Piano energetico regionale: da Enel 1.000 milioni di euro per le rinnovabili in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 aprile 2008 18:38
Piano energetico regionale: da Enel 1.000 milioni di euro per le rinnovabili in Toscana

Firenze– Riduzione delle emissioni, ipotesi di conversione delle centrali termoelettriche di Livorno e Piombino, rinuncia al carbone: su questi temi si è svolta l’audizione di Enel che ha aperto la terza giornata di consultazioni sul nuovo Piano di indirizzo energetico regionale 2008-10 da parte delle commissioni Attività produttive e Ambiente e territorio, presiedute da Vittorio Bugli (Pd) ed Erasmo D’Angelis (Pd). Quello con Enel è stato un approfondito scambio di informazioni. La Toscana può vantare il sistema più efficiente d’Italia, ha rimarcato il responsabile delle relazioni esterne di Enel, Luciano Martelli: la durata media annua delle interruzioni di corrente per utente è di 36 minuti contro i 79 della media italiana.

Il piano degli investimenti nella nostra regione è di 1.514 milioni di euro tra il 2008 e il 2012, di cui oltre mille per energie rinnovabili. In particolare, è prevista la realizzazione della nuova cabina primaria nel centro di Firenze, interrata nell’area Fs di via Alamanni (investimento da 5,3 milioni di euro, in servizio dal 2009).
I rilievi mossi al piano riguardano la rinuncia al carbone, che secondo Enel contrasta con lo stesso Pier in fatto di riduzione dei costi − il carbone è la fonte più economica per la produzione di energia elettrica dopo il nucleare − e diversificazione degli approvvigionamenti e non tiene conto della riduzione delle emissioni e dell’abbattimento e cattura della CO2 consentiti dai possibili sviluppi della ricerca e delle nuove tecnologie.
L’attenzione dei commissari, con interventi di Mario Lupi (Verdi), Andrea Agresti (An) e Fabio Roggiolani (Verdi), oltre che dei due presidenti, si è concentrata sulle centrali di Livorno e Piombino e sulla possibilità di una conversione dei due impianti alle energie rinnovabili: questo, soprattutto in considerazione della riduzione prevista dal Pier di 2 milioni di tonnellate di CO2 l’anno (sui 7,2 milioni complessivi).

Enel, in proposito, considera impraticabile la conversione dei due impianti, nell’impossibilità di assicurare la stessa copertura con fonti di energia rinnovabile. L’unità di business termoelettrica di Piombino, in particolare, è ritenuta da Enel indispensabile al mercato nelle fasi di picco di consumo (tra giugno e agosto in estate e nel periodo natalizio in inverno), mentre resta praticamente inattiva negli altri periodi dell’anno, e a fronte di una potenzialità di oltre 10 mila GW/h.

Enel fornirà nel dettaglio le informazioni richieste dalle commissioni riguardo a possibili e sostanziali riduzioni di emissioni di CO2 delle due centrali.
“Il nuovo piano energetico apre una fase importante − è il commento di Erasmo D’Angelis −, una sfida per la Toscana, con la prospettiva di un sostanziale abbattimento delle emissioni nocive e anche con benefici per l’occupazione, che si renderà necessaria, nella nostra regione, per lo sviluppo delle energie rinnovabili: il nostro proposito è di raddoppiare gli obiettivi europei e di arrivare di qui al 2020 al 40% di energia elettrica generata da fonti rinnovabili.

La scelta di rinunciare al carbone − ha aggiunto D’Angelis − ha fondamenti seri”. Le strategie europee, ricordiamo, prevedono i cosiddetti 3-20 di qui al 2020: riduzione del 20% dell’emissione di gas serra; miglioramento dell’efficienza energetica del 20%, aumento del 20% della produzione di energia da fonti rinnovabili.
“Enel, Terna e Snam sono interlocutori necessari alla realizzazione del Piano di indirizzo energetico − è il commento di Vittorio Bugli −.

È fondamentale un rapporto stretto con questi soggetti, un confronto che permetta di arrivare a stringere patti utili al miglioramento della condizione sia dei singoli cittadini che delle attività produttive”.
Terna, società responsabile in Italia della trasmissione dell'energia elettrica sulla rete ad alta e altissima tensione su tutto il territorio nazionale, ha illustrato lo stato dei progetti di ammodernamento della rete, con la realizzazione di nuove linee che permetterà la dismissione di altre più vecchie, con una riduzione della dispersione e un beneficio complessivo anche in fatto di riduzione delle emissioni.

Questo, in una prospettiva di crescita del fabbisogno energetico regionale nei prossimi anni, in linea con le tendenze nazionali. Snam, operatore del servizio di trasporto del gas, ha illustrato alcuni progetti, tra i quali la realizzazione del metanodotto nell’area di Livorno e il nuovo tratto a mare del gasdotto (accordo Snam-Galsi) che dall’Algeria, attraverso la Sardegna, raggiungerà la Toscana nei pressi di Piombino. Nel pomeriggio, sentite associazioni ambientaliste e sindacati. (s.bar)

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