Politeama Poggibonsi: prima regionale per La Concessione del telefono di Camilleri

Redazione Nove da Firenze
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11 febbraio 2007 22:11
Politeama Poggibonsi: prima regionale per <I>La Concessione del telefono</I> di Camilleri

Direttamente dall’Eliseo di Roma dove ha debuttato, il Teatro Stabile di Catania presenta la seconda tappa della tournée de “La concessione del telefono”. Lo spettacolo tratto dal romanzo omonimo di Andrea Camilleri che firma la riduzione teatrale insieme al regista Giuseppe Dipasquale, in scena martedì 13 febbraio 2007 alle ore 21,00 (Turno “A” abbonamenti) e mercoledì 14 febbraio 2007 (stessa ora) per il turno “B” abbonamenti. Ad interpretarlo un trittico di autentici beniamini del pubblico, come Francesco Paolantoni, Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina.

Regia Giuseppe Dipasquale. L’allestimento della pièce è affidato ad un team di qualità: Antonio Fiorentino per le scene, Angela Gallaro per i costumi, Massimilano Pace per le musiche, Franco Buzzanca per le luci. Sul palcoscenico anche Marcello Perracchio, Gian Paolo Poddighe, Pietro Montandon, Angelo Tosto, e ancora Franz Cantalupo, Valeria Contadino, Franco Mirabella, Raniela Ragonese, Gianpaolo Romania e Sergio Seminara.

“La concessione del telefono” è, fra i romanzi di Camilleri, uno dei più divertenti: una sorta di commedia degli equivoci e degli imbrogli, che trova la sua ambientazione ideale in Sicilia, terra di contraddizioni.

La Vigàta dello scrittore agrigentino, in questo affresco storico di fine Ottocento come nelle odierne indagini del commissario Montalbano, diventa ogni volta metafora di un modo di essere e ragionare le cose di Sicilia. Il qui pro quo che - ridicolmente - fa da motore alla vicenda è lo scambio tra due lettere dell'alfabeto. Pippo Genuardi, per ottenere la concessione di una linea telefonica, ne fa domanda al prefetto, denominandolo Parascianno anziché Marascianno, come questi si chiama. Il nodo s’avviluppa coinvolgendo non solo il protagonista e la sua famiglia, ma anche la Chiesa, il mafioso del paese e soprattutto i vari apparati dello Stato, ovvero Prefettura, Questura, Pubblica Sicurezza e Carabinieri.

E pensare che il telefono serve al focoso Pippo per meglio gestire la passione per la giovane suocera.
«Lo Stabile etneo - sottolinea il presidente Pippo Baudo - si è distinto negli ultimi anni nel panorama teatrale nazionale per il notevole incremento produttivo. Con questa novità assoluta realizza un’altra operazione artistica e culturale di qualità, in linea con le finalità istituzionali dell’ente, da sempre attento alla valorizzazione del patrimonio letterario, non solo teatrale, che la Sicilia può vantare».

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