Cambiamenti in vista per l’imprenditoria giovanile toscana

Redazione Nove da Firenze
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27 febbraio 2007 19:12
Cambiamenti in vista per l’imprenditoria giovanile toscana

Firenze, 27 Febbraio 2007– L’assessore regionale all’Istruzione, formazione e lavoro, Gianfranco Simoncini, ha illustrato in aula il documento sulle linee guida della proposta di legge destinata a prendere il posto della “vecchia” n. 27 “che pure ha funzionato benissimo, favorendo la nascita di moltissime imprese under 35”. “L’idea che sta alla base del nuovo strumento – ha detto Simoncini – è quella di puntare sull’innovazione, individuata come fattore cruciale dello sviluppo della nostra economia”.

La Regione si propone dunque, “più che in passato”, di “stimolare la nascita di giovani imprese con forte potenziale di sviluppo, ad elevato contenuto innovativo o tecnologico, per consentire la crescita dell’occupazione non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi”. Individuati, dall’assessore, anche gli obiettivi cardine della proposta di legge: “Offrire opportunità ai giovani che intendono fare impresa nei settori dei servizi avanzati; immettere nel sistema produzioni innovativi e ad alto contenuto tecnologico; sostenere imprese che fertilizzino il campo della ricerca e dello sviluppo; favorire l’autoimpiego e il lavoro autonomo; offrire buone prassi in grado di orientare i giovani con alti livelli di istruzione, oggi disoccupati, verso forme di lavoro più qualificate”.
Entrando nel dettaglio del documento, gli interventi dovrebbero prevedere la possibilità di soddisfare due fasi specifiche: finanziamento dell’avvio dell’impresa (prevedendo un duplice canale: stanziamento a tasso zero per una percentuale minima del 70 per cento dell’investimento; interventi nel capitale di rischio); finanziamento della fase espansiva dell’attività imprenditoriale.

“In caso di finanziamento diretto a tasso zero – ha precisato Simoncini - occorre costituire un fondo con dotazione iniziale non inferiore a 5 milioni di euro”. Sul fronte ammissione dei beneficiari alle agevolazioni, il documento prevede “graduatorie trimestrali sulla base di punteggi ottenuti in relazione a specifiche griglie di valutazione”. “In questo senso – ha specificato l’assessore – l’intervento dovrà programmare una procedura valutativa, un progetto accompagnato da un business plan ben strutturato che verrà valutato da un punto di vista economico, finanziario e tecnico”.

Alla nuova impresa verrà quindi “offerto un tutoraggio almeno per i primi tre anni di attività”. Le spese ammissibili per gli interventi in conto capitale, infine, si riferiscono ad investimenti fino ad un massimo di 250mila euro: “Ed è questo – ha concluso Simoncini – il vero passaggio dal vecchio al nuovo. La 27 prevedeva infatti contributi di poca consistenza”.
Un intervento “non nel merito” del documento illustrato dall’assessore, è stato quello del presidente dei Comunisti Italiani in Consiglio regionale, Luciano Ghelli: “a Simoncini vorrei chiedere di procedere ad un’informativa urgente su cosa la Giunta intende fare nella lotta contro il precariato in Toscana”.

Ghelli, ricordando che il “dramma” è certamente di “livello nazionale”, ha sottolineato che “si può fare qualcosa di più per arginare quello che è forse il dramma peggiore per intere famiglie”.
Una “condivisione di massima” all’informativa di Simoncini, è stata data dal vicepresidente del gruppo di Forza Italia, Alberto Magnolfi: “Non faremo mancare – ha detto il consigliere azzurro – il nostro contributo per dar vita ad un documento più convincente”. Magnolfi ha quindi sottolineato che occorre “partire da un monitoraggio molto più attento degli anni passati” per arrivare ad una “lettura più critica”.

L’attenzione “specifica ai giovani”, secondo il consigliere è “un obiettivo politicamente importante”, mentre “solo se le misure settoriali” individuate nel documento“si inseriscono in un quadro più ampio, possono diventare uno strumento che lascia il segno”. Per il diessino Gino Nunes, gli indirizzi della proposta di legge “sono giusti”, ma occorre lavorare “per una più forte solidità”. Per il consigliere, le piccole imprese innovative hanno problemi non solo di “nascita”, ma anche di reperimento dei “servizi”.

“Si rischia – ha evidenziato Nunes - di immettere sul mercato nuovi soggetti ma di non dar loro la capacità di arrivare ad un reale consolidamento”. Per il consigliere, la legge è una proposta “saggia” che ha bisogno di “specificazioni che sicuramente arriveranno”. Per la vicepresidente della Margherita, Caterina Bini, l’informativa dell’assessore è “esaustiva”. “C’è – ha detto la consigliera – piena condivisione della necessità di puntare su imprese che operano ad alto valore aggiunto.

In quello stesso ambito che il preliminare del Prse riconosce come chiave di volta del rilancio del modello produttivo ed economico della nostra regione”. Per la vicepresidente, occorrerebbe forse una “specifica individuazione dei settori ammessi ai benefici restringendo il campo a quelli ad alto contenuto tecnologico, innovativo, di ricerca, di produzione di innovazione e suo trasferimento”. Per la consigliera Stefania Fuscagni di Forza Italia, la posizione espressa dal consigliere diessino Gino Nunes è “condivisibile”.

