Fabbrica Europa 2007: XIV edizione dal 4 al 25 maggio 2007

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 2006 19:11
Fabbrica Europa 2007: XIV edizione dal 4 al 25 maggio 2007

Le "geometrie variabili" dei confini europei, quelli territoriali, linguistici, culturali, geografici e simbolici; la storia recente, i flussi e i percorsi che hanno disegnato e vanno tracciando queste geometrie nella loro umana "variabilità" e nelle sue "variabili" artistiche e linguistiche, sono le chiavi che il programma 2007 propone per interpretare la Fabbrica Europa presente e prossima. Questa chiave non è altro che la coerenza e la continuità con le procedure e i contenuti dei laboratori "aperti" nelle stagioni scorse e di quelli permanenti e itineranti che Fabbrica Europa condivide su tutto il territorio europeo con istituzioni pubbliche e private, collettivi artistici, reti di sperimentazione e diffusione della creatività contemporanea.



Confini d'Europa
Parlare di confini oggi significa non soltanto aprire una riflessione in termini geografici, ma anche e soprattutto interrogarsi sulle implicazioni politiche, mentali, psicologiche, culturali e artistiche che ne derivano.
Il concetto di confine, sempre inevitabilmente influenzato dal nostro background e dai nostri pregiudizi, porta necessariamente a riflettere sull' "Altro" come elemento che sta oltre il margine e che quindi è separato da noi. Il confine rischia quindi spesso di diventare l'elemento che ci definisce in opposizione all' "altro".
Sforzarci di superare questa concezione limitante dell' "altro" come colui che sta dall'altra parte è probabilmente il primo passo per avviare una reale cooperazione tra culture diverse.

Questo tentativo può essere svolto partendo dalla considerazione delle differenze come aree di transizione e interferenza - dove le diverse culture fluiscono l'una nell'altra - e riflettendo su come andare oltre i confini.
La sfida è quella di andare oltre la rassicurante conoscenza, spesso basata su idee preconcette, di ciò che sta oltre, al di là, per costruire una produttività culturale e artistica duratura che porti a distruggere i pregiudizi, sviluppando una reale cooperazione, che non consista semplicemente nell'utilizzare elementi dell'altro, ai nostri occhi "originali", o smerciando le nostre differenze naturali e strutturali come "originalità" artistica o "creatività".
Interrogarsi sulla prospettiva eurocentrica, implicita nell'espressione "Confini d'Europa", crea inoltre l'opportunità di esaminare criticamente il rapporto tra l'Europa e gli "Altri", rapporto che si riflette direttamente nel dialogo interculturale.

Un dialogo reale non può quindi essere solo un "parlarsi" vicendevole, ma deve dare la possibilità e il diritto di esprimersi sinceramente e senza esitazioni, nell'ottica non di una semplice "tolleranza", ma nella comprensione e nell'accettazione dell'altro.

… Tales from the margins
Le scelte artistiche e ideologiche ormai consolidate negli anni, il carattere multiculturale e interdisciplinare, gli eventi e i processi produttivi significativi della contemporaneità, rappresentano il contesto ideale ad accogliere i progetti che animano questa XIV edizione.

La rete europea e transeuropea, che da sempre interessa il Festival, ancora una volta si consolida e si alimenta grazie alla collaborazione dinamica e propositiva di artisti e strutture che hanno riconosciuto in Fabbrica Europa un cuore pulsante attivo e centrale nella produzione e presentazione dei linguaggi contemporanei.
Il fitto intreccio di cooperazioni artistiche internazionali, nazionali e locali, ha creato intorno al festival nel corso degli anni un tessuto tenace, fertile e stimolante che ha talvolta sopperito alle incertezze economiche che troppo spesso gravano sul progetto.

Così Fabbrica Europa si riaccende, raccogliendo e accogliendo attorno a sé coloro i quali - individui, soggetti, enti, organismi e strutture – credono ancora che comunicare e condividere qualità espressive e artistiche, mestiere, professionalità, contenuti, passioni ed entusiasmi, sia un valore irrinunciabile e un impegno civile e sociale oltre che culturale.
Fabbrica Europa 2007 - ma ci auguriamo anche 2008, 2009, 2010 … - segna i confini e le frontiere dei racconti, per oltrepassarne i margini seguendo le tracce delle narrazioni di un popolo di creativi, portatori sani di emozioni, riflessioni ed espressioni intime o collettive, che vanno disegnando traiettorie nella Firenze che è Toscana, che è Italia, che è Europa, che è Mondo.

