Consiglio provinciale straordinario sui rifiuti: Renzi non si presenta in aula

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 luglio 2007 18:48
Consiglio provinciale straordinario sui rifiuti: Renzi non si presenta in aula

Ieri in Provincia di Firenze si è tenuto il consiglio straordinario sulla politica dei rifiuti causata dall’annuncio dell’emergenza e dal rischio di nuove tasse a carico dei cittadini.Il Presidente Renzi, come al precedente consiglio sul genio fiorentino, ha pensato bene di non presentarsi in aula e per questo è stato stigmatizzato da tutti i gruppi e dal Presidente del Consiglio Provinciale anche e soprattutto per il fatto di aver esposto i contenuti di ciò che avrebbe dovuto dire in aula, in una conferenza stampa precedente.
I Verdi sconcertati ancora una volta della mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio e delle Istituzioni da parte del Presidente della Giunta Provinciale hanno ribadito le proprie proposte e i propri contenuti che gli allarmi emersi negli ultimi tempi non fanno che avvalorare.

Mentre la Regione stanzia 8 milioni di euro per realizzare la raccolta porta a porta sull’aera Firenze-Prato-Pistoia, la Provincia di Firenze continua a investire poche centinaia di migliaia di euro (fortemente volute dai Verdi) per queste buone pratiche.
"Se si investisse anche solo l’1% dei circa 400 milioni che complessivamente costeranno i tre inceneritori previsti dalla provincia di Firenze -ipotizza Luca Ragazzo, Capogruppo dei Verdi in Consiglio Provinciale- probabilmente si riuscirebbe nel giro di un anno ad uscire dall’emergenza rifiuti e ad evitare ai cittadini la costruzione di impianti costosi e nocivi.
La raccolta porta a porta, che i Verdi richiedono dall’inizio della consigliatura, crea posti di lavoro, toglie i cassonetti dalle strade e permette il raggiungimento di percentuali di oltre l’ 80% di raccolta differenziata in pochi mesi.

E’ difficile non scorgere malafede in un atteggiamento, come quelo di Renzi, che insiste a vedere nella costruzione di sempre nuovi inceneritori l’unica soluzione al problema, addirittura raccontando vere e proprie balle sui tempi di costruzione: tutti sanno benissimo che questi impianti saranno pronti come minimo nel 2015.
Il presidente Renzi ha l’invidiabile primato della Provincia che più di tutte in Italia progetta nuovi inceneritori ( non esiste un altra che ne ha in programma tre nuovi e altrettante discariche): visto che si spaccia come innovatore, cosa aspetta a cambiare completamente linea politica?"
Sullo stato di attuazione del Piano provinciale dei rifiuti Massimo Lensi (FI) ha contestato le affermazioni del Presidente Matteo Renzi che ha annunciato: “Sui rifiuti la missione è compiuta”.

“La missione non è stata per niente compiuta – ha detto Lensi – e non siamo neanche a metà strada. Non si capisce come mai la variante al Piano provinciale rifiuti ha dovuto aspettare tre mesi per essere pubblicata sul BURT e come mai si è aspettato altri nove mesi per il piano industriale dell’ATO. Si è perso un anno. Ma in realtà si è perso di più. Se facciamo un attimino i conti con il cronoprogramma abbiamo due anni di ritardo sull’impiantistica e su tutti i lavori. Due anni e “missione è compiuta” per il Presidente Renzi? E’ assurdo dire quelle frasi, è prendere in giro la popolazione di questa Provincia”.

Sensi (AN) ha contestato il fatto che: “L’assessore Nigi ha detto un’inesattezza; ha detto che a Firenze non abbiamo impianti: non è vero, il problema è che non funziona. Abbiamo due grandi impianti: Testi che doveva essere il grande gassificatore e doveva fare gas per tutti, e Case Passerini che doveva fare il trattamento, la selezione, il compost di qualità, un impianto che era enorme e che è costato centinaia di miliardi di vecchie lire, per nulla. Quindi, noi non è vero che non abbiamo gli impianti, non li abbiamo perché abbiamo sbagliato politica negli anni ‘90 e questo ora lo paghiamo con gravissime conseguenze”.

Per Calò (PRC) “Sui rifiuti si registrano due tendenze: da una parte il centrodestra che è mosso da pulsioni neoliberiste e fa fretta alla maggioranza non raccogliendo ciò che i comitati propongono, dall’altra, sia il Presidente Renzi che l’assessore Nigi, volutamente non dichiarano che una parte del Piano è profondamente fallito perché non sono stati raggiunti gli obiettivi principali, che erano gli obiettivi di riduzione e di differenziazione dei rifiuti. E ripeto: dai territori continua ad emergere ancora la consapevolezza sui rischi di pericolosità degli impianti, non solo per l’ambiente ma anche per la salute”.

