Semplificazione amministrativa: la sfida digitale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 giugno 2008 01:24
Semplificazione amministrativa: la sfida digitale

Firenze - "Lo Statuto, nel suo articolo 4, afferma che la Regione persegue, tra le finalità prioritarie, la semplicità nei rapporti tra cittadini, imprese ed istituzioni a tutti i livelli. Con queste proposte di legge cerchiamo di dare attuazione a quanto previsto dallo Statuto". Lo ha dichiarato il vicepresidente della Giunta regionale, Federico Gelli, illustrando in aula i documenti preliminari su due testi legislativi per la semplificazione amministrativa e sull’amministrazione digitale. Ecco alcune delle novità: saranno indicati tempi certi per i procedimenti amministrativi, allo scadere dei quali varrà il principio del silenzio-assenso; sarà individuato un responsabile della correttezza e della durata dei procedimenti, la Conferenza dei servizi sarà riformata, affidando un ruolo guida all’amministrazione responsabile del procedimento; gli sportelli unici per le imprese si trasformeranno progressivamente da "sportelli fisici" a "sportelli telematici", con largo spazio all’autocertificazione.

A queste previsioni di carattere generale, si affiancheranno anche alcuni provvedimenti più settoriali, ad esempio per contrastare l’abusivismo nel commercio, consentendo la distruzione immediata della merce. "La pubblica amministrazione deve abbandonare il suo ruolo autoreferenziale e ribaltare la proprie procedure, passando da controlli preventivi a controlli successivi" ha affermato il vicepresidente, sottolineando la necessità di una stretta collaborazione a tutti i livelli (Stato, Regioni, Comuni) per raggiungere l’obbiettivo.

A suo parere l’innovazione tecnologica permette di diminuire il carico degli adempimenti burocratici, riducendo da un lato il numero degli adempimenti, dall’altro la durata di quelli non eliminabili. In particolare Gelli ha ricordato che l’articolo 54 dello Statuto ha cancellato l’obbligo di motivazione per poter accedere agli atti amministrativi, sancendo un diritto che adesso potrà diventare effettivo. "Dal 1999 ad oggi la Regione ha cancellato 1200 leggi e 35 regolamenti - ha detto Gelli - Con questi provvedimenti ne tagliamo rispettivamente 200 e 20".

Il vicepresidente si è infine soffermato sull’importanza di una legge di settore per l’amministrazione digitale e le informazioni statistiche, che renda omogenea la raccolta ed il trattamento dei dati su tutto il territorio regionale. "E’ il passo necessario - ha concluso - per dare attuazione a quelli che noi chiamiamo i ‘diritti digitali’ di cittadini, enti locali, imprese".
Il dibattito sull’informativa del vicepresidente Federico Gelli si è concluso con l’approvazione di una mozione presentata datutti i gruppi della maggioranza che invita la Giunta regionale “a monitorare l’efficienza dei processi amministrativi posti in essere dalla regione con il sistema delle imprese in particolare in ordine agli adempimenti relativi alla costituzione di nuove imprese o alla localizzazione di nuovi insediamenti produttivi, a verificare l’evoluzione del processo di semplificazione unificazione e informatizzazione delle procedure e degli adempimenti che riguardano le attività produttive, l’adeguatezza delle articolazioni organizzative deputate a gestire le innovazioni e a porre particolare attenzione nella disciplina dell’organizzazione delle attività di controllo, nonché a tutelare il sistema economico nel suo complesso e il territorio”.

Su questa mozione il Pdl si è astenuto, mentre l’Udc, per bocca del presidente Marco Carraresi, ha votato a favore. Due mozioni dell’opposizione, una dell’intero Pdl e una della consigliera Marcella Amadio (An) sono state invece respinte con l’astensione di Pd e Ps e il voto contrario dei partiti della Sinistra Arcobaleno. La prima invitava la Giunta regionale “a raccordarsi nella stesura dell’articolato della legge agli indirizzi e ai provvedimenti in corso di emanazione da parte del Governo nazionale che costituiscono il punto più avanzato della elaborazione culturale e politica in tema di semplificazione amministrativa e snellimento dei procedimenti burocratici”.

La seconda riguardava le misure di semplificazione in materia di contrasto dell’abusivismno a tutela del commercio”, impegnando la Giunta a “prevedere la distruzione della merce abbandonata dal trasgressore immediatamente o destinarla in beneficenza”. Nel suo intervento conclusivo il vicepresidente Federico Gelli ha sostanzialmente accolto la richiesta affermando che “la volontà è quella di arrivare alla confisca immediata della merce sequestrata”.
Proprio sul passaggio della mozione del Pdl che fa riferimento all’attività del governo si è concentrato prevalentemente il dibattito che ha fatto seguito alle informative del vicepresidente Gelli.

Alessandro Antichi (Fi - Pdl) ha espresso un giudizio positivo sulle linee che informeranno la proposta di legge della Giunta, anche perché “hanno fatto propri i nostri suggerimenti e le nostre proposte di legge”. La preoccupazione tuttavia resta su una possibile tentazione di solitudine della Regione rispetto al contesto politico istituzionale: “Si apre un’intensa stagione di riforme radicali - ha affermato - che rappresenta l’orizzonte e il naturale riferimento dell’intento della Giunta che non dovrebbe avere una posizione di retroguardia o di solitudine”.

Marcella Amadio (An) ha sottolineato che l’amministrazione digitale offre una parità di accesso, ma anche punti di debolezza non solo per le imprese, ma anche per i cittadini, molti dei quali sono ancora lontani dall’informatica. Per la maggioranza ha parlato Gino Nunes (Pd), che ha rilevato come la futura legge darà “sostegno alle capacità di cambiamento del sistema toscano in un momento complesso e difficile nella sfida per lo sviluppo”. Nell’esprimere soddisfazione per l’atteggiamento costruttivo dell’opposizione, Nunes ha detto di non condividere le espressioni contenute nella mozione presentata dal Pdl, ma ha aggiunto che “serve un confronto con il governo”: “Bisogna che ci sia grande disponibilità da parte del governo ad avviare un processo comune di differenziazione dei ruoli, dei poteri e delle procedure”.

Infine Alberto Magnolfi, capogruppo Fi - Pdl, ha ribadito che “su questa materia si gioca una parte rilevante della credibilità delle istituzioni, della loro capacità di farsi ascoltare dalla gente”. Magnolfi ha invitato la maggioranza a “riconoscere che ciò che viene espresso oggi a livello nazionale è una parte molto avanzata della riflessione culturale e politica”. A conclusione del dibattito Gelli ha annunciato che “in queste settimane, anche alla luce di ciò che avrà prodotto il governo, la Giunta sarà in grado di articolare e modificare il nuovo testo della proposta di legge”.

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