Scandicci: chiuso un allevamento abusivo con 143 cani di razza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 aprile 2007 14:04
Scandicci: chiuso un allevamento abusivo con 143  cani di razza

4 aprile 2007- Sono 143 i cani delle razze toy, volpino, bassotto, zwergpinscher, yorkshire, shitzu, trovati in un allevamento abusivo in via Calcinaia in località Valimorta, in una piccola valle delle colline di Scandicci; degli animali rinchiusi nelle baracche abusive, non censiti con microchip all’anagrafe canina, 21 sono cuccioli lattanti. A scoprire l’attività gestita senza permessi e autorizzazioni da R.L., residente a Lastra a Signa, sono stati gli agenti di Polizia municipale di Scandicci, assieme al personale del dipartimento Igiene urbana veterinaria della Asl di Firenze.

Il gestore è stato denunciato per vari reati, tra cui maltrattamenti, violazioni ambientali, igienico sanitarie e abuso edilizio, dal momento che l’attività si svolge in prefabbricati innalzati senza permesso per un totale di diverse decine di metri quadri. A seguito dei rapporti degli agenti di Polizia municipale e del responsabile del dipartimento veterinario dell’Azienda sanitaria, il sindaco con un’ordinanza ha imposto la cessazione immediata dell’attività di allevamento, sospendendo ogni attività di riproduzione dei cani, con proibizione di nuovi ingressi; l’atto del primo cittadino impone anche il censimento e la regolarizzazione con i chip di tutti gli animali presenti, ai fini di anagrafe canina, entro cinque giorni dalla notifica dell’ordinanza, il progressivo trasferimento o la cessione dei cani presenti per consentire il completo smantellamento entro 90 giorni dalla notifica, e il trasferimento in box dei cuccioli, ora custoditi nelle gabbie nei prefabbricati, entro venti giorni dalla nascita.

L’allevamento, che si trova in posizione nascosta rispetto alle strade di passaggio, è stato scoperto durante uno dei consueti sopralluoghi dei Vigili urbani nel territorio di Scandicci; dall’esterno non era evidente che i manufatti ospitavano l’allevamento, ma gli agenti hanno ugualmente chiamato il dipartimento di veterinaria per proseguire il controllo, dal momento che davanti alle baracche erano appostati alcuni cani da guardia. Proseguendo il sopralluogo è stata scoperta l’attività; i cani presenti, tutti di razza, erano in gran parte non identificati ai fini di anagrafe canina.

Gli animali si presentavano in sufficiente stato di salute e nutrizione, solo alcuni soggetti presentavano anomalie nel comportamento; discorso diverso per quanto riguarda la salubrità dei locali, assolutamente insufficiente: all’interno di due prefabbricati da cantiere, di circa 15 metri cubi, al momento del controllo erano presenti, stivati in gabbie da trasporto in molti casi sovrapposte, 26 cani e 21 cuccioli lattanti; i due locali erano al buio, riscaldati elettricamente, con porte e finestre chiuse, in assenza di adeguato ricambio d’aria; altri box, inoltre, hanno una collocazione particolarmente svantaggiata per l’esposizione alla luce.

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