupazione, né per persone né per cose. I lavori non sono fermi, si stanno consolidando i materiali che subito cedimenti al fine di rispettare i tempi di realizzazione previsti. Una volta eseguiti tali consolidamenti - consueti per queste situazioni - riprenderà lo scavo della galleria. I tempi di realizzazione dell’opera rimangono quelli già previsti essendo eventi normalmente recuperabili nell’ambito dei tempi contrattuali.

La C.I.G. richiesta dall’impresa può essere giustificata solo per poche unità di lavoratori addetti allo scavo della galleria sul fronte interessato dal fornello, e per un tempo modesto, non più lungo di due mesi. Soluzioni diverse appaiono non commisurate alle dimensioni dell’evento e alle sue limitate conseguenze, e debbono pertanto ritenersi strumentali".
Unaltracittà/Unaltromondo interroga allora il Comune di Firenze e la Regione Toscana per sapere come intenderanno gestire in sicurezza i lavori per il sottoattraversamento TAV di Firenze con il suo doppio tunnel di 7 chilometri: in questo caso se si presenterà un evento imprevedibile ma frequente non crollerà una porzione di collina, ma di città: «E' questo il risultato dei lavori condotti da Baldassini, Tognozzi e Pontello all'interno dei cantieri per la costruzione della terza corsia sull'A1.

Un crollo che il project manager di Autostrade, l´ingegner Alberto Baldeschi, definisce un evento imprevedibile ma frequente, nelle gallerie. E il direttore del cantiere BTP afferma che è necessario rifare per intero il progetto di consolidamento dello scavo e non esclude ulteriori saggi geologici su tutta l´area. Ricordiamo il disastro causato dall'Alta Velocità in Mugello per colpevole approssimazione e scarso approfondimento degli studi, ricordiamo i lavori importanti (Parcheggi Fortezza e Ghiberti ad esempio) avviati senza sufficienti conoscenze geologiche, ricordiamo la evidente e più volte denunciata sottovalutazione nel progetto di sottoattraversamento proprio delle problematiche del sottosuolo, in particolare l'impatto con la falda: come si può continuare ad affermare con allarmante leggerezza come fanno i nostri amministratori che non ci saranno problemi? Come possono i fiorentini essere certi che non subiranno danni con questa scelta oggettivamente pericolosa e peraltro inutile, dato che l'Alta Velocità può passare in superficie con un notevole risparmio economico e un assai ridotto impatto ambientale?»

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