Il programma 2007 intende quindi indagare territori geografici e artistici attraverso una riflessione e una ricerca sul superamento dei confini di identità e linguaggi.
La Fabbrica ospita alcuni dei più significativi nomi del panorama internazionale, protagonisti indiscussi della più innovativa ricerca sui linguaggi scenici, i cui margini si dilatano grazie a nuove e inedite partiture che si sostanziano di nuovi canoni, modalità espressive e compositive che ammiccano all’Occidente come all’Oriente, alla tradizione come alla sperimentazione, al potere immaginifico ed evocativo della scena come a quello quotidiano della vita.



Alcuni dei protagonisti di Fabbrica Europa 2007
La danzatrice canadese Louise Lecavalier con un assolo firmato dal connazionale Benoit Lachambre: una ricerca sull’abbandono, sul crollo della ragione, sulla perdita di identità, quando si viene spogliati dei propri abituali riferimenti.
Torna l’italiana Maria Donata d’Urso con Lapsus, una raffinata indagine sul corpo come superficie e come volume in relazione con lo spazio circostante, in coproduzione con Fabbrica Europa.

Dalla Svizzera Zimmermann e De Perrot in uno spettacolo molto poetico e decisamente contemporaneo che unisce musica, arti plastiche e danza. E ancora la coreografa belga Michele Anne De May, condirettrice di Charleroi /Danses, che a oltre quindici anni di distanza ha riallestito con nuovi danzatori la sua celebre Sinfonia Eroica. Altra coproduzione di Fabbrica Europa è Brothers Karamazov, con la regia della coreografa slovena Mateja Bučar della Compagnia DUM di Ljubljana. Un importante progetto in cui danza, teatro e letteratura si contaminano e si fecondano e che vede coinvolti 20 tra coreografi, attori, performer, filosofi e teorici, provenienti da Slovenia, Italia, Portogallo, Russia, Germania, Francia, Olanda, Romania e Svezia.

I protagonisti sono stati scelti durante audizioni tenutesi a Ljubljana, Firenze, Mosca e Hong Kong. Lo spettacolo debutterà il 20 dicembre prossimo a Ljubljana.
Dopo diversi anni torna a Fabbrica Europa una delle più acclamate compagnie a livello internazionale, la Socìetas Raffaello Sanzio. L’ultima creazione, Hey Girl!, è un lavoro sul movimento e sul gesto privo di contenuto. Nessun riferimento culturale, iconografico o filosofico, ma solo gesti, svuotati o perduti, deposti come gusci vuoti.

Tito-Ventesimo secolo è il progetto del regista croato Branko Brezovec in collaborazione con il Laboratorio Nove; vede coinvolti registi croati, russi, macedoni, egiziani, oltre che artisti e istituzioni di nove paesi europei. In tale ambito si inserisce Tito, certain diagrams of desire, il nuovo lavoro del drammaturgo croato Slobodan Snajder, diretto dai registi macedoni Martin Kocovski, Dean Damjanovski, Dejan Projkovski e dalla coreografa russa Olga Pona e coordinato da Brezovec. I danesi Hotel Proforma saranno protagonisti di una prima nazionale che gioca sul dialogo tra mondo arabo ed europeo, tradotto attraverso prospettive narrative, musicali e culturali in continuo mutamento.

Una riflessione su memoria, individualità, modelli e gerarchie d’identità.
Il programma di musica si avvale della collaborazione di Toscana Music Pool, della Fondazione Tempo Reale, del Musicus Concentus, del Contemporartensemble, di Controradio, dell’Istituto Francese di Firenze, della Cité de la Musique (Parigi), dell’Associazione Toscana Musiche, della Fondazione Siena Jazz, dell’Università di Montréal (Canada-Quebec), della Cooperativa Shéhérazade, dei Festival “Visions” di New York e “Sons d’Hiver” dell’Ile de France (Parigi).
L’apertura della Fabbrica in musica sarà affidata alla creazione multimediale del violinista e compositore rumeno Alexander Balanescu sul canto e l’epopea della grandissima sua conterranea Maria Tanase.

Contemporartensemble e Fabbrica Europa presentano, con la cantante Lorna Windsor e il violinista Duccio Ceccanti, Kafka – fragmente op. 24 di Gyorgy Kurtag, compositore e intellettuale insigne. Con Tempo Reale, dopo il successo di Laborintus di Luciano Berio ed Edoardo Sanguineti dell’anno scorso, Fabbrica Europa continua la collaborazione presentando tre nuovi progetti. E ancora William Parker affiancherà il compositore e multistrumentista Anthony Braxton in una performance inedita, dedicata al rapporto tra musica e scienza a partire dalla sua visione afroamericana.
A questo si aggiungono inoltre incontri, tavole rotonde, workshop, meeting, ovvero momenti e occasioni di dialogo e confronto fra artisti e degli artisti con il pubblico.

