Difetti congeniti: ridotto di due terzi il ricorso all’aborto.
La Turco chiede pareri sulla vita autonoma del feto e Ru486

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 gennaio 2008 19:03
Difetti congeniti: ridotto di due terzi il ricorso all’aborto.<BR>La Turco chiede pareri sulla vita autonoma del feto e Ru486

Firenze- Il ministro della Salute ha scritto al Consiglio superiore di sanità perché si esprima in riferimento agli artt. 6 e 7 della 194, che individuano i 'tempi' della 'igv'. Intanto in Toscana nell’anno 2006 sono stati registrati 8879 interruzioni di gravidanza, il 62,59% delle quali effettuate su donne di cittadinanza italiana (5557) e il 37% su donne non italiane (3286). Nel 2005 le Ivg erano state 8761 (5563 per donne italiane e 3142 per donne straniere) e nel 2004 erano state 8766 (5922 per donne italiane e 2796 per donne straniere).

Un confronto tra l’anno 2004 e l’anno 2006 permette di rilevare come il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza sia calato del 6,16% per le donne italiane e aumentato del 17,53% per le donne straniere.
“In una situazione complessiva di sostanziale stabilità – afferma l’assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi – è questo il dato che allarma di più e sul quale dobbiamo lavorare con grande attenzione e intensità, potenziando la nostra iniziativa di prevenzione e sviluppando i servizi consultoriali”.
Considerando la provenienza di queste donne spicca il dato relativo alla cittadinanza rumena, che nel 2006 registra 986 interruzioni volontarie di gravidanza (864 nel 2005 e 740 nel 2004), seguita da quella albanese (401), cinese (338) e peruviana (239).
Altri dettagli vengono dal rapporto tra numero dei concepimenti (la somma del numero dei parti, delle interruzioni volontarie di gravidanza e degli aborti spontanei) e il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza.


Per quanto riguarda le donne di cittadinanza italiana la percentuale di aborti sui concepimenti è in calo costante dal 2001 ad oggi: si è passati infatti dal 18,70% al 16,10%. Per le donne straniere si è invece passati dal 31,84% al 32,17%.
Ottanta bambini nati con gravi difetti congeniti vivono oggi in Toscana grazie al perfezionamento delle tecniche diagnostiche e terapeutiche che consentono alle donne una scelta libera e consapevole in relazione alla loro difficile maternità. Sono altrettanto numerosi, inoltre, i bambini che vivono oggi nella nostra regione grazie all’avvio positivo dello screening ecografico per la misurazione della “translucenza nucale” che, rispetto all’amniocentesi e alla villocentesi, rappresenta una alternativa non invasiva per la diagnosi prenatale di anomalie cromosomiche come la sindrome di Down.

In poco meno di due anni gli aborti nei casi in cui sono stati diagnosticati al feto gravi difetti congeniti si sono ridotti di due terzi, passando dal 45,5% al 13,7%.
Sono questi i risultati di un lavoro condotto dal febbraio 2006 a tutto il 2007 dal Centro regionale di riferimento per la diagnosi prenatale, a cui collaborano l’Unità multidisciplinare per la diagnosi e la terapia dei difetti congeniti e delle patologie fetali dell’Azienda Meyer, diretta dal dottor Ettore Cariati, e il Centro di riferimento regionale per l’alta complessità ostetrica guidata dal professor Gianfranco Scarselli, direttore del dipartimento materno infantile di Careggi.
“Da sempre lavoriamo in favore della vita e nel completo rispetto della legge 194 – commenta l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi – Anche noi, come tutti, consideriamo l’aborto una sconfitta per la donna e per la società.

La lotta contro l’aborto è un fatto che unisce tutti noi. La stessa legge ci affida compiti importanti circa la formazione e l’aggiornamento del personale sanitario sui problemi della procreazione cosciente e responsabile. Il lavoro svolto dal Centro di riferimento va in questa direzione e i risultati, anche in questo breve periodo di attività, sono subito arrivati”.
Nel periodo considerato sono stati diagnosticati presso il Centro del Meyer 243 casi di difetti congeniti, di cui 190 di rilevante gravità.

Di questi, 136 parti sono andati a buon fine e 24 sono in corso. Le donne che sono arrivate al Meyer provengono da tutta la Toscana. Infatti in ogni Asl sono presenti due ostetriciginecologi specificamente formati che indirizzano le future mamme a rischio alla struttura specializzata. Qui una commissione interdisciplinare approfondisce la parte diagnostica e affronta con le donne tutte le problematiche connesse al caso. L’equipe chirurgica è quindi pronta a intervenire alla nascita, per rimediare immediatamente difetti che vanno dall’idrocefalo al dito soprannumerario, dalle malformazioni al diaframma al mal posizionamento degli organi interni, a problemi relativi all’esofago e alla trachea e tanti altri.

Il risultato di questa presa in carico è che sempre più donne decidono di portare a temine la gravidanza.
Nel corso del 2007 è stata introdotta un’altra importante novità, che consente di ridurre il tasso di abortività. E’ stata avviata gradualmente, infatti, l’attività di screening ecografico per la misurazione della translucenza nucale fetale.
Novanta operatori specialisti in ginecologia e ostetricia hanno seguito un apposito corso di formazione e dopo la prova finale saranno accreditati presso la Fetal Medicine Foundation di Londra.

Dalla prossima primavera lo screening sarà diffuso in tutte le strutture sanitarie della Toscana. Questo consentirà di sostituire le procedure più invasive e ridurre di oltre l’80% il numero degli aborti che esse provocano. Nel 2005, su un totale di 31.020 parti sono state effettuate 10.045 analisi invasive di cui 4382 effettuate a donne sotto i 35 anni (il 20% di un totale di 21.963 gestanti) e 5651 a donne sopra i 35 anni (il 62,5% di un totale di 9041 gestanti). Si stima che queste procedure provochino ogni anno circa 100 aborti.

Se tutte le gestanti si sottoponessero allo screening ecografico risulterebbero positivi circa 1500 casi, che verrebbero indirizzati all’amniocentesi o villocentesi, con circa 15 aborti provocati dalle procedure invasive. L’esame della translucenza nucale eseguito tra l’undicesima e la quattordicesima settimana di gravidanza riesce a identificare il 75% dei casi di sindrome di Down con una percentuale di falsi positivi del 5%.
Novità, infine, anche per quanto riguarda i 244 consultori attivi nella regione.
Infatti dopo il cospicuo finanziamento che ha permesso di potenziare la rete (oltre 3 milioni di euro dal 2006) dal 15 gennaio partiranno i corsi di formazione che coinvolgeranno otre 500 operatori, sui temi del sostegno alla genitorialità, dell’educazione all’affettività e sessualità consapevole e dell’interruzione volontaria di gravidanza.

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