“Occorre – ha detto – dare più servizi alle imprese anche per superare un handicap di tipo culturale così radicato”. In questo senso, bisogna lavorare per “un’educazione all’impresa”. “Trovare strumenti – ha spiegato Fuscagni - che permettano di guardare al mondo della scuola come fase preparatoria del mercato dell’imprenditoria”.
Condivisione all’informativa di Simoncini è stata espressa anche dal vicepresidente di Rifondazione Comunista in Consiglio regionale, Roberta Fantozzi, che ha dimostrato apprezzamento anche per “l’individuazione degli ambiti settoriali”.

“Crediamo – ha detto – in un’idea di competizione fondata sulla qualità”. Fantozzi ha quindi ripreso l’intervento del presidente dei Comunisti Italiani, Luciano Ghelli, a proposito della lotta al precariato, dicendosi “d’accordo” con la sua posizione. Parere positivo alle linee guida del documento sull’imprenditoria giovanile, è stata espressa anche dal consigliere Udc, Giuseppe Del Carlo: “In linea di massima siamo d’accordo con quanto illustrato oggi in aula. Dovremmo essere forse disponibili a rivedere – ha detto il consigliere – il tetto dei 5 milioni di euro del fondo di rotazione, nel caso in cui le domande siano superiori a questa cifra”.

Per la consigliera di Alleanza Nazionale, Marcella Amadio, è “opportuno soffermarsi sul sistema formazione in Toscana, perché lo sviluppo non passa solo dalla quantità ma anche dalla qualità”. Secondo la consigliera “il più delle volte i formatori, svolgendo un doppio lavoro, non possono dedicarsi alla missione di formazione e spesso vengono scelti secondo criteri partitici”. Amadio ha quindi chiesto a Simoncini “quale sia il reale stato di salute delle aziende”, anche in considerazione del fatto che “molte di esse lamentano di non ricevere aiuti adeguati”.

Per il vicepresidente dei Comunisti Italiani, Eduardo Bruno, l’imprenditoria giovanile è sicuramente “il settore chiave dello sviluppo della nostra regione. In questo senso non faremo mancare il nostro sostegno”. Bruno si è quindi soffermato sui dati esposti dall’assessore, marcando il finanziamento “cospicuo, interessante ed importante” che si legge nel documento. Per il vicepresidente occorre però “introdurre, nei criteri di selezione, delle novità. È finita – ha detto il consigliere – l’epoca di dare finanziamenti senza una contropartita chiara”.

In questo senso Bruno ha ricordato una mozione approvata a larga maggioranza nell’ottobre del 2005 nella quale si “finalizzavano gli investimenti a quelle imprese che utilizzano personale qualificato e che si impegnano a garantire stabilità contrattuali”. “Non si possono sviluppare nuove imprese se non si crea una cultura nuova verso i giovani e una legge sull’imprenditoria giovanile rappresenterebbe un incentivo per legare l’apprendistato al mondo del lavoro”. Con queste parole la consigliera Lucia Franchini (Margherita) ha espresso il suo appoggio all’assessore Gianfranco Simoncini: “Vorrei che venisse ampliato il numero dei beneficiari di questa legge, credo sarebbe opportuno non tanto fissare il limite ad imprese costituite da non più di sei mesi, ma sarebbe meglio parlare di imprenditoria giovanile”.
Anche Giancarlo Tei (SDI) ha dato un giudizio positivo, apprezzando un’iniziativa che lascia spazio ad un dibattito e ad un confronto di idee.

“E’ importante – ha detto Tei - aiutare i giovani a creare e a consolidare un’impresa; premiamo quelli che hanno idee progettuali migliori, innovative. Voglio sottolineare che bisogna mettere in sinergia le risorse, collaborare con società miste pubblico-private”.
Maurizio Dinelli (FI) ha chiesto chiarimenti e più elementi conoscitivi per entrare nel merito dell’informativa e per concretizzare atti di indirizzo.
“E’ una legge – ha aggiunto Giuliana Baudone (AN)- che riteniamo giusta e doverosa per quei giovani che hanno bisogno non solo di un contributo economico ma anche di un indirizzo, di un punto di riferimento come lo era il Portale della Toscana”.
L’assessore Simoncini si è detto disponibile ad accogliere le richieste dell’aula soprattutto riguardo alla ricerca di un equilibrio tra la stabilità e la flessibilità nel mondo del lavoro con la lotta alla precarizzazione; riguardo alla sicurezza sul lavoro e al rispetto delle norme; alla ricerca di forme di contribuzione non solo pubbliche; alle risorse da destinare alla formazione imprenditoriale per creare figure professionali di qualità e rafforzare il sistema delle imprese giovanili.

“Ricordo – ha concluso l’assessore - che l’80% delle imprese che hanno ricevuto finanziamenti, continuano a funzionare e che l’attività di formazione, dopo un anno, ha permesso al 60% dei giovani di trovare lavoro”.

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