Di nuovo e ancora, nel quadro di Extrafesta, progetti speciali con le comunità immigrate per riflettere su integrazione e identità e per proseguire la riflessione sulle geometri variabili dei confini territoriali, geografici, linguistici, identitari e culturali.
Inoltre Antenna Europe Direct Firenze e Fabbrica Europa promuovono la Festa dell’Europa, due giornate (8 e 9 maggio) non stop con dibattiti, conferenze, desk informativi, proiezioni cinematografiche, appuntamenti gastronomici, happy hours, incontri con artisti, teatro, danza, musica, una kermesse con compagnie europee e produzioni internazionali.
La vetrina internazionale qui sommariamente tracciata e accennata, sarà affiancata da uno squarcio sulle realtà nazionali e locali più affermate e significative.
Nel 2006 l'Unione Europea ha riconosciuto FABBRICA EUROPA organismo culturale che persegue obiettivi di interesse europeo attraverso la realizzazione di progetti ed eventi i cui obiettivi e le cui metodologie esercitano un forte impatto sulla città ma si iscrivono anche in una prospettiva che supera gli interessi locali, regionali e nazionali e mira a sviluppare sinergie a livello europeo.

FABBRICA EUROPA
Fabbrica Europa, nata nel 1994 dalla volontà di un gruppo di operatori e artisti di creare a Firenze una casa per la cultura di tutta Europa, ha dato origine, in dodici anni di attività, a uno spazio per i linguaggi e le arti contemporanee.

Officina, bottega, palcoscenico e laboratorio della ricerca e della sperimentazione, Fabbrica Europa ha restituito alla città un luogo di archeologia industriale, la ex Stazione Leopolda, recuperandolo all'uso culturale. Firenze, città deputata ad accogliere l'arte e tuttavia gravata dal peso che la tradizione le impone, è forse uno dei luoghi più difficili per portare avanti questo progetto, che non è solo un festival ma un'idea, un centro di incontro, di creazione e di formazione a carattere internazionale e multiculturale.
Alle soglie della XIV edizione del festival, Fabbrica Europa, con numerosi progetti di produzione, formazione e cultura, ha dato e si propone di dare spazio a moltissime realtà artistiche locali, nazionali e internazionali, costruendo una rete di scambi capace di consolidare un terreno fertile e di grande impatto, dando un importante contributo alla conferma di Firenze quale luogo di incontro e di confronto per culture diverse, e contribuendo alla formazione di un pubblico per eventi artistici innovativi e al di fuori dei circuiti più tradizionali.
Solo nel 2006 Fabbrica Europa ha realizzato e partecipato a eventi e progetti che hanno toccato città quali Vienna, Barcellona, Londra, Amsterdam, Atene, Copenaghen, Berlino, Lisbona, Colonia, Rotterdam, Breslavia, Lille, Bruxelles, Liverpool, Budapest, Groningen, Bucarest, Tunisi, San Paolo, oltre a diverse città italiane.
Il legame di Fabbrica Europa con l'Europa è testimoniato anche dalla politica degli investimenti dell'Unione Europea, che negli anni ha contribuito al finanziamento dei progetti più significativi, riconoscendone il valore e la portata internazionale.
Il disordine delle Arti (1994-1995-1996) è stato il primo progetto realizzato con il sostegno della Comunità Europea attraverso il programma Caleidoscopio per le attività artistiche e culturali di dimensione europea.

L'idea di base era quella di intrecciare esperienze per dare una dimensione differente alla realtà artistica, creando gruppi di lavoro con artisti di diversa formazione e provenienza al fine di produrre attività, mettere in scena in forma di spettacolo le più svariate concezioni creative, e presentare al pubblico i meccanismi dell'opera viva e aperta. Questo finanziamento ha consentito di realizzare e ospitare, tra gli altri, eventi come Giuliano - una morte fiorentina, uno spettacolo con 160 danzatori in forma di confronto tra contemporaneo e Rinascimento; il teatro che danza con Julia Varley / Odin Teatret, (1994); Solo, performance vocale di Meredith Monk, L'effraction du silence del coreografo belga Frédéric Flamand, Orestea della Societas Raffaello Sanzio (1995); Anfitrione con la regia di Anatoli Vassiliev, Officina Mediterraneo, un concerto-installazione di Luigi Cinque ispirato alle culture e alle lingue del Mediterraneo, Le forme del suono, un progetto sul rapporto tra arti visive e musica con concerti, performance, istallazioni e incontri (1996).


