Antiquariato: dal 15 al 24 marzo 2008 la Fortezza da Basso si trasforma in uno scrigno di oggetti antichi e preziosi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 febbraio 2008 13:50
Antiquariato: dal 15 al 24 marzo 2008 la Fortezza da Basso si trasforma in uno scrigno di oggetti antichi e preziosi

Dal 15 al 24 marzo 2008, con la seconda edizione di ANTIQUARI ALLA FORTEZZA DA BASSO, la cinquecentesca Fortezza da Basso innalzata da Antonio da Sangallo il ‘giovane’ intorno al 1535 nel cuore vivo della Firenze rinascimentale su impulso di Alessandro de’Medici (nipote di papa Clemente VII), si trasforma in uno straordinario scrigno ‘protetto’ di oggetti antichi e preziosi. Promossa e organizzata da The Fine Arts di Rivoli (To) in collaborazione con l’Associazione Antiquari Fiorentini, la mostra, patrocinata dal Comune di Firenze, Provincia di Firenze, Regione Toscana e Camera di Commercio di Firenze, ospiterà un centinaio di espositori provenienti da tutta Italia ma anche dall’estero.

“Con questa manifestazione – spiega Luigi Bellini – Presidente del Comitato organizzatore, a capo della Galleria e Museo privato Bellini, punto di riferimento su scala mondiale del mercato antiquario fin dal XVIII secolo - Firenze si allinea alle altri grandi capitali europee come Maastricht e Parigi, dove le mostre antiquarie vengono ospitate nei quartieri fieristici, location funzionale ideale per espositori e pubblico. Inoltre – prosegue Bellini - il fatto di avere il centro fieristico a due passi dalla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e a cinque minuti dai monumenti e dalle vie dello shopping, è un plus vincente per l’accesso e la fruibilità della nostra manifestazione”.
Attese alcune fra le più importanti gallerie d’Italia con arrivi prestigiosi anche da Spagna, Belgio, Stati Uniti.

In mostra mobili, dipinti, sculture, bronzi, avori, arazzi, vetri, ceramiche, porcellane, stampe, gioielli, libri d’arte ed altri pezzi di tutte le epoche e provenienze, dall’alta epoca al Novecento. Fra le opere esposte si potrà ammirare anche un capolavoro dei della Robbia, un rilievo raffigurante una Madonna col Bambino in terracotta invetriata, databile intorno al 1490, appartenente alla produzione centrale di Andrea della Robbia, il nipote di Luca che, fra la fine del ‘400 e i primi decenni del secolo seguente, ebbe il merito di diffondere l’arte degli invetriati su larga scala con esiti protoindustriali.
Tante le iniziative collaterali in programma
A partire dal Premio Luigi Bellini che verrà consegnato ad una selezione di ‘eccellenze’ nel campo dell’artigianato artistico e del restauro.

E per ‘toccar con mano’ il lavoro di tanti artigiani-artisti che lavorano con maestrìa nelle loro botteghe, dal lunedì al venerdì si potranno vedere all’opera, intenti nel loro lavoro, quattro maestri restauratori fiorentini attivi nel settore dell’oreficeria, dei dipinti, dei mobili e dei bronzi. Occasione ghiotta per tutti i visitatori, l’Angolo degli esperti, un ufficio di perizie con la presenza, in mostra, dal lunedì al venerdì, di esperti che gratuitamente daranno la loro valutazione su oggetti d’arte.

Basterà anche una semplice fotografia per sapere qualcosa di più su quei dipinti, sculture, mobili, cristalli, argenti che più ci stanno a cuore e che arredano le nostre case. Grande attesa anche per l’antologica Elisabeth Chaplin – Emozioni d’artista, promossa e organizzata da Angela Arcuri, Luigi Badii e Marcella Storai. Una cinquantina fra le opere più importanti e rappresentative della produzione della celebre pittrice francese, provenienti da collezioni private, delle quali quasi la metà inedite, saranno esposte al padiglione Spadolini della Fortezza da Basso.

Nipote del pittore Charles Chaplin, nata a Fointenebleau nel 1890, figlia d’arte - la madre era la scultrice e poetessa Marguerite Bavier-Chaufour - nel 1904 si trasferisce a Firenze, dapprima sulla via Bolognese e poi a Villa Il Treppiede, in via Barbacane. Qui a contatto con l’anziano maestro Giovanni Fattori e con Luigi Gioli prende coscienza delle sue capacità artistiche, maturate anche attraverso la frequentazione delle gallerie e dei musei fiorentini. E i risultati e riconoscimenti non tardano ad arrivare.

Nel 1912 la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti acquisterà una sua opera e due anni dopo toccherà alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Nel successivo soggiorno romano (1916-1922) conosce André Gide e Albert Besnard, direttore di Villa Medici, che la introduce ai Salons parigini dove esporrà dal 1920 al 1940. Inevitabile il rimando alla pittura francese di quegli anni e la suggestione esercitata sulla sua ‘fresca’ pennellata dall’opera di Maurice Denis, dei Nabis e dei Fauves.

Sono anni fervidi di attività per l’artista fra Roma, Firenze e Parigi. Fioccano incarichi, premi e riconoscimenti. Nel 1946 la Galleria degli Uffizi acquista tre suoi quadri e le chiede in donazione l’”Autoritratto con ombrello verde”, oggi al Corridoio Vasariano. Nei primi anni Cinquanta Elisabeth Chaplin torna definitivamente a Firenze (dove muore nel 1982) dedicandosi ad una pittura più intimista con al centro i suoi affetti familiari colti nei vari momenti della realtà quotidiana, con un occhio di riguardo per l’amato nipotino, Robert, talento in fiore, come dimostrano alcuni suoi precoci disegni.

La mostra fiorentina – che segue ad altre esposizioni personali e collettive fino alla grande mostra su Cézanne svoltasi a Palazzo Strozzi l’anno scorso - è dunque un omaggio dovuto ad una protagonista della scena internazionale dell’arte del Novecento che elesse Firenze come sua città d’elezione.

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