Pier Luigi Ferrara: l’ingegnere del Pignone

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 maggio 2008 14:59
Pier Luigi Ferrara: l’ingegnere del Pignone

Un genio dell’ingegneria meccanica. È questa la definizione che viene più frequentemente data di Pier Luigi Ferrara, a cui è dedicato il convegno del 22 maggio in sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, alle 10.30. Il convegno rientra nelle manifestazioni del Genio Fiorentino: tracciare la figura dell’ingegner Ferrara ha il valore di proporre una testimonianza attuale della grandezza di questa terra. Nato nel 1937, laureatosi giovanissimo in ingegneria meccanica con indirizzo aeronautico a Bologna, entrò subito dopo nella Nuovo Pignone, in cui rimarrà fino alla fine del suo impegno professionale e di cui segnerà inesorabilmente le sorti.

Sua è infatti la progettazione delle turbomacchine per estrazione che hanno fatto grande il nome della Nuovo Pignone nel mondo: la qualità dei prodotti da lui progettati fu tale che la Nuovo Pignone si impose sul panorama mondiale spazzando la concorrenza e attirando l’attenzione del colosso americano General Electric. Proprio con la società americana Pier Luigi Ferrara fece l’accordo per l’acquisizione dell’azienda fiorentina, di cui era nel frattempo diventato amministratore delegato e vice presidente, che in questo modo è diventata uno dei centri di eccellenza della multinazionale.

La grande considerazione e stima, sia umana che professionale, di cui ha sempre goduto Pier Luigi Ferrara presso tutti i suoi collaboratori e i vertici di General Electric ne hanno fatto un uomo fondamentale per la società, al punto da essere incluso – unico italiano - tra i pochissimi alti dirigenti di General Electric, in qualità di vicepresidente di GE e presidente di Nuovo Pignone. La grandezza del suo lavoro ha avvantaggiato non solo l’intera Nuovo Pignone, ma la comunità fiorentina tutta, del cui territorio l’azienda meccanica è una delle principali attività industriali.

Unita a una straordinaria personalità, umile e umanamente attenta al prossimo, la sua genialità ha inesorabilmente e positivamente segnato Firenze e il suo territorio, raccogliendo il testimone dei grandi del passato, da Leonardo da Vinci a Machiavelli, a Meucci, e proiettandolo nel futuro.

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