Sesso e denaro a Firenze: il mercato locale e le sue leggi economiche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 gennaio 2007 00:56
Sesso e denaro a Firenze: il mercato locale e le sue leggi economiche

Combattere lo sfuttamento della prostituzione e più in generale la mercificazione del corpo è questione culturale, piuttosto che di ordine pubblico. Le forze dell’ordine sanno bene come sia complesso il fenomeno in termini di diffusione e radicamento sociale. Fa specie il ritornello estivo, che da anni ci affligge, sulla riapertura delle case di tolleranza come panacea di tutti i mali. Esso misura soltanto la superficialità e l’ipocrisia della nostra opinione pubblica. Chiunque ricordi la Firenze dell’epoca precedente l’applicazione della Legge Merlin (1957) sa bene che in concorrenza alle case di via dell’Amorino, già allora, alle Cascine si potevano incontrare «passeggiatrici» anche di pomeriggio, per una elementare ragione commerciale: i prezzi.
Per semplificare la complessità del fenomeno si puo’ cominciare approfondendolo in termini economici.

La prostituzione è un mercato regolato dalla legge Domanda/offerta e la sua sofisticazione la rende paragonabile alle borse delle materie prime, o dei titoli finanziari.
Se si parte dal fattore prezzo, che è il punto di incontro tra acquirente e venditore, si puo’ notare come esso cambi in funzione di un elevato numero di elementi. Il primo e il più semplice è la prestazione. Ad essa si applica una variabile provocata dall’arretratezza del nostro paese: ancora oggi moltissimi clienti chiedono alla prostituta di non usare profilattici, cosa per cui sono disposti a pagare un prezzo maggiorato.
Il prezzo muta naturalmente se il rapporto si consuma per strada, o in una casa.

La strada resta comunque un luogo di adescamento ideale. Il proverbio «l’occasione fa l’uomo…» si conferma anche in questo ambito. Si noti come le passeggiatrici si offrano preferibilmente proprio lungo le arterie di maggior transito in entrata/uscita dalla città: a Firenze sugli assi Osmannoro/Novoli al termine dell’A11, in viale Talenti alla fine della Fi-Pi-Li, sulla Senese all’uscita dell’A1, e a Sud in viale Europa e sul lungarno dall’altra parte del fiume, tre dei quattro poli dell’abitato, oltre che sui viali di circonvallazione.
La globalizzazione ha portato con se nuovi fattori commerciali.

Il prezzo diverge in funzione di un’offerta raziale sempre più varia. Ai transessuali sudamericani degli anni ’80 si sono aggiunte le ragazze dell’Est europeo negli anni ’90 e poi le nere dall’Africa subsahariana e ultimamante persino orientali e cinesi. Il prezzo è inversamente proporzionale alla miseria delle disperate, letteralmente nelle mani di organizzazioni internazionali che gestiscono il mercato. Più volte le forze dell’ordine hanno colpito i gruppi criminali che agivano a Firenze, ma sempre nuovi competitor si fanno sotto per fruttare la prostituzione e controllare il mercato cittadino.

Perché il prezzo viene determinato anche dalla disponibilità offerta. Ecco che le bande sono pronte a scontrarsi senza esclusione di colpi pur di controllare la piazza e determinare il prezzo. Si ricorderà della coppietta di fidanzati aggredita a coltellate in un parcheggio di Bellariva da un protettore balcanico che li aveva scambiati per un cliente in compagina di una prostituta concorrente.
Il prezzo è determinato anche dalla domanda. E’ interessante notare come in concorrenza della crisi economica degli ultimi anni si sia verificata una relativa riduzione dell’offerta di prostituzione in strada con un prezzo che a Firenze si colloca intorno ai 30 euro per rapporto.

Si tratta di un prezzo che fa media con i massimi delle piazze più danarose del Nord Italia e ai minimi del Sud.

La prossima puntata tra una settimana

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