Disagio mentale: volontariato e servizio pubblico si confrontano
La Società della Salute Sud Est contro i danni del lutto “bloccato”
E a Firenze un incontro sui figli affetti da ADHD

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 marzo 2007 23:45
Disagio mentale:  volontariato e servizio pubblico si confrontano<BR>La Società della Salute Sud Est contro i danni del lutto “bloccato”<BR>E a Firenze un incontro sui figli affetti da ADHD

L’Associazione di Promozione Sociale Emìs, con il patrocinio di Cesvot e in collaborazione con l’Associazione Culturale Teatrale Agatà, con la Onlus Solidarietà Caritas di Scandicci, con il Dipartimento di Salute Mentale della Asl 10 e con la Società della Salute Nord Ovest, organizza una giornata di confronto sul disagio mentale per sabato 10 marzo presso il Centro “La Meridiana” di Scandicci: l’obiettivo è favorire un percorso terapeutico che, attraverso il lavoro in rete con il volontariato, offra a chi soffre un disagio psichico nuove opportunità di socializzazione.

A tal fine è stato organizzato anche un corso di formazione ad hoc per volontari nel disagio mentale.

“Non puoi diminuire la notte ma puoi aumentare la luce”. E’ questo il motto del nuovo progetto all’avanguardia e dalla forte valenza umanitaria avviato dal giugno 2006 dalla Società della Salute Sud Est in collaborazione con l’UFMA Cure Palliative, l’UF Salute Mentale Infanzia – Adolescenza, i servizi sanitari territoriali ed ospedalieri, i servizi sociali ed educativi, le isitituzioni scolastiche e il CALCIT, e i cui risultati verranno presentati sabato 10 marzo presso la Sala Conferenze del Centro Civico “G.

Lastrucci” (via L. Longo, Ponte a Ema – Bagno a Ripoli) a partire dalle ore 9.30.
Il progetto Assistenza al Lutto dei Bambini ed Adolescenti nasce dall’assunto che il danno sociale e psicologico del lutto ‘bloccato’ è altissimo (crisi e separazioni familiari, depressione, consumo di psicofarmaci, rischio suicidio), in particolare per i minori, per i quali molto serio è il rischio di disturbi del comportamento, inibizione intellettiva e abbandono scolastico, abuso di sostanze, arresto della crescita, ecc.
I pochi dati epidemiologici esistenti e sinora riferiti solo agli adulti, mostrano però che interventi precoci e tempestivi di sostegno psicologico e psicoterapico riducono in maniera sensibile il ricorso successivo ai servizi di salute mentale (solo il 10%).
Partendo da questi dati e con l’obiettivo di prevenire l’ emergenza del lutto imminente sia nei minori che nei loro familiari, la Società della Salute Zona Fiorentina Sud Est, ha avviato una serie di interventi atti a garantire nuovi servizi specifici, a disposizione di tutti coloro che si trovano ad affrontare questa situazione vitale difficile e a rischio, e non solo per i pochi più benestanti o con maggiori strumenti culturali.
“In effetti” sostiene la dott.sa Sandra Rogialli, direttore della Società della Salute Sud Est” attualmente nella nostra area non esistono interventi specifici per questa problematica, e pochissime del resto sono anche le esperienze in atto nel resto d’Italia: il progetto quindi, ha caratteristiche di grande rilevanza e innovazione, soprattutto per la sua capacità di offrire un sostegno non solo ai minori, ma anche ai componenti adulti del nucleo familiare, prima e dopo la scomparsa del proprio caro”, cercando di limitare le fragilità interiori che questa traumatica esperienza struttura.
I medici, gli psicologi e gli assistenti che si sono presi sinora cura di 12 unità familiari nell’area fiorentina sud – est, hanno difatti offerto il proprio sostegno qualificato sin dalle ultime fasi di vita del familiare malato terminale, aiutando anche quest’ultimo ad accommiatarsi con serenità dai propri figli e congiunti.
“Gli esiti positivi del progetto sinora riscontrati” informa il Presidente della SdS Sud Est, Luciano Bartolini” derivano dal particolare percorso di sensibilizzazione e formazione per gli operatori che lavorano nel campo della psicoterapia infantile e delle cure di fine vita, e dalla strategica ed innovativa integrazione tra i servizi dell’Unità di Cure Palliative e dell’Unità Salute Mentale Infanzia – adolescenza, che evita una parcellizzazione del sostegno in un momento così drammatico.