Il Vice Presidente della Provincia Barducci ha, invece, sottolineato che: “Se si ritiene che l’impiantistica già operativa sul territorio non abbia consentito di smaltire quello che era previsto che si dovesse smaltire sul territorio si afferma delle cose che non corrispondono alla realtà. Anche affermazioni del tipo: Non siamo nemmeno all’inizio, sono incaute perché in realtà abbiamo compiuto un percorso lungo, estremamente impegnativo e direi assolutamente fondamentale perché noi partiamo da due condizioni necessarie e indispensabili: un Piano provinciale di smaltimento che è stato approvato ed un Piano industriale che è stato approvato unanimemente dall’ATO”.


Targetti (PRC) è tornato sulla raccolta differenziata: “Il sistema stradale del cassonetto ha fatto il suo tempo. C’è bisogno di cambiare sistema, perché altrimenti l’impegno sulla raccolta differenziata batte in testa, e mancano dati sulle esperienze di porta a porta che sono già state fatte. E’ importante sapere poi cosa fanno le aziende di raccolta dietro l’input politico della Provincia e dei Comuni perché gli obiettivi indicati dalla Regione parlano di una raccolta differenziata da portare al 55% nel 2010 ed il governo nazionale pone un per portarla, addirittura, al 60% nel 2011”.

Per Ermini (La Margherita): “Il Problema dei rifiuti è un problema ormai non più rimandabile. Come Provincia dobbiamo assumerci la grande responsabilità di trovare una soluzione che sia quella di avere, con i minori costi, il minore impatto ambientale e dare un servizio che garantisca alla nostra collettività la maggiore utilità. Potevamo anche investire milioni di euro solo per la raccolta differenziata, ma anche se fossimo arrivati al 50, al 60, al 70% dell’altro 30% che cosa ne facevamo? Lo mandavamo in Romania? Non possiamo raccontare ai cittadini che i problemi si risolvono solo con un po’ di demagogia.

Si risolvono assumendoci le nostre responsabilità”. Per Tondi (UDC): “Stiamo semplicemente verificando lo stato di attuazione del Piano provinciale dei rifiuti e ribadiamo che questo piano non lo condividiamo. E questo ve l’abbiamo detto all’inizio e ve l’abbiamo detto l’anno scorso. Ci limitiamo a denunciare il fatto che i tempi che voi avete enunciato non sono stati rispettati”. Massai (AN) ha sottolineato che: “Si parla di una raccolta differenziata spinta ma poi vengono resi noti dossier dove si spiega che si può anche differenziare il rifiuto ma poi, quando non lo si utilizza, lo si butta, lo stesso, in discarica.

A quel punto la differenziazione è solo un costo per i cittadini. E su questo esempio su può parlare del compost, di cui l’80% va in discarica perché bastano tre pezzi di plastica per far sì che il compost non serva più. Bisogna avere il coraggio politico nel dire che c’è uno scarto notevole tra quello che è la raccolta differenziata e il riutilizzo dei rifiuti”. Per Gori (DS): “Il partito della Rifondazione Comunista insieme ad altri ha il suo modellino di riferimento: rifiuti zero e quindi la possibilità di fare a meno dell’impiantistica.

E la proposta che ha fatto e che noi non raccogliamo. Il centrodestra invece, che sicuramente non è per l’opzione 0 rifiuti, non ha avuto il coraggio di dire qualche sì ed ha detto solo dei no alle ubicazioni territoriali. C’è un ritardo, non c’è dubbio, se si legge il cronoprogramma, ma credo che abbiamo molto di più che una tabella di marcia in ordine: abbiamo un capitale di consenso istituzionale ed abbiamo un piano che è veramente condiviso e senza il quale non potremmo neanche realizzare gli impianti”.

Infine Bevilacqua che ha ricordato come: “Fin dal 1995 il gruppo di Forza Italia parlava della necessità di costruire un inceneritore. Il centrosinistra e Rifondazione ci trattava come se fossimo degli indemoniati. Poi, per risolvere il problema dei rifiuti, l’inceneritore è stato inserito in un piano ma, come avete inserito la parola inceneritore, tutto si è bloccato. Noi, a suo tempo, proponevamo la chiusura degli impianti di Selvapiana e di Testi e l’apertura di un inceneritore, poi termovalorizzatore, nell’area della Piana.

La nostra posizione non è cambiata. Non stiamo aspettando altro che lo realizziate e vi vediamo in forte difficoltà e questo non possiamo che denunciarlo”.

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