Nasce in Toscana il primo Distretto italiano dell'idrogeno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2007 20:20
Nasce in Toscana il primo Distretto italiano dell'idrogeno

FIRENZE- La Toscana punta sull’idrogeno. Parte oggi una serie di attività che porterà alla circolazione su strada dei primi prototipi, un Fiat Ducato (a motore enodtermico) e un Piaggio Porter (ad alimentazione elettrica da fuel cell). Due tipi di motori diversi ma accomunati dal vettore utilizzato, l’idrogeno e dal fatto che entrambi sono ad emissione zero. Cioè non inquinano e non contribuiscono all’effetto serra. E poi ancora, vedremo andare a idrogeno una piccola flotta di bus all’aeroporto Galilei di Pisa, parte dei veicoli del Consorzio pisano di trasporti.

Faranno compagnia alla piccola flotta di prototipi già esistenti - presentata allo scorso meeting di San Rossore - costituita da uno scooter Piaggio, una Fiat Multipla, un Doblò e una bicicletta a motore (prodotta dalla Magnetek). Solo qualche esempio, per capire in quale direzione vanno le iniziative sostenute dalla Regione in questo campo, a cominciare dall’obiettivo di costruire un sistema di mobilità rispettoso dell’ambiente e della salute dei cittadini. “La Toscana punta sull’idrogeno e sullo sviluppo di energia pulita – ha spiegato il presidente Martini – L’idrogeno sarà l’energia del futuro e la Toscana vuole essere protagonista di questa evoluzione: siamo interessati a costruire un sistema di mobilità progressivamente basato su veicoli ad emissioni zero.

La ricerca è indispensabile per rendere realistico questo traguardo.”
Con la firma di un protocollo d’intesa viene compiuto oggi un nuovo passo avanti per la realizzazione di un progetto integrato e multidisciplinare per la costituzione del distretto dell’idrogeno, per la produzione - attraverso fonti di energia rinnovabile - allo stoccaggio, alla distribuzione, alla sperimentazione e realizzazione di motori per auto e scooter. All’ambizioso traguardo, che consentirà di passare dalla ricerca teorica, nel chiuso dei laboratori, alla sperimentazione su strada dei primi veicoli, si arriva con il coinvolgimento di pubbliche amministrazioni e università, mondo della ricerca e delle imprese, pubblico e privato.

Un intero territorio, insomma, che fa gioco di squadra per valorizzare i propri punti di forza, riconvertire il proprio tessuto produttivo e prepararsi alle sfide che, inevitabilmente, ci attendono sul piano energetico e ambientale. Avviato lo scorso anno grazie all’accordo fra Regione Toscana, ministero dell’Università e della ricerca e ministero dell’economia, il progetto vede il suo centro propulsore nell’area pisana, che si candida così a diventare la futura sede di un distretto dell’idrogeno.

Numerosi i partner del progetto, fra questi il Dipartimento di ignegneria meccanica e altri tre dipartimenti dell’Università di Pisa e la Scuola superiore di Sant’Anna, che hanno già avviato l’attività di ricerca di base. A questi si aggiungono numerosi altri soggetti, pubblici e privati, come la Piaggio, il Crim (Center for applied research in micro and nano engineering), In Sat Lab Innovazione nei sistemi aziendali, Irpet, ILT Technology, la P&G Mele, la Società Aeroporto Galilei, il Consorzio pisano trasporti, la Provincia di Pisa e il Comune di Pontedera.

A sottoscrivere il protocollo di oggi, a Palazzo Bastogi, oltre al presidente della Regione Claudio Martini sono, per la Provincia di Pisa il presidente Andrea Pieroni, per il Comune di Pontedera il sindaco Paolo Marconcini, per l’Università di Pisa il rettore Marco Pasquali, per la Scuola Superiore di Sant’Anna il direttore Riccardo Varaldo, per la Società cosortile Pont-Tech Pontedera&Tecnologia il presidente Riccardo Lanzara. A sottolineare il forte interesse del governo per l’iniziativa anche il sottosegretario all’università e la ricerca Luciano Modica.

Fra i presenti, direttamente coinvolti nel progetto, anche l’assessore all’istruzione, formazione lavoro e ricerca Gianfranco Simoncini, il direttore del dipartimento di ingegneria meccanica della facoltà pisana Marco Santochi e il preside di ingegneria Emilio Vitale.
L’investimento complessivo previsto è di 10,9 milioni di euro. Il progetto è stato candidato dalla Regione al finanziamento CIPE all’inizio dello scorso anno. Oggi è arrivato il via libera a una prima tranche di fondi di oltre 5 milioni di euro che consente l’avvio delle attività di ricerca di base.

La Regione si impegna inoltre a concedere un ulteriore contributo di 150 mila euro per il sostegno alla formazione, mentre la società consortile Pont-tech assicurerà l’integrazione fra le diverse attività del progetto, curando in particolare il trasferimento tecnologico dalla sfera della ricerca alla produzione industriale. La Provincia di Pisa contribuirà, con gli strumenti di programmazione, a coordinare il progetto e a verificarne le ricadute sul sistema produttivo locale, nonchè all’acquisto di un automezzo.

Il Comune di Pontedera si impegna a destinare al progetto spazi riservati all’interno del Centro di ricerca e formazione sull’innovazione tecnologica–incubatore di imprese e a destinare un’area pubblica per l’installazione di un generatore eolico che servirà anche per produrre idrogeno. Fra gli obiettivi dei firmatari il reperimento di ulteriori finanziamenti, anche attraverso i nuovi programmi operativi dei fondi europei (Fers e Fse) per il periodo 2006-2013, che serviranno a portare avanti le ulteriori fasi del progetto (ricerca fondamentale, ricerca industriale, sviluppo di sperimentazioni) fino ad arrivare ai primi veicoli circolanti su strada e alla definizione di un sistema ottimale di produzione, stoccagggio, trasporto dell’idrogeno.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza