Teatro della Pergola: ad Arnoldo Foà l'aurea chiave del primo camerino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 dicembre 2006 19:02
Teatro della Pergola: ad Arnoldo Foà l'aurea chiave del primo camerino

Un secolo fa, il 5 dicembre 1906, alla Pergola il sipario si levava su un allestimento che avrebbe segnato una delle tappe fondamentali della storia del teatro: Romersholm di Ibsen. Ad interpretare Rebecca West fu Eleonora Duse. L'allestimento scenico era firmato dal regista inglese Edward Gordon Craig. Una targa davanti al primo camerino che ospitò la diva lo ricorda agli attori e alle attrici che si avvicendano nei debutti settimana dopo settimana.
Altrettanto intense pagine di teatro, e non solo, ha scritto il protagonista dello spettacolo Sul Lago dorato che debutta martedì 5 dicembre: Arnoldo Foà.


L'Ente Teatrale Italiano e il Teatro della Pergola hanno deciso di attribuire a Arnoldo Foà, che proprio nel 2006 ha compiuto 90 anni, il riconoscimento dell’Aurea Chiave del Primo Camerino del Teatro della Pergola, premio creato da Alfonso Spadoni e consegnato negli anni passati a personalità come Anna Proclemer, Valeria Moriconi, Vittorio Gassman, Aroldo Tieri, Glauco Mauri, fino a Franco Zeffirelli che l’ha ricevuta nel 2003; è la sottolineatura della grande carriera di un artista ferrarese di nascita, ma cresciuto a Firenze.


La consegna per mano del Presidente Giuseppe Ferrazza e del Direttore Generale Marco Giorgetti avverà il 5 dicembre, subito dopo la conclusione dello spettacolo.
Nei suoi oltre sessanta anni di carriera Arnoldo Foà ha portato sulle scene spettacoli di autori sia classici che contemporanei, diretto da registi come Visconti o Strelher, con interpretazioni sempre incisive e spesso memorabili, frutto di uno studio attento e di una singolare misura drammatica, e di una grande passione. Come regista ha messo in scena spettacoli di prosa di grande successo, tra cui "La Pace" di Aristofane, "Diana e la Tuda" di Pirandello, ecc., e ha diretto anche opere liriche, come l’"Otello" di Verdi a Cagliari e il "Friedermahus" di Strauss al Bellini di Catania.

Esordisce nel 1957 come autore teatrale con "Signori buonasera", proseguendo poi con "La corda a tre capi" (pubblicato) e "Il testimone", testi da lui stesso messi in scena con grande successo. La sua recitazione asciutta e moderna, la sobrietà di gesti e intonazioni lo ha portato ad interpretare più di 100 films, e ha lavorato con famosi registi italiani e internazionali, Pietro Germi, Alessandro Blasetti, Giuliano Montaldo, Orson Welles, Joseph Losey, Edward Dmytryk, Nunnally Johnson, Tony Richardson, Christian Jacques.

Tra i titoli più prestigiosi, "Altri tempi" di Blasetti, "Il processo" di O. Welles, "Il sorriso del grande tentatore", "I cento cavalieri" di Cottafavi, "Il giocattolo" di Montaldo… La dizione, il naturale temperamento e una voce ormai leggendaria ne hanno fatto un protagonista anche alla radio e uno dei più esperti doppiatori italiani.

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