Università: a Shanghai nasce un Centro di ricerca italo-cinese
L'arte della cooperazione in Cina: convegno il 4 e il 5 aprile 2007 a Villa Galceti (Prato)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2007 18:59
Università: a Shanghai nasce un Centro di ricerca italo-cinese<BR>L'arte della cooperazione in Cina: convegno il 4 e il 5 aprile 2007 a Villa Galceti (Prato)

Firenze, 2 aprile 2007- Nasce a Shanghai un “Centro per le ricerche economiche e culturali italo-cinesi”, frutto dell’accordo tra l’Università di Firenze e la locale Normal University. Sarà la sede di iniziative scientifiche e di formazione legate alle scienze sociali per gli studenti dei due atenei.
L’inaugurazione si è svolta oggi a Shanghai, con la partecipazione del prorettore alla ricerca scientifica e al trasferimento tecnologico dell’ateneo fiorentino Guido Chelazzi, del vice rettore dell’ateneo cinese Lu Jiansei, della preside della facoltà di Scienze politiche “Cesare Alfieri” Franca Alacevich e del responsabile scientifico dell’accordo Luciano Segreto, presenti rappresentanti dell’Istituto Italiano di Cultura italiano e di alcune imprese italiane che hanno impianti a Shanghai.

Attraverso il Centro ora costituito si realizzeranno programmi di formazione e di mobilità degli studenti, per sviluppare negli universitari dei due paesi la conoscenza della condizione sociale ed economica di aree lontane geograficamente ma con realtà produttive simili, che si stanno aprendo a reciproci scambi.
L’accordo di collaborazione tra l’Università di Firenze e la Normal University è in vigore dal 2005: inizialmente limitato al settore dell’architettura e del design, si sta ora allargando, appunto, alle discipline economiche e sociali.
Il piano delle attività che si svilupperanno in base all’intesa è articolato: a partire dal prossimo ottobre, per un biennio, gli studenti cinesi frequenteranno presso la Normal University prima un corso di base di lingua italiana e poi uno sulla cultura, economia e società del nostro paese.

Ad affiancare i docenti cinesi, nel primo caso, e a tenere le lezioni, nel secondo, saranno docenti dell’Università di Firenze. Gli studenti cinesi potranno, successivamente, proseguire gli studi presso il nostro ateneo.
Per quanto riguarda la parte italiana, invece, circa 30 studenti iscritti alle lauree specialistiche delle Facoltà di Economia e Scienze politiche saranno selezionati per partecipare ad un’esperienza di formazione a Shanghai, presso la Normal University, della durata iniziale di circa un mese, per stabilire un primo contatto con la realtà economica e sociale locale.
Sono dieci gli accordi di collaborazione in vigore tra l’ateneo fiorentino e università cinesi - e altri tre in fase di stipula – in vari settori: architettura, economia, giurisprudenza, statistica, ottica, scienze naturali e geologiche.

All’ateneo fiorentino sono iscritti al primo anno (anno accademico 2006-2007) 63 studenti cinesi.

Quale ruolo possono svolgere le associazioni, le ong, gli enti locali e la scuola nell’ambito della cooperazione con la Cina? E’ a questo interrogativo che prova a rispondere il convegno “Polo est, l’arte della cooperazione in Cina” in programma per il 4 e il 5 di aprile a Villa Fiorelli di Prato. La due giorni di interventi, tavole rotonde e workshop è promossa da Cospe, (Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti) e dalla Provincia di Prato, con la collaborazione dell’Università per gli stranieri di Siena e il Tavolo Asia della Regione Toscana.
Un appuntamento che avrà un focus educazione, cultura, istruzione, e che si rivolge principalmente, ma non solo, ad amministrazioni locali, organizzazioni non governative, scuole, centri culturali o sociali, studenti, imprenditori.
Tra gli interventi, coordinati dalla sinologa Maria Omodeo (Cospe) ci saranno: Irene Gorelli, assessore alle politiche sociali della Provincia di Prato, che parlerà dei gemellaggi culturali fra territori, come strumento di reciproco sviluppo; Fabio Laurenzi, Presidente del Cospe che affronterà il tema della cooperazione decentrata nello specifico della Cina e Gu Honglin, Console cinese a Firenze che parlerà in modo più puntuale del ruolo delle Ong internazionali in Cina.

In programma anche “Love in Sicily – gli italiani nell’immaginario cinese”, immagini da un serial televisivo di Valeria Variano. La prima sessione (quella di mercoledì pomeriggio) sarà conclusa da Daniele Panerati (vicepresidente della Provincia di Prato). Giovedì, la seconda sessione sarà aperta da Daniela Lastri, assessora della pubblica Istruzione del Comune di Firenze che presenterà le prospettive dei partenariati fra scuole d’arrivo e scuole d’origine degli studenti migranti.

A seguire sono previsti quattro gruppi di lavoro, per i quali è consigliabile, anche se non obbligatoria, la pre-iscrizione; “Partenariati internazionali, strumento di cooperazione fra scuole e territori”; “Il palazzo della memoria”, la cooperazione per lo sviluppo di metodologie partecipative e materiali didattici, a cavallo fra Cina e Italia in ambito linguistico umanistici; “L’abaco”, ovvero, la cooperazione per lo sviluppo di metodologie partecipative e materiali didattici, a cavallo fra Cina e Italia in ambito scientifico matematico e infine “San Mao – La pedagogia dei più piccoli”.

Conclude la giornata una sessione plenaria con il report dei 4 gruppi di lavori e gli interventi conclusivi su inteculturalità, educazione e istruzione coordinati da Mara Sori del Tavolo Asia della Regione Toscana. Per tutta la durata del convegno è prevista la presenza di un interprete di lingua cinese.
Il convegno avrà una seconda tappa, a Torino (maggio 2007) in cui saranno approfondite le tematiche connesse a “Industria, Ambiente e Marchio di Qualità Etica”. La riflessione si sposterà in questo caso sulle problematiche connesse al grande “mercato” Cina.

L’obiettivo finale dell’intera iniziativa sarà la stesura della “Carta di cooperazione con la Cina” che racconti e documenti in modo più autentico la nuova Cina e aiuti le giovani generazioni a crescere nell’idea di uno sviluppo umano ed ecologicamente sostenibile.

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