Libri: culto e memoria degli uomini illustri nella storia di Firenze

Redazione Nove da Firenze
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12 dicembre 2007 14:38
Libri: culto e memoria degli uomini illustri nella storia di Firenze

Firenze, 12/12/07- Il culto degli uomini illustri nasce dal concetto di Storia come maestra di vita. Tuttavia l’interesse per i grandi del passato si è espresso in modi diversi, dal momento che ogni epoca ha scelto modelli di valore specifici e molto spesso inediti. Sempre però è rimasta l'idea di un riferimento storico, mitologico o letterario quale strumento di educazione morale. Per questo oggi ci troviamo di fronte a vere e proprie gallerie di personaggi esemplari, ognuna espressione delle passioni e degli ideali del proprio tempo.

A questo tema ha dedicato un volume Annarita Caputo, che in Culto e memoria degli Uomini illustri nella storia di Firenze (Polistampa, Quaderni Servizi Educativi 23, pp. 80, euro 6) traccia una storia del capoluogo toscano attraverso le opere che si sono ispirate alla fisionomia di nomi eccellenti. Vi si documenta come i saggi e gli eruditi abbiano sempre scelto con estrema attenzione le personalità degne di essere immortalate. Ad esse infatti era affidato il compito di rappresentare i più profondi valori contemporanei, sottolineati spesso da iscrizioni e tituli che esplicitavano il messaggio da trasmettere.

Diversa la qualità delle opere segnalate, come varie le tecniche e i materiali impiegati, e tanti gli artisti che nel corso dei secoli si sono confrontati con la rappresentazione, fedele o idealizzata, degli uomini illustri. Caso esemplare quello del Petrarca, che fu il perno del superamento della visione medievale dell’eroe come immagine di perfezione cavalleresca, verso la nuova interpretazione umanistica dei grandi antichi indagati nella loro reale portata storica. Lo stesso Petrarca disegnò ritratti all’antica sull’esempio di quelli degli imperatori romani, e ordinò pitture a Simone Martini.

Ma le immagini, perché avessero un senso oltre la loro magica attrazione, dovevano essere sostenute dalle notizie. Testo di riferimento per i nuovi cicli pittorici sui grandi della storia passata divenne allora il De viris illustribus, opera storico-biografica iniziata dallo stesso Petrarca e poi completata dall’umanista Lombardo della Seta, che comprendeva in tutto quattro re, ventiquattro eroi repubblicani, oltre ad Alessandro, Pirro e Annibale, e cinque imperatori. Un fenomeno, quello del culto degli uomini illustri, che come un filo rosso percorre la storia fiorentina dal XIV al XIX secolo fino alle soglie della contemporaneità, fino cioè a quel Novecento in cui l'arte ha perso molte delle finalità conoscitive attribuitele ed hanno cominciato a dilagare, al posto delle icone granitiche del passato, i miti effimeri del momento.

Corredato da numerose illustrazioni, il libro si completa con una nota bibliografica, una cronologia sulle tappe salienti del culto degli uomini illustri a Firenze, e un'antologia letteraria con testi di Dante, Petrarca, Boccaccio, Machiavelli, Vasari, Foscolo e Mazzini. (Rolando Ballerini)

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