Primo Levi: raccolta di saggi dedicata allo scrittore edita da Firenze University Press

Redazione Nove da Firenze
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17 dicembre 2007 22:12
Primo Levi: raccolta di saggi dedicata allo scrittore edita da Firenze University Press

Firenze, 17 dicembre 2007- “La chimica insegna a vigilare con la ragione”, affermava Primo Levi, ma anche a esprimere un’idea di memoria che, intesa come testimonianza universale capace di trascendere lo spazio e il tempo, può permettere all’umanità di guardare oltre la tragedia dell’Olocausto. Contiene questo messaggio “Voci dal mondo per Primo Levi. In memoria per la memoria”, la raccolta di saggi curata da Luigi Dei, docente di Chimica fisica presso la facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università di Firenze, con la quale l’ateneo fiorentino vuole rendere omaggio allo scrittore testimone dell’Olocausto, nel ventennale della sua scomparsa.

Il volume - edito dalla Firenze University Press, la casa editrice dell’ateneo - sarà presentato mercoledì 19 dicembre alle ore 16,30 (Aula Magna, piazza San Marco, 4). All’incontro interverranno il rettore Augusto Marinelli, il presidente di Firenze University Press Giovanni Mari, il direttore generale cultura della Regione Toscana Ugo Caffaz, il prorettore alle relazioni internazionali dell’ateneo fiorentino Sergio Givone e il curatore del volume Luigi Dei. Al termine della presentazione verrà proiettato il documentario “Primo Levi: intervista sui campi di sterminio” dalla trasmissione RAI “Sorgente di vita - Rubrica quindicinale di cultura ebraica”.
La pubblicazione, che si apre con una lettera inedita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si compone di quindici saggi realizzati da autori molto eterogenei per profilo formativo e professionale (studiosi di letteratura italiana, pedagogisti, scienziati - chimici come Levi e lo stesso Dei - giornalisti e scrittori), oltre che per provenienza geografica.

Tra i contributi c’è quello di Suk Suh Kyung dell’Università di Tokyo che ha approfondito la conoscenza dell’opera di Levi per aver vissuto l’incarcerazione di due fratelli sotto il regime di Park Chung Hee; il saggio di Sharon Roubach dell’Università di Gerusalemme che si sofferma sulle ragioni per le quali Levi sia stato conosciuto tardivamente in Israele; il contributo di Bernadette Luciano dell’Università di Auckland che analizza alcune interpretazioni cinematografiche sullo scrittore torinese.

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