Studenti a lezione per diventare arbitri di volley al Calamandrei

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 febbraio 2007 14:16
Studenti a lezione per diventare arbitri di volley al Calamandrei

A scuola per diventare arbitri di volley. Prende il via oggi, venerdì 16 febbraio, il progetto promosso dalla Lega Pallavolo e dall’Area Formazione del Comitato Uisp di Firenze, in collaborazione con l’Istituto Calamandrei di Sesto Fiorentino, con l’attivazione di un corso, interno all’attività scolastica, per la formazione di giudici di gara di pallavolo. Un’idea del tutto nuova, sviluppata di concerto con gli insegnanti di educazione fisica dell’Istituto, che vede l’apertura della scuola al territorio, con il coinvolgimento di esperti e consulenti esterni alla scuola stessa.

Il corso, che rilascerà agli studenti i crediti formativi per la materia dell’educazione fisica, alternerà lezioni di pratica e di teoria, permettendo agli studenti di sperimentare in concreto il loro auto-apprendimento, e si svolgerà attraverso 15 incontri di due ore ciascuno. Agli studenti iscritti sarà distribuito anche del materiale multimediale che consentirà un approccio a 360 gradi alla materia e al mondo dello ‘sportpertutti’. “Questo corso – spiega Maria Grazia Pugliese, responsabile dell’Area Formazione del Comitato Uisp di Firenze – rappresenta una novità, perché vede la scuola aprirsi al territorio, coinvolgendo esperti e consulenti esterni all’istituto.

Un progetto che nasce dalla grande sensibilità dimostrata dall’Istituto Calamandrei di Sesto Fiorentino per la formazione dei ragazzi e che speriamo di poter attivare anche con altri istituti dell’area fiorentina. Al corso hanno già aderito 35 studenti e questo per noi è un risultato importante, perché, attraverso il percorso di formazione di arbitri di pallavolo, si lavora anche sulla progressiva maturazione della coscienza di sé e del rapporto con il mondo esterno del ragazzo. L’iniziativa è anche un modo per apprendere e valorizzare i principi che stanno alla base dello sport e per attivare un processo di interiorizzazione delle norme, in un momento delicato, come è quello dell’adolescenza, in cui la tendenza del giovane è proprio quella di rifiutarle”.

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