Finanziaria: aumenta il ticket sul pronto soccorso
La Camera dice no al prelievo forzoso a danno delle Fondazioni proposto da An

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 novembre 2006 14:57
Finanziaria: aumenta il ticket sul pronto soccorso<BR>La Camera dice no al prelievo forzoso a danno delle Fondazioni proposto da An

Firenze, 13 Novembre 2006- La Camera ha respinto ieri, domenica 12 novembre uno dei due emendamenti alla Legge Finanziaria, presentati da Daniela Garnero Santanchè, deputata di Alleanza Nazionale che proponeva un "prelievo forzoso" di circa 9 punti percentuali a danno delle Fondazioni di origine bancaria. Il secondo emendamento è stato ritirato, per essere riformulato con un ordine del giorno che si preannuncia sulla stessa linea di ostilità pregiudiziale ed ideologica contro le Fondazioni. Le proposte hanno immediatamente raccolto l'adesione di Forza Italia e della Lega Nord, nel mentre ha trovato un atteggiamento critico da parte dell'Udc.


"Le forze di centrodestra, con la lodevole eccezione dell'Udc, - afferma Franco Ceccuzzi, deputato de L'Ulivo - insistono sulla linea dell'esproprio alle Fondazioni, che è già stato respinto con tanto di sentenze del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale. Le Fondazioni sono soggetti di diritto privato, dotati di autonomia statutaria, patrimoniale, gestionale e finanziaria e che la stessa Consulta ha definito "come organizzatori delle libertà sociali". Le componenti più estremiste del centrodestra, ancora una volta, continuano a voler colpire le Fondazioni che pur essendo di natura privata, perseguono scopi di pubblica utilità".


"Nel 2004 - continua Ceccuzzi - le Fondazioni, con il complesso delle erogazioni, hanno finanziato oltre 23mila progetti nei venti settori di intervento previsti dalla legge, per un totale di circa 1 miliardo e 300 milioni. Sempre di più i progetti vengono concertati con gli enti locali di riferimento, come accade da sempre per quella del Monte dei Paschi di Siena, modello originale e sempre più punto di riferimento per i territori che hanno Fondazioni "chiuse" e con difficoltà di ricambio".


"I due emendamenti - conclude il deputato de L'Ulivo - sono palesemente incostituzionali. Per la Fondazione Mps il "prelievo forzoso", proposto dal centrodestra, avrebbe avuto un impatto di circa 450 milioni di euro all'anno per il 2007, il 2008, il 2009, pari a tre volte le erogazioni di una singola annualità. Di fatto, quindi, la Fondazione Mps sarebbe stata privata della possibilità di fare le erogazioni, con gravissimo danno per se stessa e per tutta la comunità senese. Occorre lavorare, nel pieno rispetto dell'autonomia delle Fondazioni, per innalzare la qualità e la trasparenza dei meccanismi di erogazione, estendendo quelli già virtuosi a tutti i soggetti affinché tutta la collettività tragga ancora più beneficio dall'attività delle Fondazioni, oggi già irrinunciabile per l'arte, per la sanità, per il sociale, per lo sviluppo locale e molto altro".

Il governo e' convinto che i lavori sulla finanziaria alla Camera finiranno entro il 19 novembre.

"Ci sono tutte le condizioni per andare avanti e chiudere il 19. Maggioranza e governo sono coesi" ma si è anche dichiarato non soddisfatto dell'intero impianto della Finanzia in quanto tale il ministro per le Riforme, Vannino Chiti, che ieri era a Firenze.
«Questa storia dei fondi aggiuntivi annunciati dal Governo e poi smentiti dal Ministro dell'università, è una beffa che danneggia irrimediabilmente il prestigio dei nostri atenei.. L'istituzione culturale italiana per eccellenza è trattata da questo Governo alla stregua di un questuante rompiscatole a cui fare qualche falsa promessa per levarselo di torno».

E' quanto sostiene il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli, presidente nazionale di Azione Universitaria «Quella di ieri è stata la giornata più buia della storia dell'Università italiana degli ultimi sessanta anni - ha commentato Donzelli - abbiamo visto comunicati stampa del Governo che annunciavano 177 milioni di euro per nuove assunzioni e ricerca, salvo poi dopo poche ore comunicati dello stesso Governo, per bocca del Ministro competente Mussi, in cui si smentiva tutto e si avvertiva che erano fondi già previsti, quindi niente di aggiuntivo, e che comunque i problemi erano sui tagli non diminuiti.

