Premiato l’imprenditore pratese Renato Cecchi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 febbraio 2008 16:35
Premiato l’imprenditore pratese Renato Cecchi

Prato– Una cerimonia all’insegna dell’emozione. Prima di tutto quella di Renato Cecchi, l’imprenditore tessile pratese che è stato insignito del Gonfalone d’argento, il massimo riconoscimento che il Consiglio regionale conferisce a quanti, o perché toscani di nascita o perché in questa regione abbiano deciso di vivere o di esercitare la propria attività, veicolano nel mondo la tradizione o l’eccellenza del sapere o del saper fare della Toscana. A consegnare il Gonfalone è stato il presidente del Consiglio regionale, che ha sottolineato che non si tratta di un’onorificenza che intende premiare la fine di un percorso imprenditoriale, ma invece, ha aggiunto citando Dante Alighieri, per premiare un percorso giunto “nel mezzo del cammin di nostra vita”.

Il Presidente ha ricordato inoltre che il Consiglio regionale fa del Gonfalone un uso discreto ma a largo raggio, per premiare tutti coloro che eccellono nell’economia, nella cultura, nella scienza, nell’impegno sociale, nello sport in modo tale che il loro legame col territorio diventi patrimonio dell’intera comunità toscana.
Il Gonfalone a Renato Cecchi, 66 anni, fondatore nel 1957 della Rifinizione Santo Stefano (circa 200 occupati e 17 milioni di tessuto lavorato ogni anno) e dal 1994 proprietario della D’Avenza di Massa Carrara (blasonata confezione di capispalla maschili salvata dal fallimento e ora già rilanciata sui mercati stranieri), è stato concesso “per l’intelligenza dell’imprenditore ma anche per la capacità di un’intera compagine aziendale che ha saputo scommettere su di sé, rinnovarsi, mantenersi al passo della contemporaneità conquistandosi quote di competitività sui mercati insistendo sulla qualità e continuando a investire in innovazione, ricerca e design”.
Ad introdurre la cerimonia è stata la presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale, che a Prato aveva iniziato il proprio percorso lavorativo come sindacalista tessile, un impegno che l’aveva portata a conoscere personalmente Cecchi, definito un imprenditore schivo, lontano dai riflettori ma appassionato al lavoro e consapevole del suo ruolo.

La presidente ha concluso esprimendo l’augurio che molti altri seguano la strada tracciata da Cecchi, perché quella di investire in innovazione e nella qualità dei prodotti è l’unica strategia che può rendere credibile il futuro dell’industria manifatturiera in Europa.
Il presidente della commissione Statuto del Consiglio regionale ha detto che il Gonfalone d’argento a Cecchi va inteso anche come un incoraggiamento al distretto tessile pratese, da anni in affanno a causa della concorrenza cinese e indiana, a reagire e a guardare avanti con fiducia.

Un concetto che hanno voluto sottolineare anche il sindaco della città e il presidente della Provincia di Prato. L’assessore regionale all’economia ha voluto sottolineare che il governo regionale è pronto a sostenere i percorsi che, come nel caso dell’azienda di Cecchi, fanno sì che si continui a puntare sulle attività manifatturiere.
Renato Cecchi ha voluto ringraziare, oltre il Consiglio regionale, la famiglia e i lavoratori, perché senza il loro impegno né la Santo Stefano né la D’Avenza avrebbero raggiunto i traguardi segnati in questi anni.

Cecchi, che ha detto di sentirsi più un modesto lavoratore che un imprenditore, ha rivolto un appello alle istituzioni, affinché si adoperino per aiutare il manifatturiero, che rappresenta una ricchezza per tutti, perché il futuro non può essere solo nei servizi e nella finanza. A chiusura della cerimonia sono intervenuti anche due rappresentanti dei lavoratori della Rifinizione Santo Stefano di Prato e della D’Avenza di Massa Carrara per esprimere la propria gioia per il riconoscimento assegnato a Cecchi e per ringraziarlo dell’impegno profuso per lo sviluppo delle aziende.

(lm)

Notizie correlate
In evidenza