Fotografia: Somewhere there’s music

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 giugno 2007 12:55
Fotografia: Somewhere there’s music

Continua con grande successo il programma espositivo del MNAF di Firenze che propone dal 21 Giugno al 9 Settembre 2007 una importante rassegna del fotografo americano Larry Fink, una straordinaria collezione di ritratti dedicati al mondo della musica ed ai suoi protagonisti, con una attenzione particolare verso il jazz, ma non solo (blues, rock, hip hop).
La manifestazione è promossa dalla Fondazione per la Storia della Fotografia Fratelli Alinari e Damiani Editore in collaborazione con Rebecca Gioielli, che con il sostegno a questo progetto inizia un percorso di collaborazione con il mondo dell’arte.
L’inaugurazione si terrà mercoledì 20 giugno alle ore 19.00 alla presenza di Larry Fink.
Una selezione di circa settanta fotografie scelte dal curatore Valerio Dehò insieme a Larry Fink stesso che scrive fra l’altro: “Le immagini riflettono i luoghi in cui ho viaggiato, le cose che ho visto e sentito.

Sono visite ed ennesime visite alle persone con cui ho sviluppato dei rapporti, alcuni semplicemente per via della musica e altri per attrazione personale e affinità recettiva. La musica, folle e rabbiosa, oscura, vigorosa e quieta, lunga e chiara… per me è il fiume della vita, mi nutre al livello più profondo. Desidero condividere con tutti la maestosità dell’essere testimoni del suono”
La musica è stato l’unico argomento a ricevere una continua attenzione da parte di Larry Fink e il solo in cui si possa assistere allo sviluppo e al perfezionamento del suo caratteristico sguardo fotografico, dai primi passi fino alla piena maturità.
Una raccolta di immagini particolarmente significativa, poiché documenta cronologicamente nella sua interezza la carriera del fotografo iniziata negli anni ‘50.

La prima immagine è stata scattata quando Fink aveva appena 16 anni, e prima dei 20 anni aveva già ritratto jazzisti del calibro di Thelonius Monk, John Coltrane, Kenny Dorham e Steve Lacy. Tutti i più importanti musicisti jazz sono stati catturati dalla macchina di Fink: da Coleman Hawkins a Lightning Hopkins, da Archie Shepp a Albert Ayler, da Roland Kirk a Marion Brown, da Leroy Jenkins a Jackie McLean.
L’affetto e l’ammirazione di Fink per questi musicisti, colti con sottile sensibilità politica e sociale, trasmettono uno spessore di rispetto morale talmente profondo che le sue immagini non dovrebbero essere unicamente considerate come una risposta estetica alla musica, in quanto restituiscono tutto il peso e la fatica di coloro che lavorarono consapevolmente alla creazione di una nuova musica.

I musicisti sono ritratti concentrati sugli strumenti in un modo che comunica qualcosa di loro stessi nella fisicità di suonare uno strumento, dalla forza bruta alla più delicata destrezza, sia nella dimensione solista che in quella collettiva di band. Ma la eccezionalità della sguardo di Fink è tale perché oltre a far risaltare lo sforzo fisico richiesto dal suonare, viene enfatizzata anche la dimensione intellettuale, l’attenzione e la concentrazione che solo possono prendere forma dalla consapevolezza, attraverso un uso calcolato della luce, dell’obiettivo e della composizione.
Fink tratta i musicisti come semplici esecutori, senza alcuno sforzo di presentarli in una maniera diversa o di distinguere i celebri dai meno conosciuti o dagli anonimi, con un trattamento del tutto paritario, che li mostra tutti accomunati da una profonda dedizione al lavoro di una vita fatta di passione per la musica.

Gli scatti sono lontani dal ricercare pose iconiche, lasciando emergere tutta la loro umanità: sono assistiti da amici o amanti, si rilassano appoggiati ad un’automobile o con un sassofono al tavolo della cucina o intenti a leggere un menu sulla vetrina di una caffetteria. La caratteristica romantica di molte di queste immagini viene esaltata dalle qualità visive che distinguono Fink da tutti gli altri suoi contemporanei. Tutte le fotografie sono in bianco e nero, stampate a mano da negativi su pellicola.

Sfruttando il flash-off camera e altre minuziose tecniche di stampa, l’immagine può godere di una considerevole luminosità, di una quasi opalescenza che mette in evidenza i soggetti o le combinazioni di soggetti sulle quali Fink desidera concentrare l’attenzione. Grazie al sostegno di Grandi Stazioni, nell'atrio biglietteria della Stazione di Santa Maria Novella sarà presente, durante tutto il periodo di apertura della mostra, una selezione in esclusiva di 20 immagini di Larry Fink, che, attraverso un allestimento di grande impatto scenografico, introdurranno il viaggiatore all’esposizione presentata al MNAF.
Il volume che accompagna l’esposizione è edito da Damiani Editore.

152 pagine con oltre 100 immagini, che rappresentano la prima monografia di Larry Fink disponibile per il mercato italiano (edizione bilingue italiano/inglese).

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