Nel frattempo abbiamo letto pure dichiarazioni della senatrice a vita Montalcini, illustrissimo esponente scientifico e quindi poco avvezzo alle meschinità della politica, che, caduta nella trappola del Governo, si era lasciata andare a commenti entusiastici sui nuovi provvedimenti credendo alla buona fede di Prodi». «Veramente paradossale - ha concluso il leader del movimento studentesco vicino ad Alleanza Nazionale - se aggiungiamo che il Ministro dell'Economia e quello dell'Università si stanno parlando, non in consiglio dei ministri, ma attraverso lettere al Corriere della Sera.

Tutta questa improvvisazione e sciattoneria danneggia l'università italiana, più degli stessi tagli. Gli studenti continueranno a contestare questo Governo con sempre maggiore forza e determinazione. Dopo le proteste a Firenze, Palermo, Ferrara, Cosenza, Roma Tre, Siena, Chieti e il corteo studentesco di sabato a Pavia, Azione Universitaria nei prossimi giorni si mobiliterà in tutti gli Atenei contro il Governo che sta distruggendo le nostre facoltà».
«Confermiamo nella legge finanziaria 2007 il 5 per mille, ma solo per le associazioni no profit del terzo settore, e includiamo nell'elenco vigente dei possibili beneficiari dell' 8 per mille il finanziamento della ricerca scientifica e sanitaria, delle università, e delle attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente».

Lo chiede il capogruppo dello SDI Alessandro Falciani, in una risoluzione che ha presentato oggi. «Tra i soggetti beneficiari del 5 per mille - sottolinea Falciani - ai sensi della finanziaria 2006 varata dal governo Berlusconi si trovano: le Fondazioni Bancarie, Fondazioni di Commercialisti e di Ragionieri, Juventus club, ed altri soggetti che poco hanno a che vedere col mondo del volontariato». «L'esperienza che ho vissuto - ha aggiunto - mi porta a proporre che il 5 per mille deve essere confermato, ma solo e unicamente per quel mondo del no profit che ne ha maggiormente bisogno, escludendo gli altri soggetti, nei confronti dei quali le associazioni possono difficilmente competere in termini di comunicazione e di concorrenza nella ricerca dei sottoscrittori».

«Se il 5 per mille deve rappresentare un forma importante di sussidiarietà fiscale - ha concluso Falciani- che permetta un canale di finanziamento esclusivo o aggiuntivo, è opportuno che ciò possa avvenire unicamente nei confronti del soggetto più debole, che è palesemente rappresentato dal mondo del volontariato. Allo stesso tempo questo ci deve portare a riflettere sull'attualità dello strumento dell'8 per mille. E' auspicabile una contestuale modifica della legge 20 maggio 1985 n. 222, istitutiva dell'8 per mille, poichè attualmente la mancata formulazione di un'opzione tra le sette consentite (Stato, Chiesa Cattolica, Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione Comunità Ebraiche Italiane) non viene presa in considerazione.

Infatti l'intero gettito viene ripartito in base alle sole scelte espresse, e una parte cospicua di quel gettito IRPEF va alle diverse confessioni religiose anche in assenza di un'esplicita scelta del contribuente: secondo gli ultimi dati disponibili della facoltà di scelta si avvale solo il 40% dei contribuenti, mentre il restante 60% non si esprime. Appare pertanto del tutto evidente la necessità di una riforma della legge, compresa l'inclusione nell''elenco vigente dei possibili beneficiari il finanziamento della ricerca scientifica e delle università, il finanziamento della ricerca sanitaria, le attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente.

Tutto ciò al fine di dotare alla ricerca, al finanziamento della scuola pubblica, alle attività sociali svolte dai comuni, adeguate risorse economiche necessarie sia a rispondere a quei bisogni che la collettività si attende in termini di miglioramento della qualità della vita che a garantire un'adeguata istruzione dei giovani da parte dello Stato, che rappresentano il futuro del nostro paese».

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