22.esima edizione di France Cinéma

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 ottobre 2007 13:46
22.esima edizione di France Cinéma

Da oggi al 4 novembre si tiene a Firenze la XXII edizione di France Cinéma. Il fatto che segua (a ruota) al festival miliardario di Roma non dipende da noi, è la festa di Roma che ha spostato in avanti le date, pestandoci un po' i piedi; ma noi non siamo suscettibili, e poi un po' di finesse alla francese ci sta bene dopo la grande kermesse romana. Il piatto forte della ventiduesima edizione di France Cinéma è la Retrospettiva dedicata a LOUIS MALLE. L'omaggio all'autore di Fuoco fatuo, a dodici anni dalla sua scomparsa, è più opportuno che mai: a dispetto dello scarso interesse di noi studiosi, i suoi film non fanno che crescere nel tempo, e poi, come auspica tra gli altri Marco Bellocchio, sarebbe ora di far uscire dall'ombra questo cineasta ribelle, inclassificabile, il più versatile dell'intera storia del cinema francese dopo Duvivier, altro eclettico a suo tempo sottovalutato.

E poi ci sono dei legami di amicizia tra Malle e il nostro Paese (a Venezia ha vinto ben cinque premi, un vero primato). «In Italia, ci confidava, mi sono sempre trovato come a casa mia, in un certo senso il mio cinema è più vicino alla tradizione visiva e pittorica italiana che a quella francese».
Balzato alla ribalta giovanissimo con Ascensore per il patibolo (1957) e Les amants, si inventò una Nouvelle Vague tutta sua, anticipando di ben due anni l'esordio di Truffaut e compagni. «La Nouvelle Vague sono io» avrebbe potuto dire; Malle però non amava le etichette, e pagherà molto cara questa sua indipendenza di cui era gelosissimo.

Mosso da una curiosità insaziabile, viaggiatore appassionato (nel 1967 trascorre sei mesi in India, nel 1976 a quarantacinque anni rompe con Parigi ed emigra in America), Malle si è cimentato con successo in tutti i generi: commedie ( Soffio al cuore , Milou a maggio), noir (Atlantic City), film di denuncia politica e sociale (Lacombe Lucien, Au revoir les enfants, Alamo Bay), film d'avventura (Viva Maria), film esistenziali (Vita privata, Fuoco fatuo), film letterari (Zazie nel metrò, Le voleur, Vanya sulla 42ª strada), film sperimentali (My dinner with André), film “erotici” (Les amants, Pretty baby, Il danno), senza trascurare il suo primo amore, il documentario (L'India fantasma, Humain trop humain, God's country).
22 i film della retrospettiva curata da Françoise Pieri (circolerà in altre otto città italiane: Milano, Torino, Bologna, Parma, Udine, Roma, Napoli, Palermo).

La accompagna come sempre un catalogo (336 pp.) ricco di immagini, schede critiche approfondite, interviste inedite con il regista e i suoi collaboratori (15, compresi gli americani). Tra i film presentati figurano anche tre inediti: Crazéologie (il saggio di diploma, un tributo all'assurdo ioneschiano), Vive le Tour (il Tour de France visto dai corridori sotto sforzo), Close up (affascinante ritratto di Dominique Sanda). Quello che scaturisce è un “portrait” complesso e “nuovo” di questo geniale, aristocratico outsider che nel cinema francese dovrebbe occupare un posto di primo piano tra Truffaut e Resnais, se ne parlerà nella tavola rotonda che si tiene a Firenze il 3 novembre in presenza di numerosi collaboratori del regista spentosi nel 1995 a 63 anni.

Completa la rassegna una Panoramica di una decina di film della stagione 2007, firmati Jane Birkin (Boxes, una sorta di autobiografia familiare bergmaniana), Pascale Ferran (Lady Chatterley, invisibile da noi nonostante i cinque César), Claude Lelouch (Roman de gare, un noir formidabile), Claude Miller (Un secret, il dramma di una famiglia ebrea sotto l'Occupazione), Marjane Satrapi (Persepolis, che rappresenterà la Francia agli Oscar, in Italia lo distribuisce la Bim), Volker Schlöndorff (Le neuvième jour, i lager visti da un grande regista tedesco), Pascal Thomas (L'heure zéro, un polar sontuoso), Sam Karmann (La vérité ou presque, variazioni malinconiche sulla menzogna).

Con Lieux saints, Alain Cavalier ci offre un sorprendente diario intimo, un omaggio poetico alle... “ritirate”, il luogo dove si va soli; questo mediometraggio-capolavoro è presentato a Firenze in anteprima mondiale.
Fra gli Ospiti , Alexandra Stewart, sua figlia Justine Malle, Alessandra Martines, i collaboratori di Malle: Jean-Claude Carrière (sceneggiatore), i cineasti Philippe Collin e Michel Ferry (ex assistenti di Malle); Claude Lelouch, Claude Miller, Pascal Thomas. Con il sostegno di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana, Comune di Firenze, Provincia di Firenze, Citroën, Groupama Assicurazioni, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Findomestic, Pernod-Ricard, Nuovi Mecenati, Nouveaux mécènes - Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea,Istituto Francese di Firenze.

Ministère des Affaires Etrangères, Centre National de la Cinématographie, Ambassade de France en Italie, SACD, ARP, Fondation Groupama Gan pour le Cinéma, Air France, Arte, TV5 Monde.

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