La gestione del Catasto ai comuni, per l'equità fiscale: un convegno oggi a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 settembre 2007 19:09
La gestione del Catasto ai comuni, per l'equità fiscale: un convegno oggi a Firenze

Si è tenuto questa mattina a Firenze, presso l’Auditorium Il Duomo, il convegno “La gestione del catasto ai comuni, per l’equità fiscale”. Un convegno che ha riscosso un notevole successo, oltre ogni previsione, e che ha visto la partecipazione di numerosi amministratori, esperti e addetti ai lavori. Tea Albini, Assessore al bilancio ed alle società partecipate del comune di Firenze, ha portato i saluti dell’amministrazione e del presidente dell’ANCI nazionale Leonardo Domenici.
Ed ha sottolineato come il passaggio del Catasto agli enti locali rappresenta un’integrazione dei servizi per meglio gestire il territorio e tenere sotto controllo urbanistica e ambiente.
Questo passaggio è in realtà l’ultima fase di un lungo processo che ha avuto inizio nel 1998 e che si è potuta concludere solo con la Finanziaria del 2007 “E’ una fase difficile e complicata quella a cui ci apprestiamo, ma i comuni che ancora non l’hanno fatto devono scegliere perché si tratta di una sfida culturale importante per il governo del territorio che non porterà automaticamente all’aumento della pressione fiscale per i cittadini.

Il Consiglio Comunale di Firenze sta discutendo una delibera della Giunta in merito all’assunzione della gestione diretta dal 1 novembre 2007 con l’opzione di terzo livello.”
Stefania Dota, Vice segretario generale dell’ANCI Nazionale, ha spiegato il percorso normativo del passaggio. “Il DPC del luglio scorso è solo la prima fase di un processo complesso: dobbiamo ora identificare un nuovo identikit funzionale per i comuni. I comuni infatti - ha detto Stefania Dota - non si troveranno solo ad usare i dati ma li gestiranno in maniera consapevole per realizzare politiche sul territorio in linea con un federalismo fiscale che lega l’autonomia delle amministrazioni alle loro funzioni: il catasto è un importante passo in questo senso.”
“Come con l’anagrafe il comune ha la possibilità di controllare le dinamiche demografiche - ha detto il Sindaco di Padova Flavio Zanonato - e su questi dati organizzare le proprie politiche sociali, la conoscenza analitica dei beni territoriali consente la realizzazione di politiche urbanistiche e ambientali più efficaci.” Il responsabile ANCI per il decentramento del Catasto ha sottolineato “La titolarità della conoscenza dei dati è giusto che sia data agli enti che si occupano in primis di queste politiche, i comuni”.
Mario Picardi, Direttore dell’Agenzia del Territorio, ha proposto un rapporto pragmatico tra Agenzia del Territorio, Autonomie locali e sindacati, necessario affinché il passaggio di funzioni avvenga nel migliore dei modi.

“Non c’è spazio per attenuanti per giustificare eventuali rallentamenti al programma di lavoro fissato dal DPCM” ha detto il Direttore. “Occorre lasciarsi alle spalle il passato e superare insieme la sfida della realizzazione di un sistema catastale integrato per arrivare a una probatorietà del Catasto efficiente che soddisfi i cittadini”.
L’Assessore regionale Riccardo Conti ha invece portato come esempio di sistema integrato l’esperienza ovviata ormai da anni in Toscana, frutto della collaborazione fra Anci, Regione e Agenzia del Territorio.

Il governo è stato rappresentato dal sottosegretario all’Economia e Finanze, Alfiero Grandi, che ha sottolineato quanto la responsabilità sia ora nelle mani dei comuni che devono decidere entro il 3 ottobre cosa fare. “Dopo una lunga gestazione, che può portare ad avere dei dubbi al momento attuale, finalmente abbiamo la possibilità di vedere di che pasta siano fatte le iniziative dei comuni, che sono chiamati a decidere e nelle prossime settimane.”
“Il catasto - ha detto il sottosegretario - è una delle prime funzioni di uno Stato; il Governo e il Parlamento condividono l’aspirazione politica a partecipare da parte dei comuni, e quindi è necessaria una stretta collaborazione in vista di questo passaggio”.
Nel pomeriggio i lavori sono ripresi, moderati dal giornalista del Sole 24 Ore Giorgio Costa, con l’intervento formativo di Antonio Gioiellieri, Direttore di Anci Emilia Romagna - e componente della Cabina di Regia che sta gestendo in collaborazione con il Governo il passaggio delle funzioni catastali - sulla programmazione degli interventi nei comuni per l’attuazione del decentramento.
Paolo Teti ha invece illustrato il piano operativo di IFEL a supporto degli atti deliberativi dei comuni.
Successivamente si è tenuta un’interessante tavola rotonda a cui hanno partecipato Bruno Tomaselli, Responsabile Territorio Sogei, Ennio Dina, Direttore servizi tributari del Comune di Genova, Mauro Grassi, Direttore generale della DG Politiche Territoriali e Ambientali della Regione Toscana, Claudio Grossi, Amministratore di SE.PI.

Spa, Alessandro Pesci, Segretario generale-Direttore di Anci Toscana.
Ha concluso i lavori del convegno Paolo Fontanelli, Presidente di Anci Toscana e Sindaco di Pisa.
“Si tratta di una sfida per i comuni non solo per l’ampliamento delle proprie funzioni, ma anche in termini di innovazione. Ed è fondamentale la collaborazione con l’Agenzia del Territorio per costruire un sistema di governo integrato del catasto”. Questo soprattutto per due obiettivi “Prima di tutto bisogna rendere più funzionale e semplificato il servizio per gli utenti, ma la gestione del catasto ai comuni permetterà inoltre il superamento di enormi squilibri e inequità del sistema attuale.” Secondo Fontanelli infatti il nuovo sistema permetterà di superare la sperequazione delle tasse sugli immobili, sia dal punto di vista territoriale che sociale: “L’obiettivo di fondo quindi non è l’aumento della tassazione sugli immobili ma il riequilibrio, soprattutto a vantaggio delle prime case, dal punto di vista fiscale”.

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