TAV in Mugello lasciata senza Osservatorio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 ottobre 2007 13:08
TAV in Mugello lasciata senza Osservatorio

3.10.’07- Il 31 agosto 2007 è scaduta la struttura di supporto all’Osservatorio Ambientale Locale del Mugello, l’OAL. Ma la TAV va avanti. Nonostante che le ultime notizie dall’Osservatorio, dai cittadini, da agricoltori e allevatori, non siano davvero tranquillizzanti. Stupisce perciò – scrive Idra al presidente della Comunità Montana del Mugello, dott. Stefano Tagliaferri - che non si sia pensato per tempo a rinnovare l’appalto a questo unico e perciò prezioso sportello a disposizione dei cittadini, “che ha saputo accompagnare con impegno, serietà, disponibilità e intelligenza istruttoria l’opera di elaborazione, proposta e progetto assicurata dal comitato tecnico-scientifico”.

La lettura dell’ultimo report dell’Osservatorio Ambientale Locale sulla cantierizzazione TAV, suggerisce l’associazione ecologista nella sua lettera, avrà certo suscitato anche nella Comunità Montana “un qualche allarme, e più di un interrogativo sull’evoluzione - davvero non tranquillizzante - del sacrificio TAV che scelte poco avvedute hanno imposto al territorio mugellano: di quel progetto e dei suoi danni non si riesce a intravedere la fine!”. Idra chiede quindi al dott. Tagliaferri “un intervento urgente di conferma, adeguamento finanziario e rilancio della struttura di supporto dell’OAL”: scaduto e non rinnovato neppure l’Osservatorio nazionale istituito dal Ministero dell’Ambiente, è estremamente pericoloso infatti che gli enti locali lascino la cantierizzazione TAV libera dalla sorveglianza strutturata garantita dallo sportello dell’OAL.
Idra sottopone poi al presidente Tagliaferri una seconda questione: quale bilancio è saggio a questo punto trarre dall’esperienza TAV in Mugello? Se gli ultimi 11 anni sono stati un problema, e non di poco conto, la stagione prossima ventura non appare affatto rosea.

“Un tale scenario – scrive Idra - è opportuno attrezzarsi ad affrontare – riteniamo – con piena consapevolezza dell’entità delle risorse irrimediabilmente perdute, da una parte, e un rigore critico all’altezza delle esigenze, dall’altra”. Secondo Idra è urgente passare a “una verifica pubblica dei nodi irrisolti (come quello della sicurezza del tunnel) e delle inefficienze sin qui registrate nell’opera di tamponamento dei danni economici, sociali e ambientali”. Idra non condivide l’ottimismo con cui viene salutata dalle istituzioni centrali e locali l’attuale fase della cantierizzazione TAV, descritta come “conclusiva”.

“Non abbiamo ricevuto fin qui risposte agli inviti più volte espressi a considerare con realismo e onestà intellettuale l’eredità che il progetto TAV lascia al Mugello. Da una parte, una galleria vistosamente “scoperta” in termini di sicurezza per 60 km, privi dai boschi di Vaglia in su del tunnel parallelo di soccorso. Dall’altra le difficoltà con cui le Amministrazioni locali sono costrette a confrontarsi quando mettono mano all’opera di mitigazione dei danni profondi e strutturali prodotti dalla TAV”.

Ecco perché l’associazione ecologista chiede agli amministratori del Mugello, a cominciare dal presidente della Comunità Montana appunto, un aiuto tutto particolare: “Preziosa sarebbe la testimonianza degli amministratori del Mugello, e la Sua in specie, là dove si continua a proporre il modello TAV come utile, strategico, innocuo (a partire dalla sciagurata ipotesi di sottoattraversamento di Firenze). Anche su questo fronte ci piacerebbe poter misurare la capacità di contributo propositivo che l’amara esperienza mugellana è in grado di ispirare, così che ferite al territorio analoghe non abbiano a verificarsi altrove”.

E dato che sono annunciate in Mugello nei prossimi giorni delegazioni di cittadini che si battono in altre parti d’Italia contro il salasso ambientale, erariale e sociale determinato dall’improvvida scelta TAV SpA, Idra chiede al dott. Tagliaferri di “mettere a loro disposizione nell’occasione – attraverso un incontro-intervista – i risultati e le indicazioni che derivano dalla lunga e difficile esperienza vissuta fra Monte Morello e il passo della Raticosa”.
Il dott. Tagliaferri ha inviato in via breve, a caldo, un primo riscontro all’associazione, riservandosi di rispondere successivamente in modo completo ed ufficiale.

Prima di esprimere qualsiasi valutazione, pertanto, Idra attende di ricevere dalla Comunità Montana la gradita risposta annunciata.

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