Presentato ieri sera a Fivizzano il primo menu a basso impatto ambientale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 marzo 2007 22:31
Presentato ieri sera a Fivizzano il primo menu a basso impatto ambientale

Massa Carrara, 22 marzo 2007 – Contro l’inquinamento del pianeta Coldiretti propone il menu a km “zero”. Chi si era mai fermato a pensare che i prodotti che riempiono i nostri piatti producessero anidride carbonica e quindi, inquinamento? Basta fare due conti: per trasportare a Roma un chilo di ciliegie dall'Argentina in aereo per una distanza di 12 mila km si consumano 5,4 kg di petrolio con conseguenti emissioni di CO2 pari a 16,2 kg. Ancora peggio se ci viene voglia di uva cilena: gli arrivi di ogni chilogrammo richiedono di “bruciare” 5,8 kg di petrolio e conseguenti 17,4 kg di anidride carbonica.

Mangiare quindi…contribuisce ad inquinare l’ambiente. A proporre il menu a basso impatto ambientale dove tutti i prodotti alla base delle ricette sono acquistati dal ristoratore direttamente dalle imprese agricole circostanti per la prima volta in Toscana, è la Coldiretti di Massa Carrara che dal Ristorante “Il Vecchio Tino” di Claudio Bini, nel Comune di Fivizzano, lancia il messaggio al mondo della ristorazione locale. “Inquinare di meno – ha detto Raffaello Betti, Direttore Coldiretti Massa Carrara – deve essere uno degli obiettivi primari della nostra quotidianità.

Anche attraverso il piccolo risparmio, come può essere questo, si può fare molto. Il menu presentato in realtà ha una doppia finalità. Da un lato inquinare di meno, dall’altro rafforzare il rapporto fra le produzioni agricole e consumi nella Provincia Apuana attraverso azioni (degustazioni etc) mirate a sensibilizzare e invogliare gli operatori della ristorazione (ristoranti, osterie, agriturismo etc) a improntare i piatti che propongono al turista oppure al cliente di turno, a base di prodotti tipici e con un bassissimo dispendio di CO2.

La filiera corta – prosegue il Direttore - diventa così un valore aggiunto per i consumatori perché garantisce maggiore qualità e freschezza. Coldiretti, assieme a Cia e Confcooperative ha da poco dato vita ad un nuovo soggetto che si chiama “Lunigiana Amica”. Con questo nuovo strumento vogliamo accorciare la logica di filiera e convogliare, senza intermediari, il prodotto sulle tavole del consumatore. E’ un progetto a cui noi crediamo molto ma a cui devono credere per primi di ristoratori”.
Alla presentazione, non a caso è stato scelto il 21 marzo, primo giorno di primavera, sono intervenuti rappresentanti dei Concorsi di prodotti tipici che hanno “prestato” i loro preziosi prodotti per la realizzazione del menu come l’Agnello di Zeri, Cipolla di Treschietto, Candia dei Colli Apuani Doc, Fagiolo di Bigliolo, Miele Dop, Marocca di Casola, produttori di formaggi e poi rappresentanti delle associazioni di consumatori, ristoratori della Provincia di Massa Carrara e istituzioni.

Tutti insieme per scoprire come poter inquinare di meno e avvicinare chi produce a chi fa ristorazione nel tentativo di rafforzare l’identità del territorio attraverso l’arte culinaria. “E’ un’iniziativa – ha detto Emanuele Bertocchi della Coldiretti – che deve invogliare i ristoratori a scegliere e a sentirsi in dovere di utilizzare produzioni locali nei menu, e dall’altro, a tutelare il consumatore che deve pretendere, una volta seduto in un ristorante lunigianese, di gustarsi le nostre meraviglie enogastronomiche.

Il cammino è lungo e difficile ma possiamo riuscirci”. L’assessore all’Agricoltura della Comunità Montana della Lunigiana, Vittorio Marcelli, intervenuto alla presentazione ha parlato di “scommessa”: “oggi abbiamo la qualità dei prodotti – ha detto ai commensali – ma manca lo sbocco perché abbiamo cercato di promuoverlo all’esterno della nostra provincia. La scommessa è caratterizzare il nostro territorio e rafforzare la sua identità e la sua immagine attraverso la ristorazione”.

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