Residui chimici su frutta e verdura: dalla piana di Firenze una risposta molto positiva

Redazione Nove da Firenze
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11 maggio 2007 19:16
Residui chimici su frutta e verdura: dalla piana di Firenze una risposta molto positiva

Firenze, 11 maggio 2007- Prodotti agricoli della piana di Firenze, una garanzia di qualità per la salute dei consumatori. I risultati degli esami effettuati nel corso del 2006 dalla Cooperativa Agricola di Legnaia, in collaborazione con l’Arsia, per rilevare la presenza di residui di prodotti chimici e fitofarmaci usati nella coltivazione su frutta e verdura della piana fiorentina, hanno fornito dati estremamente positivi. Su una quarantina di matrici orto-frutticole analizzate a campione, in 34 casi su prodotti coltivati dai soci della Cooperativa e in 5 su prodotti acquistati da altre aziende, è stata riscontrata la presenza di residui di fitofarmaci in soli 3 casi e, comunque, in concentrazioni ampiamente al di sotto dei limiti previsti per legge.

Per il 92 % per cento dei campioni è stata verificata l’assoluta assenza di qualsiasi residuo. Verdure e frutta controllate, dalle insalate ai pomodori, passando per fagiolini, zucchine, angurie, pere, basilico, cetrioli, radicchi, cavoli, bietola, mele, melanzane, porri, carote, cipolle, salvia e prezzemolo, provenivano tutte dalla piana di Firenze, cioè Scandicci, Sesto, Campi, Signa e Lastra, e dalla zona di Empoli. “Le produzioni locali – ricorda Simone Tofani, agronomo responsabile del Settore tecnico della Cooperativa Agricola di Legnaia – sono molto spesso sinonimo di qualità e freschezza.

I controlli che abbiamo eseguito, in collaborazione con l’Arsia, hanno dato risultati molto positivi e questo è frutto di scelte ben precise, come quelle della coltivazione con il ricorso alla lotta integrata, attraverso l’impiego di prodotti chimici a basso impatto, rispettosi dell’uomo e dell’ambiente, o della coltivazione biologica. C’è un’attenzione sempre crescente da parte dei nostri coltivatori: nel 2003 avevamo rilevato prodotti con totale assenza di residui pari al 75%, mentre adesso abbiamo superato il 92%”, confermando i risultati dello scorso anno.

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