CDC: la prima certificazione of Hazardous substances in Italia all'azienda di Pisa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 ottobre 2006 18:20
CDC: la prima certificazione of Hazardous substances in Italia all'azienda di Pisa

Fornacette (Pisa), 3 Ottobre 2006- L’organismo Bureau Veritas Francese LCIE ha assegnato a CDC S.p.A., società quotata sul segmento TechSTAR di Borsa Italiana, la prima certificazione RoHS (Restriction of Hazardous substances) in Italia, in quanto azienda in grado di soddisfare pienamente le Direttive Europee 2002/95/CE e 2002/96/CE, normativa recepita dalla legislazione italiana con DL 151/2005, in materia di politica ambientale.

In vigore dal 1 luglio 2006, la Direttiva europea stabilisce che i produttori e i distributori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE) devono assicurare, all’interno dei loro prodotti l’assenza di alcune sostanze: piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, polibromo bifenili (PBB) e polibromo Difenil Eteri (PBDE).



La certificazione RoHS rientra nel programma di responsabilità sociale di CDC e rappresenta un risultato a conferma dell’efficacia dell’azione intrapresa in seno al progetto Ecodigitale.

Ecodigitale, afferma Flavio Catelani, Direttore Qualità, Ambiente, Assistenza Tecnica e Customer Service, è l’iniziativa di responsabilità sociale tesa a diffondere la cultura della fondamentale importanza della corretta gestione del fine vita dei prodotti informatici lanciata da CDC nel luglio 2004, in anticipo rispetto alle tempistiche delineate dalla Direttiva Comunitaria 2002/96/CE sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).

La direttiva, recepita dall’ordinamento italiano nel 2005, prevede in particolare per i produttori di finanziare lo smaltimento dei rifiuti hi-tech relativi alle proprie produzioni, cioè raccolta, stoccaggio, trasporto, recupero ed eventuale riciclaggio, mentre per i rivenditori l’obbligo di ritirare gratuitamente il vecchio prodotto all’atto dell’acquisto da parte del cliente di quello nuovo.

Al 30 settembre 2006 sono, infatti, stati ritirati da CDC, attraverso la sua capillare rete di vendita, circa 72 tonnellate pari a oltre 35.000 prodotti informatici.



Il programma Ecodigitale, che in parte va oltre gli obblighi previsti dalla direttiva per produttori e distributori, è stato messo in atto da CDC con il contributo fondamentale della propria capillare rete di vendita e nella fase iniziale ha visto coinvolti i circa 200 negozi Computer Discount, presenti in modo omogeneo sul territorio nazionale, successivamente è stata estesa alla rete dei Cash&Carry e a tutti i canali di vendita del gruppo CDC. Ai punti vendita è stato affidato il compito di ritirare da chiunque, sia utente privato che professionale, i prodotti informatici a fine vita di qualsiasi marca e senza l’obbligo di acquisto di un nuovo prodotto.

In questi anni l’iniziativa Ecodigitale ha ottenuto un consistente consenso di pubblico confermato dalla quantità di prodotti consegnati presso i numerosi punti di raccolta.

In linea con la nuova normativa, finalizzata alla riduzione dei rifiuti elettronici, Ecodigitale prevede inoltre che tutti i prodotti ritirati vengano sottoposti ad un processo di verifica e analisi al fine di un loro eventuale riutilizzo, proprio come indicato dall’articolo 1 del Decreto Legislativo del 13 agosto 2005.

Ciò ha finora consentito il riutilizzo di circa il 94% degli oltre 35.000 prodotti ritirati.

A consolidamento del proprio impegno, inoltre, dal mese di maggio 2005, l’azienda ha ampliato il raggio di azione dell’iniziativa Ecodigitale anche a toner e cartucce esauste, sebbene si tratti di prodotti non contemplati dalla Direttiva RAEE, e al 30 settembre 2006 ha raccolto un totale di oltre 11.700 prodotti, dei quali il 55% circa è stato rigenerato.

“Con 72 tonnellate di prodotti raccolti da quando, nel luglio 2004, abbiamo lanciato la nostra iniziativa Ecodigitale, siamo diventati il punto di riferimento per la raccolta di prodotti informatici a fine vita sia per i vendor partner sia per l’utente finale” ha affermato Flavio Catelani, Direttore Qualità, Ambiente, Assistenza Tecnica e Customer Service “La certificazione ROHS non è solo la conferma dell’impegno per la diffusione della nostra iniziativa di responsabilità sociale a livello nazionale, ma è anche un importante riconoscimento a livello internazionale e un servizio a valore aggiunto unico nel suo genere fino ad ora realizzato per la soddisfazione dei nostri clienti”.



La società possiede la più grande e capillare rete di Cash & Carry sul territorio italiano, con una clientela di oltre 30.000 imprese ed operatori specializzati nel settore ICT. CDC inoltre controlla una rete di vendita retail specializzata in tecnologia ed informatica, tra le principali in Italia per giro di affari e notorietà dei brand, articolata su 3 distinte catene distributive con le insegne Computer Discount, Compy e Amico. Nel dicembre 2005 la società ha perfezionato un accordo di partnership con Unicoop Firenze per la costituzione della joint venture Compy Superstore S.r.l.

(con quota CDC pari al 48%, quota Unicoop Firenze 52%) per lo sviluppo di una catena di superstore di elettronica di consumo a copertura dell'intero territorio nazionale. CDC presidia anche il mercato della Pubblica Amministrazione e delle Grandi Aziende attraverso la vendita di prodotti a marchio proprio. CDC opera nell'area Internet attraverso Interfree, Portale ed ISP della Comunità Tecnologica del Gruppo.

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