TAV: grandi lavori sul torrente Mugnone a Firenze senza valutazione d'impatto

Redazione Nove da Firenze
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04 settembre 2007 13:15
TAV: grandi lavori sul torrente Mugnone a Firenze senza valutazione d'impatto

Firenze, 4.9.'07- Come si sa - ma solo grazie all’azione informativa di certe associazioni di cittadini - il torrente Mugnone sta per essere investito nei prossimi giorni, in piena città di Firenze, da un intervento di rimodellamento a valle della futuribile stazione dell’Alta Velocità. Un cantiere che durerà complessivamente quasi tre anni (960 giorni, per l’esattezza) e coinvolgerà il tessuto urbano da Via Zeffirini fino al ponte dell’Indiano. La Regione Toscana ha escluso che si dovesse procedere – nell’ambito del progetto - a una valutazione di impatto ambientale specifica: una scelta che però sorprende un po’ i profani.
La nota del 18 maggio 2000 in cui la Regione – rispondendo a un quesito posto dal Comune di Firenze - afferma che non è necessario assoggettare agli adempimenti previsti dalla L.R.

79/98 (Norme per l'applicazione della valutazione di impatto ambientale) “le opere relative alla messa in sicurezza del Torrente Mugnone previste dalla Soc. F.S. S.p.A. nell’ambito della realizzazione degli interventi connessi con la costruzione della nuova Stazione ad Alta Velocità di Firenze” risale al maggio 2000, quando il progetto di messa in sicurezza del Mugnone era – per quanto ci risulta – a uno stadio poco più che embrionale. Nella nota si legge inoltre: “Risulta evidente come dette opere [relative alla messa in sicurezza del Torrente Mugnone, ndr] siano già state valutate per gli aspetti di compatibilità ambientale, all’interno del procedimento relativo alla valutazione della stazione ferroviaria”.

Ma tutti sanno quanto sia stato profondamente modificato quel progetto di stazione: solo a dicembre 2003 si è arrivati ad approvare la stazione AV nella versione definitiva “Foster”, assai diversa dalla prima sia in termini di ubicazione e di collegamenti (il progetto di people mover è stato sostituito da quello di tranvia, ad esempio), sia sotto il profilo architettonico, sia per altri aspetti di significativo impatto urbanistico. Già nel ’99, del resto, al momento in cui veniva approvato il progetto di sottoattraversamento e non approvato quello relativo alla stazione versione “Zevi” (alla quale appare fare invece riferimento la nota della Regione Toscana), si avvertiva l’opportunità di un’attenzione semmai aggiuntiva al delicato tessuto della città di Firenze, se nel verbale della Conferenza di servizi conclusiva di quella fase della “storia infinita TAV” (siamo al 3 marzo ’99) si legge: “La prof.ssa Maria Rosa Vittadini, Direttore generale del Servizio V.I.A., ha espresso una raccomandazione alla Regione affinché le opere che dovranno essere realizzate per la riorganizzazione urbanistica delle aree cittadine interessate dall’intervento ferroviario, in considerazione dell’impatto che le stesse avranno, vengano sottoposte alla valutazione di impatto ambientale di competenza regionale” [nostro il grassetto]! Non sarebbe dunque il caso di aggiornare – alla luce di tutti questi elementi - un parere che esonera la messa in sicurezza del Mugnone dal procedimento regionale di valutazione di impatto?
L’intera operazione-Mugnone (non irrilevante neppure sotto il profilo finanziario: il costo ammonta a 49 mln di euro) è avvolta da un certo mistero: l’Amministrazione comunale non sembra essersi curata di informarne i cittadini, benché l’appalto sia stato già affidato a una associazione temporanea di imprese che ha vinto la gara con un ribasso del 19,9%.
Il vice sindaco Giuseppe Matulli ha rassicurato tuttavia all’inizio di agosto l’associazione indipendente Idra, che aveva inoltrato il 21 luglio al sindaco, agli assessori competenti e alla presidente del Consiglio di Quartiere 5 la richiesta di un’assemblea informativa pubblica urgente sull’argomento: l’incontro richiesto sarà organizzato insieme al Quartiere al rientro dalle ferie estive, a settembre.

Il cantiere-Mugnone si somma peraltro, in Via Gordigiani e Via Buonsignori, al cantiere previsto per la contestata linea 2 della tranvia. Al riguardo, Idra ha trasmesso a fine luglio agli amministratori fiorentini la notizia di una prima preziosa disponibilità offerta - in merito alla richiesta di informazione alla cittadinanza inoltrata con la sua nota il 21 luglio scorso – da parte dell'Ufficio Progettazione Tranvie del Comune di Firenze.
Idra attende a questo punto la conferma dei fatti.

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