Torino: gay deriso dai compagni di classe di si è tolto la vita
Firenze: al ritorno dalle vacanze pasquali 5 minuti di riflessione sulla discriminazione sessuale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 aprile 2007 14:55
Torino: gay deriso dai compagni di classe di si è tolto la vita<BR>Firenze: al ritorno dalle vacanze pasquali 5 minuti di riflessione sulla discriminazione sessuale

Ti piacciono i ragazzi, sei gay… e giù battute e parolacce. Forse i suoi compagni non capivano fino in fondo quanto lo ferivano con quelle frasi. Si è suicidato ieri non sopportando più gli insulti e le violenze omofobiche dei compagni di scuola che lo accusavano, come se fosse una colpa, di essere gay. Anche la scritta “Sensibilizziamo i culi diversi – SS”, nel video del ragazzo disabile picchiato in classe a Torino mesi fa, si riferiva ai gay.
Francesco Piomboni e Matteo Pegoraro chiedono, a nome di Arcigay Firenze, che nelle scuole, nella giornata di mercoledì 11 aprile, al ritorno dalle vacanze pasquali, si sospendano le lezioni per 5 minuti di silenzio e riflessione sui giovani vittime della discriminazione sessuale.
“Chiediamo che al rientro dalle vacanze pasquali vengano istituiti in tutte le scuole medie inferiori e superiori italiane cinque minuti di silenzio per riflettere sull’accaduto e sull’ormai dilagante senso di omofobia presente nella nostra società, che continua a uccidere”.

Francesco Piomboni e Matteo Pegoraro, rappresentanti di Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa”, vogliono lanciare un monito contro l’omofobia di fronte all’ultimo episodio di suicidio di un giovane studente omosessuale avvenuto nel torinese. M., sedicenne, si è infatti tolto la vita con una coltellata al petto e gettandosi dal quarto piano del palazzo in cui abitava perché continuamente tormentato e preso in giro dai compagni di classe: “Sei come Jonathan del Grande Fratello. Ti piacciono i ragazzi, sei gay”.

La madre, disperata, ha avuto il coraggio e la forza di denunciare pubblicamente il proprio strazio e così la propria battaglia – che non ha purtroppo avuto esito positivo – per salvaguardare la dignità e la libertà del figlio. “La nostra solidarietà va a tutta la famiglia del ragazzo, a chi lo amava, a chi lo aveva compreso” continuano Piomboni e Pegoraro. “Questo è solo l’ultimo di una dilagante serie di episodi di discriminazione e bullismo che nelle scuole esistono e vengono sottovalutati, se non ignorati del tutto”.

Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa” lancia una proposta all’Assessore all’Istruzione e alle Politiche Giovanili del Comune di Firenze, Daniela Lastri, una proposta che spera si estenda a tutto il territorio nazionale: “Cinque minuti di silenzio nelle scuole perché giovani e adulti, studenti, docenti e genitori, riflettano sull’accaduto e possano dichiarare unitamente il loro secco ‘no’ alla violenza fisica e soprattutto psicologica della discriminazione”. L’Assessore ai giovani e allo sport della Regione Lombardia, Piergiorgio Prosperini, di AN, aveva incitato alla violenza omofoba e razzista nei giorni scorsi, proponendo, dalle pagine de Il Giornale, di “garrottare i gay alla maniera degli Apache: cinghia bagnata legata stretta attorno al cranio.

Il sole asciuga il laccio umido, il cuoio si ritira, il cervello scoppia”. “Assessore Prosperini, evidentemente il suo metodo non si rivela necessario. Bastano le sue parole a promuovere e incentivare episodi come questo” ha commentato Matteo Pegoraro, referente giovani per il Comitato Provinciale Fiorentino Arcigay.
Presidente e Segretario di Arcigay Firenze contano anche in una risposta dell’assessore comunale Lastri per contrastare alla radice fenomeni di questo tipo: “Abbiamo già pronti diversi progetti di formazione per il personale scolastico e di sensibilizzazione per gli studenti e i genitori delle scuole medie superiori.

Contiamo, visto anche questo episodio, che i presidi di Firenze e non solo aprano finalmente le porte alle associazioni LGBT per iniziare a stimolare un dialogo, un confronto e una crescita tra i banchi di scuola su temi quali l’orientamento sessuale, l’identità di genere e il rispetto per la diversità e per la dignità umana”.
Nell'invitare chiunque ad operare attivamente contro la violenza omofobica si associano il Comitato Gay e Lesbiche di Prato e Azione Gay e Lesbica Firenze

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