Questa iniziativa è connotata da una spiccata sensibilità, e da un’altrettanto alta professionalità che, combinate assieme, hanno sinora garantito un servizio nuovo, efficace, integrato e caratterizzato da una grande attenzione al lato umano e psicologico”.
L’incontro del 10 marzo, a cui parteciperanno anche Luigi Marroni – Direttore ASF -, Sandra Rogialli e Luciano Bartolini – rispettivamente direttore e presidente della SdS Sud Est -, offrirà dunque l’occasione di conoscere risultati e prospettive di questo importantissimo progetto grazie alle relazioni e di medici, psicologi, e rappresentanti del mondo del volontariato.

Martedì 13 marzo 2007 nella Sala Incontri di Palazzo Vecchio si terrà il secondo incontro: “I pericoli nella somministrazione di psicofarmaci ai bambini.” L’incontro è stato organizzato dalla IV Commissione Politiche Sociali e della Salute del Comune di Firenze e interverranno i seguenti ospiti: Galileo Guidi per la Regione Toscana, Giovanni Barbagli per l’Agenzia Sanità, Roberto Cestari per il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, Roberto Leonetti per i Servizi Territoriali ASL Firenze, Massimo Papini per l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, e inoltre i rappresentanti Duilio Borselli per la Società della Salute; Giovanni Varasi, Anna Nocentini, Lorenzo Marzullo per la IV Commissione.

Coordina Susanna Agostini, presidente IV Commissione Politiche Sociali e della Salute del Comune. -Nell’ottobre del 2000 la Commissione Unica del farmaco(CUF) per richiesta di società rappresentanti la pediatria di base e la neuropsichiatria infantile, ha invitato la ditta Novartis a presentare richiesta per la reintroduzione sul mercato italiano del metilfenidato. -Dal mese di febbraio 2007 il metilfenidato (Ritalin) e l’atomoxetina (Strattera) sono disponibili in Italia e saranno somministrati nei Centri Clinici accreditati alla diagnosi e terapia dell’ADHD (attention deficit hyperactivity disorder).

- Il metilfenidato è uno stimolante centrale, variante dell’antefamina e come tale appartiene ai farmaci d’abuso regolamentati dal DPR 309/90 recentemente modificato dalla legge 21/02/06. -Effetti collaterali possibili del metilfenidato: diminuzione di appetito, insonnia, irritazione gastrointestinale, movimenti involontari, tic, idee ossessive, variazioni rapide del tono dell’umore, con aumento o diminuzione dell’eloquio, ansia, eccessiva euforia, irritabilità, tristezza. Nei bambini dosi elevate possono indurre sedazione e diminuzione della capacità d’apprendimento.

-Effetti collaterali dell’amoxetina (Strattera): nel corso del 2005 sia l’Emea che la FDA hanno allertato il personale medico e i pazienti circa l’aumentato rischio di pensieri suicidari in bambini e adolescenti. Come spiegato dal Dott. Roberto Cestari, Presidente del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani nella pubblicazione “Perché non accada anche in Italia”, non è scientificamente provato che i problemi dei bambini siano da ricondurre a problemi biologici e chimici nel cervello, non esiste un test medico affidabile per individuarli.

L’ADHD è diagnosticato sull’osservazione di sintomi (distratto, iperattivo, impulsivo, relazioni conflittuali), mentre in medicina le diagnosi avvengono sui segni cioè dei riscontri oggettivi che il medico constata (un fegato ingrossato, un rumore cardiaco anomalo). Quindi queste diagnosi non sono scientifiche. In Toscana tra il 2005 e il 2006 sono passate 5 mozioni ( Comuni di Firenze, Bagno a Ripoli, Empoli, Quarrata e Provincia di Pistoia), dove si richiede che la Regione Toscana metta in atto tutte le competenze e gli strumenti per proteggere la salute dei bambini e acquisire il parere della Commissione Bioetica Regionale sull’opportunità di autorizzare la somministrazione di psicofarmaci ai bambini e adolescenti per ADHD.

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