Altre importanti presenze internazionali a Fabbrica Europa sono state, tra le tante, quelle di Trisha Brown, Charleroi/Danses-Plan K, Karine Saporta, il Centre National de Dance Contemporaine d'Angers / l'Esquisse, Laurie Booth, Susanne Linke, Wim Vandekeybus, Sidi Larbi Cherkaoui, Lucinda Childs, Anne Teresa de Keersmaeker, Les Ballets C. de la B., Sioned Huws per la danza; David Moss, Ali N. Askin, Omara Portuondo, Asian Dub Foundation, Hector Zazou, Uri Caine, Tuxedomoon, Archie Shepp, Roswell Rudd, Reggie Workman, Andrew Cirylle per la musica; La Fura dels Baus, Eugenio Barba, Odin Teatret, Jan Fabre, il Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards, Mercat de les Flors e Andrés Morte per il teatro, oltre a diversi progetti sulla multimedialità realizzati con la Kunsthochschule für Medien di Colonia e a progetti sulle arti visive realizzati in collaborazione con importanti strutture europee tra cui il Chapter Arts Center di Cardiff, Metapolis/Instituto de Arquitectura Avanzada de Catalunya, il MIT Media Lab, la Fundació Politécnica de Catalunya, il Muzeum Institute for Art Production Distribution and Publishing di Ljubljana, Oxymoron di Atene, Artimage di Graz, la Fundació Politécnica de Catalunya.
Un altro progetto che ha ottenuto un finanziamento dall'Unione Europea, grazie al programma Cultura 2000, è Il Mito d'Europa, incentrato sul rapporto fra tradizione e contemporaneità nelle arti visive e nelle performing arts la cui prima tappa Theatrum Europa si è svolta nell'ambito di Fabbrica Europa 2002, con tappe successive che si sono sviluppate ad Atene e Cardiff, e con incontri e un convegno a cura dell'Istituto Universitario Europeo di Fiesole.


Dalla riflessione sull'importanza della gestualità nella creatività contemporanea, grazie anche a quanto era emerso da Theatrum Europa, è nata l'idea del progetto The Gesture in the cultural heritage of Europe che ha anch'esso beneficiato di un finanziamento europeo con il programma Cultura 2000. Il progetto è nato dalla volontà di definire possibili modelli interculturali per ricercare una comune Identità Europea attraverso lo studio e la rappresentazione di forme primarie della comunicazione, indagando le diverse espressioni di paralinguaggio non verbale che rispecchiano il variegato quadro dell'Europa contemporanea, da cui sviluppare modalità di aggregazione e condivisione delle culture locali presenti nei diversi paesi.

A una fase di studio sul contenuto teorico al progetto, si sono affiancate fasi di ricerca e di creazione legate alle arti, in particolare alle nuove tecnologie e multimedia, alle arti visive, alla danza, al cinema e al teatro.
Fabbrica Europa quindi come cantiere e laboratorio, ma anche come forum permanente per lo studio dei linguaggi e delle arti contemporanee, come territorio di incontro delle identità e delle tradizioni culturali più diverse.
Nel gennaio 2003, al fine di dare vita a un nuovo soggetto giuridico privato no profit, è nata, per iniziativa dell'Associazione Fabbrica Europa, della Fondazione Pontedera Teatro e dell'Associazione Music Pool - e in accordo con gli Enti pubblici sostenitori (Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di Firenze) - la Fondazione Fabbrica Europa per le Arti Contemporanee, una fondazione di partecipazione al servizio del bene pubblico e aperta alla collaborazione con enti pubblici e privati che ne condividano gli obiettivi.

Con la sua azione, la Fondazione si propone di promuovere le relazioni tra creatività e produzione, introducendo processi di ricerca e lavorando affinché i suoi progetti si traducano in fonte di nuova occupazione; far riconoscere e fruire la contemporaneità come naturale sviluppo dell'identità e delle tradizioni locali, il cui peso e significato è non solo culturale ma anche esistenziale e sociale; favorire la collaborazione tra società civile e istituzioni nella costruzione e attuazione delle politiche culturali; implementare i servizi nel campo della produzione artistica e del mercato del lavoro a essa correlato.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza